Prologo

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Black è in ginocchio. Sente la terra graffiarle le unghie. L'umidità la riveste come una seconda pelle. Il vento le smuove il respiro caldo e affannato. Percepisce il silenzio dei suoi battiti.

Non apre gli occhi. Non ancora. Prima ha bisogno di sentire il suo corpo per sapere che sta bene. Le grandi ali nere sono la prima cosa che cerca. Le trova. Sono deboli, ma illese.

Sì, sta bene. O almeno, è viva.

Tocca il centro della schiena. Estrae lentamente la katana. Guarda attentamente che non sia stata danneggiata. Sì, è integra. La ripone.

Ora può aprire gli occhi. La vista è appannata dalla stanchezza.

- La...landa...?! - lo sussurra piano. Incredula. Ne aveva sentito parlare, ma non pensava esistesse. E, soprattutto, dai racconti che aveva ascoltato sperava di non capitarvi. Mai.

Black sa bene che non c'è affatto capitata. Qualcuno l'ha portata lì. Ma quando? Come? E perché? Il chi è l'unica cosa chiara.

Si guarda intorno confusa.

Il deserto è tutto ciò che vede. Il buio è tutto ciò che avverte. La percezione vivida di questi due elementi le mangiano l'anima a poco a poco.

Sa che deve andare via. Sa che deve farlo adesso. Prima che sia troppo tardi.

Indossa una veste bianca, senza sapere perché. I suoi vestiti neri sono adagiati accanto a lei. Si cambia.

Pensa di volare via. Ma l'aria pesante le blocca le ali. 

Allora prova a camminare. La debolezza le divora i muscoli delle gambe. Ma deve proseguire. Non può restare lì un minuto di più.

Ora vede bene. E i suoi occhi non la ingannano. C'è una città non molto lontano da lei. Inizia ad avvicinarsi, ma ad ogni passo la presenza di mille anime la circonda.

La città fantasma! Vorrebbe urlarlo, ma la voce le si strozza nelle corde vocali quando guarda verso la torre.

C'è un'anima lì. Reale. Viva. È in piedi sotto la torre. Le tenebre la stanno avvolgendo.

Perché non reagisce?

Lo stupore e la paura battono nello stomaco di Black.

Deve andare via. Non c'è più tempo ormai.

Apre le ali nere. Sta per volare via, quando sente delle grida. Silenziose. Profonde. Viscerali. Provengono dall'anima che ha visto.

Deve andare via. Non ha più tempo.

Ma prima deve portar via da lì quella ragazza.

Qualcosa le dice che non sarà facile avvicinarla.

Appoggia una mano sulla katana. La stringe.

Sa cosa deve fare.


Iride d'Angelo Ribelle - #Wattys2016 [TORNO PRESTO, PROMESSO]Where stories live. Discover now