57º

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Alex pov

Ancora non mi era chiaro il motivo per cui ero andato ad Atlanta al posto di Ken ,mio padre mi doveva delle spiegazioni.

Entrai in casa e andai di sopra ,entrai in camera lasciai la borsa da viaggio sul letto e andai a fare una doccia ,quando uscii dalla doccia mi girai per prendere il mio profumo e non lo trovai al solito posto,era stato spostato ,annusai l'erogatore ,era stato spruzzato da poco. Ma da chi?
Erano le dieci ,papà era a lavoro e Ken era fuori città ,la governante non avrebbe mai fatto una cosa simile.
Con un asciugamano legato in vita scesi giù e andai in cucina ,Clara stava svuotando la lavastoviglie e qualcosa attirò la mia attenzione .
Una delle ciotole da budino di Joanne era tra i piatti lavati.

"Clara chi ha cucinato ieri sera? Era mercoledí e tu vai al club del cucito !"

Chiesi alla cuoca con noncuranza mentre prendevo un succo in frigo e contavo i budini ,ne mancava solo uno.

"Non lo so tesoro ,forse è passata di qui Hanna. Io sono scesa stamani a preparare la colazione e i piatti erano già fatti in lavastoviglie ,perchè lo vuoi sapere?"

"Mm niente Clara era solo curiosità"

"Va bene, come è andato il viaggio?"

Chiese aprendo il frigo e iniziando a tirare fuori funghi, formaggio ,pomodori e lattuga per preparare il pranzo.

"Bene ,è andato bene"

Ma ovviamente non lo stava ascoltando ,tipico di Clara , ti chiedeva come era andata la giornata ma poi non si interessava minimamente se era andata bene o se un tir ti avesse steso.

"A parte il fatto che ho rischiato di morire e sono stato inseguito da una tigre ,è andato tutto bene"

"Non dire sciocchezze Alex ad Atlanta non ci sono tigri a piede libero"

"Allora mi ascolti!"

"Benedetto ragazzo è ovvio che ti ascolto ,se non mi importasse non ti chiederei niente ti pare? Credo che per un po non farò il budino..."

Eccola che si perdeva di nuovo.

"Vado a vestirmi Clara ,a dopo."

"Si, ciao Alex. Ma come mai i budini sono tre? Eppure ricordo di averne lasciati quattro !"

Bene bene, a quanto pare anche Clara si era accorta del budino.
Feci le scale di corsa ,dovevo vestirmi in fretta per capire , Joanne era tornata?

Passando davanti alla sua stanza notai che la porta non era chiusa ma accostata, la spinsi ed entrai .
Tutto era uguale ,tutto al proprio posto , non c'era niente che facesse pensare che Joanne fosse tornata. Scossi la testa dandomi del cretino per aver quasi sperato nel suo ritorno, stavo per andarmene dalla stanza ma spinto da un sesto senso entrai in bagno ,la doccia era bagnata e nell'aria permeava il mio profumo.
Qualcuno era stato in questo bagno e avrei scoperto chi.

Tornai in camera mia ,mi vestii e chiamai Ken al cellulare per sapere dove diavolo si trovava. Ma quando rispose non riuscii a capire se era solo oppure no, disse solo che era a Chicago e che rientrava in serata.

Quando finalmente mio padre rientrò lo aggiornai sulla trattativa del locale ad Atlanta e lui mi disse che era fiero di me e del lavoro che avevo fatto , avevo alzato la posta in gioco mettendo alle strette il proprietario ,ora potevamo avere il locale a un prezzo molto più ragionevole .

"Senti papà chi è venuto ieri sera?"
Mi guardò con sospetto e iniziò a prendere dei plichi dalla sua ventiquattrore .
"Dove Alex?"

"Qui papà,dove se no?"

"Nessuno perchè?"

"Papà non sono nato ieri, vuoi farmi credere che tu hai cucinato e poi messo la lavastoglie? Andiamo!!"

"Va bene Alex, è venuta Hanna . Contento?"

"E Joanne?"

"E che c'entra Joanne ora?"

"Papà Joanne non è stata qui?"

"No Alex, piacerebbe tanto anche a me che lei tornasse credimi, ma non è tornata. E poi perchè credi che sia tornata?"

"Mmm no così ,era solo un mio pensiero. Ora se non hai altro per me io andrei al Dark"

"Ok va pure e congratulazioni ancora per l'ottimo affare."

Me ne andai poco convinto, mio padre era molto abile nel mentire ma c'era qualcosa che non quadrava ,perchè la doccia nel bagno in camera di Joanne era bagnata? E soprattutto chi aveva usato il mio profumo?
Prima o poi l'avrei scoperto.


Eravamo quasi arrivati a Chicago quando il telefono di Ken iniziò a squillare .

*Ehi Alex . No , non lo so ,sono a Chicago e stasera rientro. Ci vediamo più tardi.*

Lo guardai e sperai che non gli avesse chiesto niente ,avevo fatto una pazzia e speravo tanto che Alex non si accorgesse di niente .
Avevo fatto una doccia prima di partire e mi ero spruzzata il suo profumo ,un po perchè non ne avevo con me e un po per sentire addosso a me il suo odore.

"Alex?"

"Si, è appena rientrato da Atlanta e voleva sapere dove mi trovavo. Tranquilla anche se gli ho detto che sono a Chicago non capirà che sei qui anche tu."

"Speriamo"

"Credo però che si accorgerà che qualcuno ha usato il suo profumo!"

"Ti prego Ken,già mi sto maledicendo da sola per aver fatto uno sbaglio così grande. Non infierire !"

"Non ti maledire ,io avrei fatto lo stesso"

Gli feci un occhiata sbiega , come potevo essere stata così stupida.

Quando arrivammo Ken mi salutò e ripartì subito,altrimenti sarebbe arrivato l'indomani.

Misi al corrente Pierre, Caroline e Rex del consenso di zio Dan e del fatto che la trattativa sarebbe stata a casa mia a Manhattan.

Loro intanto durante la mia assenza avevano messo a punto l'organizzazione delle corse.
Correvo tre sere a settimana , nelle altre sere sarei stata la ragazza del "via" , cioè con minigonna e tacchi alti avrei dato il via alla partenza delle corse ,R J sarebbe venuta a truccarmi.

Tutto era curato nei minimi dettagli e Caroline si era prodigata per andare a fare shopping a posto mio ,questo mi spaventava.
E infatti quando andammo nella sua stanza e mi mostrò gli acquisti ,lei era fiera e al settimo cielo ,io ero inorridita e volevo chiudermi in convento.

Sul tardi chiamai al telefono zio Dan e dopo avermi chiesto come era andato il viaggio e se Ken era ripartito subito mi informò delle domande di Alex.
Fortunatamente a quanto pare era riuscito a glissare le sue domande ed era convinto che fosse riuscito nel suo intento.

Quello era ciò che speravo anche io, se Alex si fosse messo a indagare non ci avrebbe messo molto a capire che ero stata li e soprattutto avrebbe fatto due più due e capito che ero a Chicago.

Dovevo stare molto attenta, non che non mi fidassi di lui anzi ero convinta che sarebbe stata una spalla molto forte su cui contare per eliminare Walker. Era di me e dei miei sentimenti in sua presenza che non mi fidavo.

My Life           My DestinyWhere stories live. Discover now