XI. Karma

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- Come conosci il Creatore? – Nemy indietreggia di un passo

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- Come conosci il Creatore? – Nemy indietreggia di un passo. Lentamente.

- Esattamente come lo conosci tu – le iridi nere di Karma non la lasciano.

La tensione prende forma in sinapsi congelate dal pensiero di un passato comune. Istintivamente, le ali di entrambi si aprono con un fruscio denso di preoccupazione.

- Ero solo un ragazzino quando il padre di Black mi trovò – la voce calma di Karma nasconde ancora una volta quel dolore – Mi ero perso nel bosco oltre la radura. O almeno, così credevamo tutti. Non so da quanto tempo fossi lì, ma ero stanco. Tremavo. Suo padre decise di portarmi con sé. Ebbe cura di me per tutto il viaggio. Io non parlavo. Non ero sicuro di sapere come si facesse.

Un sussulto di Black interrompe per un istante il flusso di ricordi di Karma. Le sfiora la guancia sinistra. Si calma.

- Arrivati in città, fui subito visitato da un medico. Quando mi spogliai, la mascella dell'uomo si contrasse in un'espressione di incredulità e terrore. Ali bluastre stavano crepando la pelle delle scapole per nascere con prepotenza. Il sangue iniziò a gocciolare furioso. Come rabbia imprigionata troppo a lungo, crescevano avide e si arrampicavano sulle cellule dilaniate. A terrorizzare il medico e il padre di Black, tuttavia, fu la mia espressione. Impassibile.

Impassibile. Nemy ricorda lo stupore che l'aveva scossa quando la sua Amica aveva sfilato le sue unghie dalla schiena. Con un'espressione impassibile.

- Suo padre decise comunque di darmi una possibilità. Mi affidò ad una delle guardie del palazzo. E a mia volta lo divenni – la voce di Karma si fece più seria – Le mie ali diventavano sempre più grandi e forti. Ed io con loro. Solo quando conobbi Black capii che le mie erano di natura diversa dalle sue.

Il modo in cui Karma sospira le parole fa tremare Nemy. Sente ancora quel dolore. Stavolta, però, c'è la rabbia a conficcare il suo sguardo nel proprio.

- Mi piaceva camminare di notte, in cerca della calma. Una di quelle notti arrivai fino a questo luogo meraviglioso. Fu allora che la vidi. Era distesa su un letto di rami. Dormiva. Ma il suo sonno era disturbato da una presenza violenta e disumana. Quando si svegliò, sudava e il suo collo era rosso. Qualcosa o qualcuno aveva tentato di strangolarla. Si trascinò fino al ruscello e l'acqua la curò  – Karma si ferma ad ammirare Black. Vederla così persa lo spezza. Sa che deve essere forte adesso. Per lei. Sa che tornerà. L'ha sempre fatto – Quello stesso giorno il Re di Aleah era stato ucciso. Prima di morire mi aveva fatto giurare che avrei protetto sua figlia, la Principessa, sempre. Per questo l'avevo seguita fino alla radura

- L'uomo che ti salvò era il padre di Black? – la sorpresa aleggia nelle parole di Nemy. Karma annuisce.

- Black è la Principessa di Aleah. O meglio, la Regina di Aleah – si irrigidisce nel pronunciare quest'ultima frase. Attimi che vorrebbe tenere lontano sembrano tornare per punirlo.

- Regina?

- – le palpebre chiuse.

- Cosa c'entra il Creatore in tutto questo? – la confusione si aggrappa ai pensieri di Nemy. Le ali bluastre si agitano appena. I respiri di Karma si fanno più cupi e pesanti.

- Black non era solita adempiere ai suoi doveri. Il padre la adorava per questo. Riusciva sempre a trovare una soluzione alternativa senza passare dagli obblighi che la aspettavano. Il giorno in cui cambiò tutto, però, il dovere la chiamò a sé, famelico come una belva. Indossava un meraviglioso vestito rosso. E avanzava verso l'altra ala del castello, scortata da me e altre guardie. Ad un tratto si voltò e si diresse qui. La seguii. La disperazione della radura le era penetrata sotto pelle, costringendola ad abbandonare la lenta marcia verso il suo destino. L'unico modo in cui poteva capire cosa turbasse tanto la natura di questo luogo era dormire. E sognare. "Niente può fare male qui. Solo i sogni.", credo tu conosca questa frase. Gli alberi intrecciano per noi incubi reali, che lasciano segni tangibili nell'anima e sul corpo. Quello fu uno di quei sogni. Quel giorno le nostre vite cambiarono – il silenzio prende il posto delle parole. Karma stringe leggermente Black. Vorrei non aver mai saputo. I suoi pensieri sono un groviglio di dolore e rabbia. Trattiene le urla. Non servono. Non ora. Esplodere non servirebbe. Avverte la mano di Nemy sulla spalla. Quella piccola creatura, così oscura e luminosa, gli da sollievo. Black ha trovato un'Amica preziosa in te.

- Quella volta sognò il Creatore, vero? – l'angoscia rompe le parole fragili di Nemy, in frammenti vitrei che le feriscono lo stomaco. Sa che la verità è ancora lontana, ma deve e vuole sapere.

- Sì. Quella volta scoprì cose che nessuno dei due avrebbe voluto. Quella volta capì il peso del suo dovere. Quella volta seppe che non mi ero perso nel bosco, anni prima, ma che vi ero stato portato. Quella volta vide la distruzione delle sue certezze farsi largo tra lacrime di sofferenza – le palpebre tremano e le iridi nere si velano. Solo un attimo. Quella volta seppi di averla persa per sempre. Tiene per sé quest'intimità.

- Era stato il Creatore a portarti nel bosco? – la paura sposa il desiderio di sapere.

- Aveva fatto molto di più. Io sono una sua creatura, come te. Mi derubò della mia condizione di essere umano per innestarmi la dannazione e usarmi. Per poi abbandonarmi nel bosco. Disse solo che un giorno, forse, gli sarei servito di nuovo. Ed io attendo quel giorno da allora per privarlo di tutto – l'odio profondo nella voce di Karma lascia brividi sulle ali bianche di Nemy.

- Questo è parte del sogno di Black? – indugia prima di continuare – Pensi che valga lo stesso per me?

- – si volta a guardarle le iridi verdi – Non lo so, ma è possibile. Noi siamo il suo Esercito – la solennità riecheggia nei suoi pensieri mentre pronuncia queste parole.

Nemy vorrebbe fare altre domande. Karma vorrebbe raccontarle tutto. In quel preciso istante Black spalanca gli occhi. Le iridi rosse infrangono l'alba. Annaspa. La violenza con cui l'ossigeno le riempie i polmoni la fa gemere.

Un battito d'ali, intenso. Poi il silenzio.

Iride d'Angelo Ribelle - #Wattys2016 [TORNO PRESTO, PROMESSO]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora