Voglio volare

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Siamo in un grande campo ricoperto da erba verde e umida, con qualche fiorellino qua e là, circondati dalla frizzante aria primaverile.

Sto inseguendo Harry che corre veloce davanti a me. È scalzo, indossa dei jeans neri attillati è una maglia bianca a maniche corte. I suoi lunghi capelli mossi oscillano al vento.

È tutto così confuso ma so di provare una felicità immensa.

Ogni tanto Harry si volta per vedere se gli sto dietro. Corro veloce e ad ogni passo i miei piedi nudi sono solleticati dal soffice manto erboso.

H: "Lou, prendimi!"

L:" Harry rallenta! Le tue gambe sono più lunghe delle mie.."

Lui si volta con un sorriso da bambino.

H: "Sei lentissimo Lou!" ride divertito.

L: "Ti faccio vedere io!"

Accelero il passo e con un balzo gli salto addosso afferrandolo e facendolo cadere sotto di me. Si gira ridendo.

H: "Ce l'hai fatta!"

L: "Si, ho vinto io e ora voglio un premio."

Harry alza di poco la testa per congiungere le nostre labbra in un bacio dolce. Con una mano gli accarezzo delicatamente una guancia e con l'altra mi sorreggo per non far gravare tutto il mio peso su di lui. Al mio tocco sorride nel bacio e io posso sentire il mio stomaco fare una capriola.

Dopo poco si stacca, mi scaraventa a terra, si alza e rincomincia a correre. Mi alzo anch'io e lo inseguo finché, dopo aver attraversato una barriera di alberi, lo vedo fermarsi.

Spalanca gli occhi e la bocca davanti alla vista che abbiamo davanti e lo stesso faccio io. Avevamo girato per tre ore con la macchina senza riuscire a trovarla, ed ora eccola lì: una magnifica cascata. Non è molto grande ma è pur sempre uno spettacolo meraviglioso.

Mi avvicino ad Harry e gli prendo la mano.

H: "Guarda Lou, è meravigliosa."

Restiamo per un po' in silenzio a contemplare il paesaggio.

H: "Sai? Vorrei essere come quest'acqua."

L: "Che intendi?"

H: "Vorrei essere libero; libero di gettarmi nel vuoto senza paura!"

Lo dice quasi urlando e avvicinandosi al fiume con le braccia spalancati, quasi volesse prendere il volo.

H: "E se lo facessi Louis? Se mi gettassi insieme a quest'acqua per sentirmi libero, almeno una volta?"

L: "Harry cosa dici?"

H: "Voglio sentirmi vivo!"

Si avvicina sempre di più al punto in cui l'acqua cade giù ed inizio a preoccuparmi perché non sembra stia scherzando.

L: "Harry moriresti se ti buttassi. Pensa a me: come farò a vivere sapendo che non ci sei più?"

H: "Oh, non credo che sarà poi un grande problema, non sono così importante..."

L: "Si invece!"

Ormai piango. Come può dire una cosa del genere quando io non respiro nemmeno se non lo ho accanto?

H: "Voglio farlo Lou! Voglio sentire cosa si prova a fluttuare nell'aria. Voglio volare!"

L: "Harry non dire stupidaggini e tirati un po' indietro, è pericoloso."

H: "No!"

Ora sono molto agitato. Non posso lasciare che si butti così. Cosa farei se morisse? Probabilmente morirei anch'io...

Mi avvicino a lui e lo prendo per un braccio che lui ritira subito.

L: "Harry, amore mio, ti prego. Vieni qua, torniamo a casa."

Le mie guance sono rigate dalle lacrime e il mio cuore batte forte per la paura. Non so cosa fare.

H: "No!"

L: "Perché no?"

H: "Perché voglio volare Louis!"

L: "Ma non puoi!"

H: "Si che posso! Perché vuoi ostacolarmi? Voglio essere libero!"

Parliamo urlando entrambi. Corro verso di lui che è ormai sull'orlo del precipizio e lo abbraccio forte per fargli sentire quanto lo amo e quanto abbia bisogno di lui nella mia vita.

Lui si stacca da me e mi guarda negli occhi.

H: "Addio Lou, ti amo."

Si gira di scatto e si butta. Senza nemmeno pensarci, senza nemmeno guardare giù.

Ormai piango a dirotto e con tutto il fiato che ho in corpo urlo il suo nome mentre sento un dolore lacerante nel mezzo del petto.

Mi sveglio di soprassalto. Sono agitato, mi sento male.

Mi giro dall'altra parte del letto e vedo il mio angelo che dorme tranquillo.

Era solo un sogno.

Mi avvicino a lui e lo abbraccio da dietro, sprofondando il viso nel suo collo.

Lo stringo forte per paura che vada via, che mi lasci solo. Lo accarezzo e gli bacio una guancia. Mi assicuro che stia bene.

Dopo essermi calmato respirando il suo profumo e stringendo forte il suo corpo mi addormento, sicuro che, almeno per quella notte, non sarebbe successo niente.

One shot LarryWhere stories live. Discover now