The Exorcism.

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Non c'è nulla da dire, nulla da sperare, nulla da fare. Nessuna azione, nessun rimedio.
Lontananza. Fredda distanza.
Lei ormai è troppo lontana. È qui, ma non è spiritualmente qui. Il mostro che si contorce davanti ai miei occhi non è lei. Lei è nel fuoco, ora.
Speravo non si arrivasse fino a questo punto, fino alla possessione.
Sono impotente, ogni mia speranza è volata via, posata sulle ali di una farfalla, destinata a morire per la sua breve vita.
Bei pensieri sepolti, dimenticati.
Forze prosciugate.
Solo una grande sfida, una sfida che sto perennemente perdendo.
Fallito, inutile.
Ho lasciato che si prendesse la mia anima, il mio fratellino, e poi l'unica persona per cui sono riuscito a provare qualcosa di vero.
Rumore assordante: la nonna ha spalancato la porta, e ora corre verso Cristel, o meglio: verso il corpo di Cristel.
Vedo la scena a rallentatore, i suoni mi arrivano ovattati. È come se il mio cervello facesse fatica ad accettare tutto ciò, vomitando fuori ogni suono proveniente da questa scena, ogni immagine, ogni cosa.
Mi avvicino alla finestra, vorrei che il tempo rispecchiasse il mio interno.
Il sole picchia prepotente, gli alberi scintillano.

Flashback

Sono a scuola.
Gli altri bambini non sono come me. Ho appena picchiato Mike, mi ha detto che sono pazzo.
Ora sto giocando da solo nella classe vuota, perchè sono in punizione. Tutti gli altri stanno ridendo fuori in giardino. Mi sento solo.
Vorrei qualcuno con cui giocare a nascondino.
Mi alzo dalla sedia, ho l'impressione che qualcuno voglia giocare con me, ho l'impressione che qualcuno si stia nascondendo.
Mi avvicino alla parete principale della classe, resto con lo sguardo fisso su di esso. Loro vogliono giocare con me, io voglio giocare con loro.

Fine Flashback.

"ZAC!" L'urlo disperato della nonna mi riporta al presente, un presente dal quale vorrei stare alla larga.
Mi volto verso di lei, privo di ogni emozione. Ho perso, non c'è niente da fare. L'antagonista di questa storia ha sempre avuto la meglio, e il lieto fine non esiste.

"AIUTAMI, FA QUALCOSA!
IL LIBRO NON POSSO USARLO SENZA CRISTEL!"

non c'è nulla da fare.
Cammino lentamente verso il centro della stanza, posizionandomi di fronte al corpo di Cristel ormai legato con delle corde alla spalliera del letto.
Tiene il viso basso, i capelli bagnati dal sudore che le coprono il viso,
possiede un ghigno crudele, gli occhi completamente bianchi tirati all'indietro.
Alza lo sguardo verso di me, poi inizia ad urlare. Spalanca la bocca ormai sporca di sangue e dalle sue corde vocali fuoriesce la voce di Cristel insieme a una voce molto più cupa.
Tira su il busto, fino a girarlo e a contorcersi completamente, in un modo disumano.
Il letto su cui si trova inizia a tremare, la nonna scappa fuori. Io la seguo, lentamente, con ormai l'anima completamente spenta.
Fisso la porta della stanza di Cristel, decido di entrare e continuare la lettura della sua raccolta.
Afferro la sua cartellina, arrivo alle ultime pagine.

"poi mi ha guardata intensamente e stavamo per baciarci.
Questo non era previsto, io... non pensavo di potermi innamorare.
Il mio unico pensiero pensavo potesse essere e rimanere solo quello di studiare il tutto.
Ogni volta che lo vedo il mio cuore sussulta e subisce un mio rimprovero, perché non può funzionare. Non deve.
Nonostante io sappia che al cuore non si comanda, non può andare!
Ma io sono consapevole di essermene innamorata infondo, l'ho ammesso a me stessa solo ora. Forse è stata quella enorme vicinanza a stravolgermi le idee.
Se lui per me prima era solo una figura da dover studiare, ora è la persona che desidero al mio fianco".

Nessuna lacrima, nessun lamento.
Solo un grande, profondo, intermbinabile vuoto.

Dalla mia stanza provengono le urla della nonna che pronuncia delle frasi in latino antico, credo, e sento anche le urla strazianti del corpo posseduto di Cristel.
Mi dirigo nuovamente verso la mia stanza, l'esorcismo che pratica la nonna sembra che sia buono solo a peggiorare la situazione.
Cristel è piena di tagli, graffi, e bruciature causate dall'acqua santificata che la nonna le lancia sulla pelle. Il letto si alza in aria lentamente, Cristel sembra essersi placata, sembra che per un attimo il tempo si sia fermato. Poi il letto sbatte violentemente sul pavimento, accompagnato dall'ennesimo urlo del demone potente che possiede il corpo docile di Cristel. Un urlo che irrita i miei timpani, ma in gran modo, il mio cuore.

Fallen AngelWhere stories live. Discover now