Capitolo 6.

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Avete presente quelle mattine in cui ci si sveglie troppo entusiaste per l'inizio dell'estate?Ecco,io no.Mi sentivo distrutta riguardo ieri sera,ero molto pessimista,si può dire,nonchè melodrammatica,e non mi importava piú di tanto.Ritirai i miei pensieri riguardo all'estate del giorno prima,convincendomi che era solo una stagione come le altre.

«Eri cosí tenera,ieri,quando dormivi.»accennò Mandy con una tazza di caffèlatte in mano.

«A che ora siete tornati,ieri?»chiesi.

«Tardi.»rispose lui.Erano entrambi pronti,forse dovevano uscire.

«Bhe,non avete niente da dirmi?»

chiesi sorridendo.Si guardarono e poi guardarono me.

«Niente niente?Sicuri?»

«Ehm,Sam,sai..»

«So?»dissi sorridendo,in effetti avevo gia capito tutto,ma volevo che fossero loro due a dirmelo.

«Quando due persone si conoscono..»continuò Louis impacciato.Cosí prese Mandy e la baciò.Sorrisi,ero felice per loro due.

«Congrats to youuuu!»urlai aprendo le braccia.

Scoppiammo in una risata di gruppo,poi misi il muso e mi avvicinai a Lou.

«Peró sei sempre mio fratello,e rimarrò per sempre la tua ragazza,IO!».Sottilenai per bene quel 'io',e guardai in cagnesco Mandy,che naturalmente aveva capito che stavo scherzando.

«Oh,se é così,tolgo il disturbo»disse offesa.«Louis,non cercarmi piú.»

Louis corse e l'abbracciò da dietro,poi entrambi risero.Che teneri.

«Ok,noi andiamo.Mandy deve avvertire i suoi genitori che dopodomani parte con noi.»disse Lou prendendo le chiavi dell'auto.

«A dopo,sorellina.»e mi salutó con un cenno di mano.

Da sola.

Di nuovo.

Non avevo altro tempo da perdere,cosí chiamai Jess per dirle se le andava di andare a fare un giro al centro commerciale.

«Sai,ti sottovaluti troppo»disse sorseggiando il suo frullato al mango e cocco.

«Cioé,non sei brutta,anzi.Hai uno splendido carattere,perchè ti autoconvinci che non potresti piacere ad Harry?»disse guardando un paio di stivaletti in saldo.

«Perchè io sono strasicura che non gli interesso,cioé,andiamo.Ci stavamo quasi per baciare e si è rifiutato.É normale,forse non mi voleva vedere appiccicata alle sue labbra.»le risposi,prendendo delle Creepers scamosciate con delle borchiette.

«Scusi,avete il 39 di queste?»chiesi ad una commessa.Era giovane,sorridente,una di quelle tipe:'Signora,le stanno benissimo,dovrebbe comprarle!'.

«Certo,gliele vado a prendere!»disse raggiante.Cosa aveva da sorridere se faceva un lavoro dove assistere delle vecchie decrepite che si lamentavano dei propri calli era un nonnulla.

«Ma non devi vedere solo questo aspetto,magari pensava che tu non eri interessata a lui,e che ti saresti scostata se avesse provato a baciarti».Continuó il discorso.

«Come si fa a non interessarsi a lui?Dico,ma l'hai visto?»dissi mezza sognante,mentre nella mia mente venivano proiettate immagini di Harry che sorrideva,mostrando quelle sue adorabili fossette.

«Si,lo vedo,e direi che è interessato a tenere la mano e baciare la guancia a quella bionda finta.»

Mi girai a 180 gradi,mentre sulla mia faccia appariva una smorfia di stupore.In quel momento una lancia colpí il punto piú debole del mio cuore,facemdomi rimanere lí imbambolata,a fissare quella scena con disgusto e dispiacere.Dovevo saperlo che Harry era uno dei tanti che cadevano tra le braccia di quelle 'guardate le mie tette rifatte e i quintali di trucco che ho in faccia',nonchè 'ti rubo il ragazzo'.

Al mondo esistono due tipi di persone.O forse nel MIO mondo,io catalogo tutti cosí.Il primo tipo è la gente troppo bella,troppo brava,troppo comprensibile,troppo fortunata,perfetta,insomma.L'altro erano i tipi come me,aspiranti artisti sfigati,che realizzato che nulla gli va per il verso giusto,mollano tutto continuando ad aggiornare la home dei social network con frasi del tipo 'Stay strong','Carry on' e altra roba simile.

Ero fatta cosí.

Davo consigli alla gente per poi essere la prima a non ascoltarli.

«Sono 40 sterline,signorina.»

«Bene,ecco a lei»risposi,tirando fuori i soldi dal borsellino.

Quei due erano ancora lí ad atteggiarsi,come se non bastasse Harry mi vide.

«Ciao Sam!Vorrei farti conoscere mia..»non lo feci finire che me ne andai senza nemmeno degnarlo di uno suardo.Se la poteva tenere stretta la sua fidanzatina,non doveva per forza farlo sapere al mondo intero.

Mi ero incantata a fissare un punto nel vuoto,ero entrata per un attimo nel mio mondo,quel mondo dove gli animali e la gente non avevano gabbie,dove predominava la parola 'libertà'.Poi vidi una mano sventolarsi davanti ai miei occhi.

«Samantha?»chiese perplessa Jess.

Sorrisi.«Veramente è Sammy.»

«Pensavo che sammy fosse solo un diminuitivo.»

«No,sono proprio Sammy Tomlinson.»dissi torturando il mio braccialetto di cuoio.

«Cos'hai?»domandò dolcemente.

«Hai presente quando ti va male un compito,ti prendi una sgridata,dimemtichi le chiavi di casa,vieni messa in punizione,ti ammali,rimani senza ombrello o la persona di cui ti fidavi ti tradisce?»

«Bhe,si».Fece spallucce.

«Ecco.Ora immagina una ragazza.Fragile,senza nessuno,con in testa un solo pensiero:essere la delusione fatta persona,la scartata.

Tutte queste disgrazie incombano nella sua vita,e lei non può fare nulla per proteggersi.L'hai immaginato?»

«Si.E..»stava per dire qualcosa,ma alzai una mano.

«Non dire nulla.Pensa.Pensa alla sofferenza di questa ragazza.Pensa a cosa passa,pensa che non ha un appiglio su cui poggiarsi.»detto ciò respiró profondamente,stettimo zitte per tutto il tempo,fino a quando una leggera brezza marina scompigliò i miei capelli fulvi,il sole stava tramontando,e non volevo far stare in pensiero mio fratello.

Mi alzai sgrullandomi la sabbia dai pantaloni,poi mi rimisi le scarpe.

Poi sentimmo un clacson,era suo padre.

«Vuoi un passaggio?»mi domandò.Risposi senza neanche girarmi.

«No,grazie.Camminerò.»e proseguii.

«Continui a girare la forchetta nel piatto,non ti piace?»mi chiese.

«No,anzi,è buono»risposi alzandomi dalla sedia;«É solo che non ho molta fame.Buonanotte.»e gli diedi un bacio sulla guancia.Non poteva capire cosa stavo provando.Era sempre stato bello,simpatico,tutto gli andava per il vesto giusto.Ma d'altronde,se io ero la sfigata,perchè dare la colpa agli altri?

Quando finalmente hai imparato le risposte,la vita ti cambia le domande.E me le aveva sempre cambiate,lasciando che quel minuscolo briciolo di autostima che avevo si disperdesse,come la mia fortuna,i miei amici,i miei ricordi.

There's something in your eyes.Where stories live. Discover now