Transformation.

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L'aria è diversa qui, sto attraversando il viale della villa della nonna, il viaggio è stato lungo, e sono stanco. L'aria di Londra è rilassante, non vedo l'ora di bere un tè e mangiare uno dei fantastici dolci della nonna. Busso alla porta e il suo viso mi accoglie in casa. La abbraccio. La nonna sembra essere di ghiaccio, una volta mi ha spiegato che la sua pelle è così fredda perché è costantemente in compagnia dei suoi amici freddi, all'epoca non capivo, ma ora avrei un'idea.

"Scusa il disordine Zac, vieni. Siediti." dice, nonostante la sua casa fosse perfettamente in ordine, andandosi a sedere sul grande divano del salone.

"come stai, nonna?"

"io sto bene, ora faccio a te questa domanda, e tu dovrai essere sincero. Come stai, piccolo Zac?" mi accarezza la spalla.

Io distolgo lo sguardo, sperando di essere credibile.

"Sto bene".

Lei non risponde e picchietta con l'indice sulla sua gamba, come se stesse aspettando qualcosa, forse una mia reazione che mi avrebbe smentito. Continua a guardarmi con un espressione che io traduco così: "non dire cazzate e parla".
Scorrono ancora svariati secondi e sembra che lei stia usando un incantesimo per farmi essere sincero, non riesco a mentirle. Inizio quindi a pensare, a piangere. Non sono mai un piagnucolone, sto cambiando anche in questo.
Mi copro la faccia con le mani. La nonna allunga un suo braccio verso di me e ospita gentilmente la mia testa sulla sua spalla, abbracciandomi e baciandomi sulla testa, guardando davanti a se con uno sguardo consapevole.

"Nonna non sto bene. Non va bene" Balbetto tra i singhiozzi.

"È per questo che sei qui piccolo Zac. Ora calmiti, ti prego"

Mi rimetto a posto e la guardo, con i capelli ricaduti sulla fronte e gli occhi coperti da lacrime che attendevano solo che battessi le palpebre per atterrare sul tessuto dei miei jeans.

"Cosa mi sta succedendo?"

La nonna sospira, mi guarda per un istante, ma poi sposta lo sguardo e ricomincia a guardare in un punto indefinito, e inizia a parlare:

"È nel tuo DNA. Tutto iniziò tanto tempo fa, un tuo vecchio e saggio nonno paterno diede vita ad una profezia, aiutato dalle forze di un mondo astrale, un altro piano.
La profezia dice che ogni terza persona che nasce con il tuo cognome (ovvero il suo), una volta diventato abbastanza giovane, comincerà ad avere delle brutte esperienze, comincerà a soffrire, tantissimo, a tal punto da sentirsi costretto a vendere la propria anima al Portatore di Luce, l'Avversario, Lucifero, Satana, Shaitan. Una volta aver fatto questo grande errore, il prescelto comincerà ad avere un cambiamento fisico, si trasformerà in uno dei Demoni di Satana, un Demone Terreno. Infatti, il prescelto, fin dalla nascita ha la capacità di vedere i Demoni intorno a lui, quelli che aspettano, quelli che lo prenderanno, una volta che sarà pronto. I Demoni cominceranno ad essere più insistenti quando la Profezia comincerà a svolgersi. Ed è ciò che sta accadendo a te. Io ho sempre saputo delle ombre che vedevi, ma non ti ho mai difeso, perché questa storia deve restare segreta. Ho avuto quella reazione quando ti ho visto perché oggi sta succedendo. Questo è l'anno in cui tutto comincia per te. C'è un modo per non farti prendere. Lotterai contro te stesso, figliolo. Ormai sei diviso in due parti: quella oscura, malvagia e cattiva, e quella pura, bianca e buona. Starà a te, decidere a quale delle due far prendere il sopravvento. Ma Lui è forte. Potente. Ti serve l'aiuto di qualcuno.
Stanotte è probabile che la tua trasformazione si completi, per questo è necessario che passi la notte in cantina. Tra le catene. Mi dispiace tanto piccolo Zac..." una lacrima le cade dalle lunghe ciglia, e subito si asciuga la guancia per mostrarsi forte a chi sta cadendo a pezzi, per un destino bastardo.

Non riesco a dire nulla.

"Quindi anche il nipote di mio figlio passerà tutto questo? ogni terza persona che verrà al mondo con il mio cognome?"

"a menochè non si riesca a fermare questa stupida Profezia creata da quel pazzo da cui sei disceso"

"come?"

"Andando all'inferno...".

Tossisco, la guardo con un espressione contratta, sconvolta, ma non faccio più domande per paura di venire a sapere altre cose di questo tipo. Può bastare, per ora.
Resto in silenzio a guardare la foto del nonno messa sul piccolo tavolo di fronte al divano. Vorrei che fosse anche lui qui, forse c'è, forse è uno degli amici freddi della nonna.
Vorrei solo chiederle come fa lei a sapere tutte queste cose, ma ricordo quando mi disse che i suoi amici freddi erano a conoscenza di ogni cosa.

***

Molto probabilmente la mia trasformazione si completerà tra poche ore. Sono nella cantina della casa della nonna. L'atmosfera è orribile, qui puzza. Le ombre stanno incominciando a farsi vedere, passano davanti a me, sono veloci. Aumentano sempre più di velocità, proprio come i battiti del mio cuore stanno facendo ora. Cominciano a girarmi intorno e a bisbigliare qualcosa. La fievole lampadina appesa al soffitto di questa stretta stanza incomincia a tremare, la luce che possiede incomincia a farsi più debole. Riesco a sentire dei sospiri, poi dei sussurri, e senza che io me ne rendessi conto, con una velocità e potenza sovrannaturale, vengo trascinato al muro, facendomici sbattere contro come se fossi una bambola di pezza. Urlo dal dolore.

Point of view Nonna.

È iniziato, ho sentito l'urlo
agghiacciante del mio povero Zac. Mi alzo dal letto e afferro l'acqua santa, poi mi dirigo verso la cantina. Apro lentamente la porta tra le sue urla sempre più forti e disperate. Lui è sospeso a mezz'aria, ha gli occhi spalancati, che lentamente diventano neri, completamente neri. Dalla bocca inizia a sputare del sangue molto scuro, quasi nero, e dalla schiena posso cominciare a intravedere due ali nere. Se non fosse un fatto negativo e se Zac non stesse urlando dal dolore oserei dire che quelle ali sono davvero bellissime. Lentamente e dolorosamente escono dalla sua schiena possente. Sono molto grandi, e molto scure. La pelle gli si diventa ancora più bianca, sembra la pelle di un cadavere. Intorno agli occhi ormai completamente neri è possibile vedere le vene oculari anch'esse scure o viola. Le sue urla cominciano a cambiare di tono, si sente una doppia voce più cupa. Continua ad urlare. Avanzo verso di lui e comincio a recitare una preghiera in latino antico ad alta voce (come faceva mio marito con me quando il mio corpo fu sotto il controllo di Beelzebub), mentre gli lancio l'acqua santa sul corpo, sperando di rendermi utile. Più lo colpisco, più urla. Vorrei fermarmi, ma è il minimo che io possa fare nella speranza che tutto questo si fermi. Quando sembra essere stanco di tutto il dolore che la trasformazione ed io gli stiamo causando, mi fulmina con lo sguardo, con aria molto arrabbiata. Urla con una voce gutturale, macabra, scura e profonda: "BASTA!", e nell'attimo in cui lo ha detto, la mia casa ha tremato, e subito dopo vengo strattonata non so da cosa dall'altro lato della cantina. Urlo dal dolore che mi pervade il corpo, poi vengo alzata a mezz'aria e vengo messa di fronte a Zac, un palmo della mano a dividere il suo viso da mio. Lui continua a guardarmi con odio, non dimenticherò mai il nero dei suoi occhi. Dopo mi lancia un urlo contro, non è affatto la sua voce, ma è la voce di mille demoni, antichi e oscuri.

"So che non mi farai del male piccolo mio" dico tra il pianto e la collera. Subito dopo vengo scaraventata a terra, anche lui dopo aver lanciato l'ennesimo urlo.
Non urla più, resta immobile accasciato a terra, coperto dalle sue ali, e io perdo i sensi. Buio totale.

Fallen AngelWhere stories live. Discover now