Capitolo 8

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San Valentino. Già, la festa degli innamorati. Quindi non la mia festa. Però Haru stamattina mi ha mandato un mazzo di cinquanta rose rosse con un bigliettino con scritto: "Alla più bella".

Io e Shinichi non ci siamo più sentiti. Vorrei passarlo con lui il mio San Valentino. Ovviamente sarebbe solo un sogno. Non mi ha mandato manco mezza caramella. Anche se la cosa più bella per me sarebbe averlo qui insieme a me.

Sonoko mi ha chiamata per una cosa importante e mi ha detto di andare a casa sua. Infatti sono nel corridoio e sto andando da lei. Sicuramente Makoto le avrà fatto qualche meraviglioso regalo.

-Sonoko, posso entrare?-

Apre la porta della sua stanza e mi tira improvvisamente dentro la camera.

La guardo in faccia cercando di capire cosa le sia preso.

-Mi ha chiamata Shinichi!-

Cosa? Shinichi? Per quale motivo?

-Perché?-

-Mi ha detto che voleva vederti stasera...mi ha chiesto di richiamarlo, che gli dico?-

Perché non ha chiamato direttamente me? Non posso lasciare Haru così su due piedi e poi non mi va di vederlo perché so che litigheremo. Se ne andrà di nuovo senza la minima delicatezza e farà di nuovo male.

-Digli che non posso e che l'ho dimenticato, che non penso più a lui, che non lo amo più, ma non dirgli che te l'ho detto piangendo, ti prego-

Sonoko mi abbraccia e mi asciuga le lacrime mentre io le sorrido. È meglio così. Se stiamo lontani ci dimenticheremo l'uno dall'altra.

-Ran, siete stati lontani due anni e non vi siete mai dimenticati. Anzi, i vostri sentimenti sono cresciuti..non funzionerà, lo sai-

Mi ha sempre letto nel pensiero, o meglio, negli occhi. La mia migliore amica ha già capito cosa stavo pensando.

-Che ne dici di andare a fare shopping prima di stasera? Così compro qualcosa di carino ad Haru, mi sembra male andarci senza niente dopo il mazzo di rose-

Dico con un sorriso a trentadue denti inumidito ancora dalle lacrime. Sonoko continua a guardarmi con quello sguardo malinconico che mi penetra dentro l'anima.

-Haru non è Shinichi, lo capisci questo vero, Ran?-

-Nessuno è come Shinichi e nessuno lo sarà mai. Ma non posso disperarmi tutta la vita. Adesso vado a fare una doccia a casa. Ti aspetto, okay?-

Mi fa cenno di si. Faccio il segno di vittoria e la saluto. Poi esco dalla stanza. Sicuramente Sonoko chiamerà Shinichi. Voglio sentire la telefonata quindi resto dietro la porta. Sto origliando per la seconda volta, non ci credo.

-Shinichi? Si, ciao. Senti Ran stasera sarà da Haru e non se la sente di lasciarlo così su due piedi...senti detective dei miei stivali posso darti un consiglio? Sei ancora in tempo per riprendertela...il suo cuore è ancora tuo-

Sonoko, perchè? Perché gli hai detto la verità? Si, perché questa è la verità, il mio cuore sarà sempre e solo suo, con o senza la mia volontà.

Esco fuori da casa Suzuki. Mi sistemo il berretto mentre la neve inizia a scendere. Mi piacerebbe sentirmi leggera come i fiocchi imbiancati. Candida e bianca come loro. Invece sento un enorme vuoto dentro. Almeno stasera starò con un amico. Sono veramente felice di passare un po' di tempo con Haru. Con lui mi posso confidare senza aver alcun timore di essere tradita. Mi sa ascoltare e sa dare buoni consigli.
Lui si che sarebbe il ragazzo ideale: generoso, gentile, dolce, romantico. Peccato che io mi sia innamorata di un ragazzo totalmente diverso: arrogante, melodrammatico, egocentrico, esibizionista, saputello. Mi sono innamorata dei suoi occhi, del suo sorriso. Mi sono innamorata del suo modo di tenere testa a tutti.
Mi manca, tutto qui. Chissà come sarebbe una nostra presunta storia d'amore. Io e Shinichi siamo sempre stati solo amici. Abbiamo sempre provato dei sentimenti più forti, ma non sono mai diventati qualcosa di concreto e forse non lo diventeranno mai. Però ho sempre quei sogni da principessa: io e Shinichi all'altare, io col pancione, poi una splendida famiglia formata da una karateka, un famoso detective e una bambina o bambino. Vorrei fosse la fotocopia di lui. Il suo colore di occhi, i suoi ciuffi dritti dietro ai capelli. Avrebbe anche il suo carattere e la sua intelligenza. Devo tornare sul pianeta terra. Mi ero scordata cosa significasse volare con la fantasia.

