Capitolo 9

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Rimaniamo abbracciati. Le sue braccia forti mi proteggono da ogni male, ma sento qualcosa di strano in questo abbraccio, qualcosa che non mi piace.

-Mi stai abbracciando come chi parte e non ritorna più-

Non mi risponde e continua a stringere. Il suo silenzio mi fa capire tutto. Andrà via e non sa quando tornerà e se tornerà.

Mi separo da lui e lo guardo sorridendo con le lacrime agli occhi. Gli accarezzo la guancia e vado via. Sono ancora troppo debole per affrontare una sua nuova partenza.

Torno a casa un po' malinconica, ma la strada mi ha fatto tranquillizzare un po'. Trovo Sonoko seduta sul mio lettino con una busta fra le mani.

-Dove sei stata? Il regalo ad Haru l'ho preso io. É un cuoricino su cui c'è scritto "Ti voglio bene"-

Guardo l'orologio e vedo che effettivamente è proprio tardi e Haru mi starà già aspettando. Faccio una doccia in fretta e furia, mi vesto, sistemo i capelli e scappo via insieme a Sonoko che gira a metà strada.

Haru e al piano superiore della torre seduto al tavolo che mi aspetta. Quando mi nota si alza e resta a bocca aperta.

-Ran sei bellissima-

Mi alza il pollice in su e mi fa un gran sorriso. Poi sposta la mia sedia e mi fa sedere.

-Scusa il ritardo. Solitamente non faccio tardi ma ho avuto da fare-

-Con Shinichi, vero?-

Mi sorride, ma lo so che è un po' ferito. Lascio perdere e gli rispondo.

-Si, ma nulla di particolare. A quest'ora sarà già su un'aereo per chi sa dove-

Abbandoniamo quest'argomento e ci mettiamo a parlare di molto altro. Mi racconta di essere stato innamorato di una ragazza, ma che lei non corrispondeva e mi rivela che gli mancano i suoi amici di Hokkaido. Io gli confesso che Shinichi è sempre stato l'unico ragazzo che mi sia mai piaciuto anche se ho baciato ladro kid perché credevo fosse il giovane detective.

Ci facciamo quattro risate, mangiamo e poi ci affacciamo dalla torre. Il panorama è stupendo. Dalla torre si vede tutta Tokyo che risplende nelle sue miliardi di luci colorate. É impossibile non amare il Giappone e soprattutto questa città.

-Scusa Ran, ti vado a prendere una cosa che ti ho conservato in macchina-

Ancora sorprese? Oggi mi usciranno dalle orecchie quasi. Devo dire però che queste attenzioni non mi danno fastidio.

Continuo a guardare il panorama coprendomi il viso e alzando un po' il giubotto. Siamo molto in alto quindi è ovvio che a febbraio si muoia di freddo. Mi appoggio alla ringhiera e mi sporgo leggermente a guardare sotto. Sento qualcosa staccarsi e guardo verso sotto. La ringhiera cede. Mi ritrovo appesa con una mano cercando di non cadere nel vuoto. Grido aiuto, ma nessuno è fuori e nessuno mi sente. Inizio a rallentare la presa...sono stanca. Prego che Haru spunti da un momento all'altro.

-Ran!!-

Sento chiamare il mio nome da una voce troppo familiare. Conan mi spunta accanto con lo skate attaccato alle bretelle che spingono verso su e mi tira da un braccio riportandomi sulla terrazza.

-Ran, ti prego, dimmi che stai bene!-

Riprendo un paio di volte fiato insieme a lui e poi cerco di rispondergli ancora scossa e turbata.

-Si, oddio Conan...perché ti trovavi qui e come hai fatto?!-

-Ero, casualmente, qui vicino e ti ho vista. Lascia perdere come ho fatto-

Mi guarda preoccupato e poi si avvicina per mettermi il cappotto sulle spalle. È così premuroso ed io così spaventata. Non mi sono neanche accorta che intorno a noi si è riunita una marea di gente. Vedo la folla dividersi facendo passare Haru che chiede il permesso a tutti. Appena mi vede a terra corre verso di me e mi abbraccia.

-Oddio, Ran...mi hanno detto dentro quello che é successo, scusami!-

-Tranquillo, non è colpa tua-

Sorrido e mi alzo da terra cercando di stare attenta a non cadere a causa dei tacchi stavolta.

-Tranquillo un corno! Come ti sei permesso a lasciarla sola?! E se io non fossi stato qui?! Eh? Rispondimi!-

Conan sfuria in modo impressionante contro Haru che lo guarda sorpreso.

Non ho mai visto Conan fare così, non l'ho mai visto arrabbiarsi così tanto. L'unica volta che l'ho visto veramente arrabbiato, ma non a questi livelli, è stato quando lo zio di Sonoko ci ha invitati sul treno dei misteri. Quando i bambini dissero di dover andare tutti in bagno, lui si arrabbiò in modo impressionante.

Prendo Conan per mano e gli sorrido per farlo calmare.

-Conan, sto bene-

Mi avvicino ad Haru e gli do un bacio sulla guancia e lo ringrazio per la stupenda serata. Decido di andare via con Conan perché ho capito che Haru non gli sta a genio.
-Conan, che ti è preso lì? Non ti avevo mai visto così arrabbiato!-

-Emh, cosa? Non ero arrabbiato, Ran. Sono solo un bambino-

A volte devo dire che è proprio strano...troppo. Quando mi ha salvata ho ammirato tantissimo la sua sicurezza. Anche Shinichi da piccolo era molto sicuro di se e quando avevo bisogno lui c'era sempre. Mi ha ricordato proprio il suo coraggio. Ero invidiosa di tutte le bambine che gli stavano accanto. Ricordo che guardavo male chiunque di loro. Shinichi è sempre stato molto bello come ragazzo ed ha sempre avuto un certo fascino. Era ovvio che le ragazze provassero sempre a farsi notare da lui. Shinichi sembrava esserne compiaciuto, ma non dava mai corda a nessuna di loro.

-Ran a cosa pensi?-

-A me da bambina che cacciavo qualsiasi bambina si avvicinava a Shinichi. Buffo no?-

Conan sorride nervoso e si gira. Sembra proprio un bimbo piccolo quanto fa così ahaha.

-Conan, grazie veramente per prima...se non ci fossi stato tu, io non sarei qui adesso-

-Ran, non ti ho mai abbandonata-

Non mi ha mai abbandonata? E certo, mica mi conosce da una vita. Shinichi mi dovrebbe dire queste cose. Un momento, Conan e Shinichi...no dai non posso avere di nuovo questo dubbio. Però se la penso così allora anche la presenza di Conan alla Bell Tree Tower non sarebbe una coincidenza.

No dai, si vede che stasera sono particolarmente stanca. D'altronde stavo per precipitare da più di 300 metri di altezza.

Fortunatamente e casualmente c'era lui lì....casualemente.

~Quel Che Ero~Where stories live. Discover now