Offeso

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Il trillo del telefono mi sveglia, puntuale come sempre. Questa mattina ho degli incontri di lavoro quindi sono costretto ad alzarmi per non fare tardi.

Vedo Louis girarsi nel letto ed emettere suoni incomprensibili, gli occhi socchiusi e la confusione di chi non sa neanche dove si trova. Ho spento la sveglia velocemente per non disturbarlo anche se comunque non credevo che si sarebbe sarebbe svegliato dato il suo sonno pesante ma, a quanto pare, mi sbagliavo.

H: "Dormi Lou, non ti preoccupare." gli poso un leggero bacio sulla fronte.

L: "Ti devi alzare?" dice ancora addormentato.

H: "Si."

L: "Ah, giusto."

Resto un pò a guardarlo, ammirarlo, finchè si sdraia sulla schiena per poi mettersi seduto. Si stira per bene.

L: "Vabbè, ormai..."

Lo guardo sorridendo per la sua faccia buffa: i ciuffi di capelli che vanno ognuno in una direzione diversa, gli occhi non ancora aperti del tutto e le labbra tirate in un sorriso di rassegnazione.

Si sta facendo tardi quindi mi alzo lasciandomi scappare una risatina.

L: "Ehi! Che hai da ridere??"

H: "Niente! Vado in bagno."

L: "Io invece vado a farmi un caffè. Tu cosa vuoi?"

H: "Credo che farò colazione fuori altrimenti faccio tardi."

L: "Ok, come vuoi."

Faccio una doccia senza lavare i capelli altrimenti non uscirei più di casa, lavo i denti e mi vesto. Decido di indossare una camicia con fantasia bianca e nera infilata nei miei soliti jeans neri, stivaletti di pelle nera e un borsone di pelle nera per portare le cose necessarie (foto👆🏼). Tutto molto professionale.  Qualche goccia di profumo, il preferito di Louis, e sono pronto.

Scendo le scale e decido di infastidire un pò Louis. Tranquillo passo senza fermarmi davanti alla grande porta aperta che dà l'accesso alla cucina. Di sfuggita lo vedo con addosso i vestiti con cui ha dormito: una maglia bianca a maniche corte e pantaloni fino al ginocchio grigi. Se ne sta appoggiato al bancone con le gambe incrociate e una mano nell'incavo del gomito del braccio piegato per bere dalla sua tazza bianca con su scritto "I LOVE ME" in nero.

So che mi vede passare, dato che è rivolto verso la porta, e mi esce un sorriso quando immagino la faccia sorpresa ed arrabbiata con un sopracciglio alzato che molto probabilmente sta facendo. Infatti dopo un secondo il mio passaggio lo sento chiamarmi e mi fermo.

L: "Haz, non stai dimenticando qualcosa?"

H: "No Lou, ho detto che il caffè lo prendo fuori."

Mi trattengo dal ridere.

L: "Ah, allora, se è così, va bene. Vai pure..."

Ecco che fa l'offeso. Che idiota. Il mio idiota.

Giro e torno indietro entrando in cucina dove lo trovo nella stessa posizione di prima ma con una faccia offesa. Mi viene da ridere a quell'immagine.

L: "Cosa ci fai ancora qui?"

Poggio la borsa a terra e mi avvicino lentamente a lui sorridendo e guardandolo negli occhi.

H: "Ho dimenticato una cosa."

Poggio le mani sui suoi fianchi.

L: "Non credo."

Finto offeso, mi tiene il gioco mentre cerca di trattenere il sorriso mordendosi una guancia. Avvicino i nostri volti e presso le mie labbra sulle sue. Lo bacio dolcemente. Louis poggia la tazza sul bancone per poi mettere le mani dietro al mio collo e tra i miei capelli. Ci baciamo con più foga e con la lingua mi faccio spazio nella sua bocca alla ricerca della sua. Lo prendo dalle cosce sode, lo sollevo e lo metto seduto sul bancone avvicinandomi ulteriormente.

Continuiamo così per un pò. Mi allontano da lui, allargo le braccia e dico: "Allora, come sto?"

L: "Perfetto, come sempre, solo un pò scompigliato." dice sorridendomi.

L: "Vieni qui."

Mi avvicino di nuovo a lui che tende le mani verso di me per riordinare i miei ricci ribelli.

L: "Ora puoi andare."

H: "Va bene. A dopo. Ti amo Lou."

L: "Ti amo anch'io. A dopo Haz."

Gli lascio un veloce bacio a stampo, prendo la borsa e mi dirigo verso l'uscita, felice di aver iniziato la giornata accanto all'uomo più bello del mondo.

One shot LarryWhere stories live. Discover now