Ho fatto la strada larga per passare davanti a casa sua. Per ricordarmi i pomeriggi insieme...anche per ricordarmi di dover venire a dare una pulita. Devo anche dare una pulita alla stanza di mio padre adesso che Conan starà un paio di giorni dai suoi. Vedo il portone di casa Kudo aprirsi, un ciuffo troppo familiare uscire e mi calo atterra. Ho la gonna alle ginocchia e i collant pesanti ma a contatto con la neve mi congelo lo stesso. Sento qualcosa dietro di me, mi giro a guardare e trovo un cane colossale. Senza farci caso e dallo spavento faccio un salto di quattro metri e cado a terra. Alla fine a spaventarsi è stato il cane ma io, anche con la neve, ho preso una bella botta nel fondoschiena.

-Ran, tutto bene?-

No! In momenti come questi vorrei essere invisibile oppure vorrei sparire dalla faccia della terra. Mi sono fatta un male da cani e mi passo una mano massaggiandomi il sedere.

-No, mi sono fatta malissimo...uffa!-

Mi porge una meno e io la prendo e mi isso da terra. Odiosi momenti imbarazzanti.

-Che facevi qui fuori?-

-Stavo tornando a casa e mi sono ricordata che devo venire a dare una pulita. Tu, invece, come mai qui? Non eri ripartito una settimana fa?-

Mi passa una mano sulla spalla e sul berretto per levarmi la neve che mi è rimasta addosso.

-Si, resto qui solo oggi. Stasera vado via e non so quando ritorno. Ultimamento ho preso troppe volte l'antid...emh..l'aereo, sono mancato troppe volte...stai bene? Dovresti stare più attenta-

-Che vorresti dire? C'era un cane e mi sono spaventata! Genio-

-Entriamo, vieni-

Lo seguo dentro e mi fa sedere sul divano in salone. Ha una casa stratosferica, mi è sempre piaciuta.
Alla famiglia di Shinichi non sono mai mancati i soldi. D'altronde la madre era un'attrice e il padre è uno scrittore di talento.

-Quindi, dove andrai stasera con Haru?-

Ucciderò Sonoko, devo ricordarmene.

-Penso alla Bell tree tower-

-Ah, ti devo dare una cosa!-

Esce un attimo dalla stanza e ritorna poco dopo con le mani dietro la schiena.

-Chiudi gli occhi-

-Dai, Shinichi..smettila-

Abbasso lo sguardo e divento rosea in viso. Però lo ascolto e chiudo gli occhi. Improvvisamente sento un meraviglioso profumo.

-Aprili!-

Non ci credo. Un enorme mazzo di rose blu è davanti i miei occhi. Sono tantissime e lui è davanti a me a darmele.

-Shinichi, sono bellissime! Ma quante sono?-

-Cento rose blu. Il loro colore è raro proprio come la tua bellezza, Ran-

Mi alzo e lo abbraccio. Sono troppo contenta. Non per il regalo. Cioè si, ma soprattutto perché si è ricordato di me.

-Io non ti ho fatto nulla...aspetta ho un regalo perfetto!-

Metto una mano sulla sua spalla e mi avvicino a lui. Lo bacio come se fosse l'ultimo giorno della mia vita, come se fosse una meraviglia. Questo è stato il nostro primo bacio. Non quelli prima ma questo perché è speciale e sincero.

~Quel Che Ero~Where stories live. Discover now