Book.

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Point of view Zac.

Sono diversi minuti, ormai, che il silenzio regna nell'atmosfera di questo spazio strano e senza una fine.
Ovviamente, non so dove mi trovo. Sono circondato da solo luce bianca, sembra una stanza senza finestre nè porte con tutte le pareti pitturate di un bianco lucente, solo che... io sono circondato dal nulla, dal niente. È come se non esistesse nulla, soltanto io e il silenzio, soltanto io e l'infinito di questo posto. Di solito, qui dentro, dopo nemmeno qualche secondo avviene qualcosa, qualcosa capace di farmi credere che sia arrivata la mia ora, l'ora in cui io e il buio siamo ormai destinati ad essere una sola cosa. Ma, stranamente, non accade nulla, forse è un suo piano per mettermi ansia o per prendermi di soppiatto. Fatto sta' che quando sono completamente perso e immerso nel feroce vortice dei pensieri della mia mente, accanto a me, si colora lentamente un immagine, pian piano l'immagine di Cristel si materializza accanto a me, alla mia sinistra, e il suo dolce profumo invade l'atmosfera come se fosse polvere magica. 
Sapere che lei sia accanto a me... mi fa sentire al sicuro, mi fa sentire importante perché, so di doverla proteggere, perché lei vuole aiutare me.

"Come sei riuscita a raggiungermi?"
copro completamente il silenzio di questo insolito posto.

"Non lo so, sarà stata la piuma"

Non riesco ad afferrare il senso della risposta, o meglio, non faccio in tempo, perché davanti a noi appare un'ombra, succede questo come se stessero aspettando la presenza di Cristel; mancava solo lei per passare all'attacco.
Posso ormai dire che le ombre, sono cosa vecchia per me. Insomma, posso un po' definirle le mie "amiche d'avventura", ci sono sempre!
Quest'ombra, però, è diversa, perché dopo essere apparsa davanti a noi, inizia a vibrare come se fosse attraversata da una potente scossa. Ecco che, lo strato scuro della materia di cui è fatta quest'ombra, subisce un cambiamento: diventa spesso, e man mano prende la forma di una bambina. L'immagine della bambina è in bianco e nero. Lei indossa un semplice e leggero vestitino scuro, lungo fino alle ginocchia, ha dei ricci chiari ricadenti sulle spalle, e una fascia per mantenere per bene i capelli all'indietro con sopra diverse fantasie. La faccia... beh. La faccia.
La faccia è la parte che mi fa rabbrividire, la parte che non vorrei descrivere. Ha delle cicatrici su tutto il viso, cicatrici fresche, come se le fosse stata appena tolta l'intera pelle della faccia, e fosse stata nuovamente ricucita a pezzi. Quindi posso riuscire a vedere il filo di cotone che riunisce i vari pezzi di pelle, e il leggero spazio che c'è tra di loro.
La parte della bocca è come se, una volta essere stata tolta, non è più stata riapplicata insieme agli altri pezzi. Si vedono i piccoli denti e le gengive ormai rovinate. Gli occhi... oh, gli occhi semplicemente non li ha. Ha solo due enormi buchi neri e vuoti.
Questa bambina, o meglio, questo spirito di una bambina ormai divenuto demone, ha il volto rivolto verso l'alto e un espressione di dolore. Inizia ad ansimare, a piangere e poi ad urlare. Poi a dimenarsi, in un modo disumano.
A questa visione raccapricciante cerco di restare forte, ma mi è difficile, molto difficile.
Come se non bastasse, altre ombre si innalzano intorno a noi, lentamente, e il posto man mano si sporca della loro viscida e oscura presenza. Queste altre ombre che ci circondano, una dopo l'altra subiscono anch'esse le vibrazioni, poi prendono forma. Mi giro intorno, sono tantissime.
Una prende forma di un corpo scheletrico. È magrissimo, sembra fatto di ossa ma c'è comunque un sottile strato di pelle che le ricopre. La sua pelle è viscida, sporca e scura. La sua testa è molto più piccola del corpo, e si restringe ai lati. Gli occhi non li ha, come il precedente demone, e gli altri particolari della faccia sono assenti. Ha le mani gigantesche, le sue luride e appuntite dita arrivano quasi fino al pavimento. Questo demone ci fissa, e china leggermente la testa verso sinistra.
Un'altra ombra prende forma di una normale bambina con un semplice grembiulino per la scuola. Ha i capelli neri raccolti in due alti codini ed una frangetta che ricopre la sua piccola fronte. Sembra essere una bambina del tutto normale, fin quando la parte facciale dell'occhio destro comincia a deformarsi e a crescere, come se all'interno, dietro al suo occhio, ci fosse qualcosa... qualcosa che insiste per uscire, ed accade: tutta la parte dell'occhio si strappa prepotentemente, facendo fuoriuscire come se fosse un serpente, una mano sporca del suo sangue.
Dopodiché un'altra mano esce dalla sua ormai spalancatissima bocca, e un altra ancora dal suo orecchio, dalla sua testa e dal suo piccolo stomaco.
Cristel ha i conati di vomito, si avvicina a me e mi stringe il braccio, cercando forza per resistere a questo scenario raccapricciante.
Un'altra ombra, ancora, prende forma di un uomo con giacca e cravatta. Ha la testa schiacciata verticalmente e larga orizzontalmente, con la fronte molto sporgente. Non ha occhi, ne naso, ha solo una grande bocca con denti acuti, da cui fuoriesce una lunga e viscida lingua che non fa altro che agitarsi.
Tutte le ombre, man mano e una dopo l'altra prendono forma di un demone, e dopo aver fatto ciò si avvicinano lenamente a noi, non abbiamo via di scampo, cerco di schiudere la ali ma è come se non ce le avessi. I demoni ci stanno ormai addosso ed è così strano averli ad una certa vicinanza. Tutti i demoni, una volta vicini, allungano le mani verso di noi, afferrandoci. Anche dal pavimento su cui siamo sbucano delle mani, che ci afferrano le gambe e cercano di tirarci giù. Non è facile mantenere la calma con i demoni così vicini; le loro facce deformate e raccapriccianti si allontanano e si avvicinano, e non è certamente una bella sensazione. Questi demoni circostanti ci afferrano e cercano di farci perdere il controllo e farci cadere, io tengo stretta la mano di Cristel e cerco di resistere ad ogni spintonata. Le mani man mano ne sono sempre di più, e la loro forza è sempre maggiore. La stanchezza comincia a mostrarsi, io sono quello maggiormente colpito, sembra che a loro interessi solo io. Le gambe cedono e si abbandonano alle forti prese di tutte queste mani enormi. Inciampo, cado tra i demoni e loro mi assalgono, non vedo più la luce. Forse è tra di loro che devo stare, forse sono uno di loro. Forse sono un angelo fallito, un demone ribelle.

Fallen AngelWhere stories live. Discover now