Flirt

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I due ragazzi si avvicinarono al nostro tavolo, e si sedettero uno a fianco a me, ed uno a fianco a Camilla. Erano molto carini, ovviamente non quanto Leonardo, ma erano abbastanza fighi, nonostante dubitassi della loro capacità celebrale. Il ragazzo che si sedette vicino a me, con i capelli marroni è mossi e gli occhi azzurro ghiaccio, mi chiese:
- hey, che vi dispiace se ci sediamo con voi? non c'è posto in sto locale.
Io e Cami rispondemmo all'unisono;
- non c'è problema
Proprio in quel momento arrivò un cameriere, e ci chiese se avevamo già deciso cosa ordinare, stavo per dire che i ragazzi erano appena arrivati, quando quello seduto vicino a me mi interruppe:
- io prendo uno spriz e anche Max, e loro...
Ci guardò in tono interrogativo, ed io dissi al cameriere:
- io un limoncello e Camilla un Bellini. Grazie
Il cameriere se ne andò con passo frettoloso, e il ragazzo accanto a me si presentò:
- mi chiamo Niccoló,e lui è Massimo
Io gli tesi la mano:
- Vittoria. Lei è Camilla
Cami avvampò in pochino, era sempre un po imbarazzata durante le presentazioni, io invece ero sempre abbastanza rilassata. Dopo una frazione di secondo Nico già iniziò a provarci con me, mentre Max faceva lo stesso con Cami:
- che ci fanno due ragazze carine come voi in un locale senza accompagnatore?
- aspettavamo che qualcuno si sedesse accanto a noi.
Mi piaceva troppo giocare un po con i ragazzi, lui sorrise divertito, e mi chiese:
- senti ma un limoncello non è un po' forte alle 6 di sera?
Io sorrisi leggermente, e gli risposi:
- si hai ragione, effettivamente avrei potuto prendere della vodka...
A Niccoló scappò una risata, poi mi indicò il vassoio delle bevande che si avvicinava, e disse:
- troppo tardi
Il cameriere distribuì ad ognuno il suo drink, ed io iniziai a sorseggiare la bevanda color limone nel mio bicchiere. Mi piaceva sentire il bruciore che mi scendeva giù per la gola ma allo stesso tempo il gusto dolce. Mentre avevo in bocca una sorsata di quel delizioso alcolico, la mano di Edoardo si fece strada sotto la mia gonna, e per poco non sputai ciò che avevo in bocca. Mi misi a fissarlo, e lui mi chiese sottraendo il braccio:
- non, non sei fidanzata vero?
Okay, forse feci un po' la stronzetta, ma era troppo divertente, così gli risposi:
- teoricamente si...
- teoricamente?
Io feci spallucce e guardai dalla parte opposta perché non notasse che mi stavo per mettere a ridere, poi lui mi chiese:
- senti, ti va di venire ad una festa venerdì? Ti invio dopo l'indirizzo.
Io annuii e presi dalla borsa il cellulare, inserii nei miei contatti il numero di cellulare di Niccoló, che mi inviò il messaggio. Era l'indirizzo di una discoteca zarra che già conoscevo, un po' fuori città, ma ci si divertiva in quei posti. Nico mi guardò negli cocchi sorridendo e mi disse:
- è una discoteca esclusiva, ma sai, mio padre è il proprietario quindi... Se vuoi portati pure un amica, che non fa mai male
Io annuii, e lui bevve l'ultimo sorso di spriz con aria soddisfatta, che stupidi quel tipo di ragazzi, che credono che le femmine siano tutte lì a sbavargli dietro!
Presi la mia borsa da terra, e misi i soldi che dovevo sul tavolo, poi salutai tutti, e mi diressi verso l'uscita del locale. Non avevo ancora raggiunto la mia moto, che sentii il mio cellulare nella borsa vibrare, era Leonardo, risposi alla chiamata:
- ciao Bella, come stai? Tutto ok con tua mamma?
- hem si, cioè, più o meno...
- cavolo mi spiace, ma so come farmi perdonare.
Sorrisi tra me e me, e gli chiesi incuriosita:
- come?
- venerdì sera vieni a cena a casa mia
Fui subito felice all'idea, ma poi mi rabbuiai pensando al solito problema:
- e i tuoi genitori?
- sono a Venezia per due giorni, non ci daranno fastidio
Stavo per accettare con piacere, quando mi rivalessi dell'impegno che avevo appena preso, non sapevo che fare. Poi alla fine decisi:
- senti Leo, in verità avevo appena rimediato un due ingressi in una discoteca selettiva molto figa, di quelle che devi avere l'invito, sai ho incontrato il figlio del proprietario, perché non vieni pure tu?
- il figlio del proprietario?
- ma si non ti preoccupare, un idiota che ho incontrato prima, allora?
- ok bella, io ci sono.
- okay allora apposto, ora ti devo salire in moto, ci sentiamo più tardi
- va bene, ciao piccola
Riattaccai il telefono e montai sulla moto, non vedevo l'ora che fosse venerdì, speravo solo che poi Nico non mi si fosse messo tra i piedi! Io e Leonardo ci saremmo divertiti molto di più assieme, e poi che me ne fregava di Niccoló, l'importante era poter entrare nella discoteca! Feci rombare il motore della mia moto, e sfrecciai verso casa, nella speranza che mia madre non fosse ancora tornata. Solitamente i suoi incontri con amici e parenti duravano una vita, ma non c'era mai da essere sicuri di nulla, così feci tutto il percorso a gran velocità, finché non mi ritrovai davanti al familiare portone di casa.

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