Capitolo 15

48 7 11
                                    

L'eclissi era vicina.
La notte si avvicinava velocemente come se non vedesse l'ora di espandersi sul cielo ancora rossastro.
L'eclissi era vicina: ventiquattro ore precise.

Un eclisse totale dopo mille anni. Un eclisse totale avrebbe tolto il fiato a migliaia di persone. Un eclisse che avrebbe condannato altrettante persone ad una catastrofe.

Gli esseri umani si muovevano rapidi per le vie del mondo, impazienti di vedere quella bellezza.

Tutti sapevano che quello che stava per accadere sarebbe rimasto nella storia, ma nessuno sapeva che quello sarebbe stata la rovina di un popolo.

La sua distruzione.

Nessuno avrebbe mai pensato che al di là di alcuni portali si nascondeva un popolo ricco, giovane e potente.

Gli umani erano troppo stupidi e loquaci da capire quello che la natura aveva in serbo per loro è per tutta la razza magica. Ovvio, non sapevano neanche della loro esistenza.

Ian stava guardando quello che succedeva intorno a lui. Era preoccupato ma non lo dava a vedere. Rachele non si trovava, era chiaro che fosse scappata.
Era suscettibile: aveva saputo da poco dell'eclisse e stava fremendo di rabbia.

Era possibile che era arrivato il tanto atteso momento? Pensare che Rachele non sapeva nulla lo mandava in bestia, ma che altro poteva farci? Rachele era scappata e in meno di ventiquattro ore tutto sarebbe finito o cominciato. Dipendeva dai punti di vista.

Vicino a lui c'era Dik, con quell'aria da sbruffone, che guardava il sole spostarsi, sicuramente mancavano poche ore. Lourita era anvinghiata a lui in modo alquanto strano. Oltre al fatto di non indossare più abiti pomposi, Lourita, aveva trovato dentro Dik qualcosa di diverso. Beh sì, oltre al suo aspetto fisico.

Aveva qualcosa che non gli ricosceva; entrambi erano cambiati, impossibile negarlo, ma lui si era trasformato. Dal suo aspetto fisico a quello caratteriale.

Era più vigile e serio, caratteristiche che stonavano con i ricordi della fanciulla. La sua aria da sbruffone però non era andata via.

Da parte sua, Dik pensava la stessa cosa. Lourita era proprio cambiata in meglio. Ricordava la ragazzina perfida pronta a far del male a tutti, quella che se ne fregava delle regole. Anche lui era così, forse più di lei ma aveva sempre fatto tutto con .

Già era vero, loro erano cambiati ma il sangue li univa. Lo stesso sangue scorreva nella vene di qualcun altro.

Ma Ian non ci fece caso, era troppo preoccupato. Rachele era scomparsa e il non sapere dove fosse lo mandava in bestia.
Come era possibile? Nessuno la aveva vista. L'ipotesi che ronzava nella mente di Ian lo mandava in bestia. Se Rachele era riuscita a scappare senza essere vista, significava che la sua fuga doveva essere stata progettata. O che nessuno era alla porta.

Frustato, Ian andò nel bosco per fare una passeggiata. Anzi, per schiarire le idee.

Il bosco si presentò con un'aria fittizia per gli occhi del mago. Gli alberi alti e l'erba non tagliata davano al posto un'aria tagliente e inquietante. Solo apparenza, Ian lo sapeva bene.

Iniziò a pensare all'eclissi totale, alla rosa nera, a Dik, a Lourita cercando di non ricordare quello che era successo con l'essere più potente al mondo.
***
Rachele scorse un'ombra. Un'ombra scura e molto lunga, si allungava per tutto il terreno. La proiezione dava all'individuo lì presente un fisico magrolino e un'altezza enorme.

Poi, Rachele si accorse che quell'ombra era accompagnata da un'altra. Questa più esile del primo, forse a causa della sua posizione.
Il mormorio si fece più forte e incuriosita la ragazza si fece avanti, sporgendosi un po' troppo.

"Dai ti accompagno a casa." Disse la prima ombra e con questo si avvicinò a uno strano oggetto che Ian aveva chiamato "macchina". O almeno così rammentava Rachele.

Aveva in braccio una ragazza, tremante. Era abbastanza esile e bassa, portava i capelli in un coda e aveva vestiti simili ai suoi.

La Darnos incuriosita dagli strani individui -che poi, cosa ci facevano nel bosco?- decise di seguirli.
Fu un'impresa farlo: la macchina slittava veloce per le strade e solo grazie al suo occhio arguto, Rachele era riuscita a seguirli senza essere vista. O almeno pensava, perché in fondo aveva una luce attorno a lei che era quasi impossibile non notare.

Stanca per il percorso fatto, Rachele si appoggiò sfinita a un palo della luce fino a quando non vide i due allontanarsi dalla macchina e dirigersi verso una... capanna? Di solito così le chiamavano sul regno quelle case così piccole.

Rachele senza pensarci due volte entrò e si guardò intorno. Non riuscì neanche a guardarequello che la vista le proponeva perché un ticchettio sulla sua spalla la fece girare spaventata.

"Tu chi sei e perché ci stavi seguendo?"

Spazio Autrice.
Non so proprio come farmi perdonare...ma eccomi!
Questi capitolo doveva uscire sabato ma non sono riuscita a concentrarmi sulla scrittura: niente mi ispirava, ecco l'ho detto. Diciamo che io non penso quando scrivo, lo faccio di getto, ma comunque devo avere qualche idea mentre le mie mani scorrono veloce sulla tastiera.

Comunqueeee come state? Spero bene, anzi spero benissimo. Adesso è iniziata l'estate e siamo tutti più liberi, sii!

Scusate gli errori di battitura e spero che il capitolo, anche se corto, vi sia piaciuto. Mi raccomando commentate come sempre.

A presto
-lucy387❤

Rachele Kal -Uno Spirito Libero- //Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora