Capitolo 19

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Il giorno dopo, Camila chiese a Nicola cosa poteva fare per il caso di Sonochisono.

-Un'alternativa è bloccarlo dal tuo profilo. Ed oltre a bloccarlo, puoi aggiungere il motivo per la quale lo fai. Non mi ricordo bene quali sono, ma ce n'era uno che non avevo perso di vista. Diceva: "Questa persona mi sta molestando". Qualcuno ti sta molestando?

-No, Nicola! E' solo per curiosità. Non so nulla di Facebook e sto imparando.

-Perchè non lo hai chiesto a Lautaro?

-A Lautaro ho già chiesto troppo. Ti da fastidio che te l'abbia chiesto?

-Per nulla. Ma capisco se non lo volevi chiedere a lui. A volte, quando io gli faccio tante domande su un argomento, si stufa e non mi parla più. Ha un caratteraccio!

Il commento lasciò pietrificata Camila e, per alcuni secondi, non prestò attenzione a quello che Nicola continuò a dirle.

-un'altra possibilità è andare nel profilo di quella persona e da lì, denunciarlo. A quanto mi han detto, Facebook gli cancella il profilo e tutti i profili che sono associati allo stesso indirizzo e-mail.

-Ah, bene -Mormorò- Allora, dopo non potrebbe più aprire un nuovo profilo su Facebook?

-Con lo stesso indirizzo e-mail, no. Ma se ne crea un altro, non avrà problemi ad aprire un nuovo profilo.

Quest'ultimo la scoraggiò. Non aveva via di scampo. Sospettava che Sonochisono avrebbe fatto qualunque cosa per rimanere in contatto con lei.

Durante il primo intervallo, Camila osservò, dal suo posto, che Ines consolava Paola. Concentrata, visto che cercava di indovinare il motivo del pianto di Paola (sicuramente era Javier), si spaventò quando apparve Lautaro.

-Ti ho spaventata- Dichiarò, e si sedette accanto a lei.

-Sì. Stavo guardando Paola. Sai perchè piange?

-Sì.

-Sì? Come lo sai?

-Ecco, l'avvocato di mia madre ha sporto denuncia contro i padre di Paola. Per truffa e furto.

-Oh! Perchè?

-Perchè è la cosa giusta. Ti ho già raccontato che il padre di Paola ha incominciato a truffarci quando mio padre è morto. Prima, quand'era vivo, non ne avrebbe avuto il coraggio perchè mio padre lo avrebbe scoperto in un attimo. E lo avrebbe ucciso. Ma mia madre... C'è voluto un po' prima che capisse come circolavano le cose in azienda. E, beh, quel figlio di puttana se n'è approfittato.

-Approfittarsi di una vedova con due figli... Non ci posso credere.

-Mia madre non avrebbe sporto denuncia se il padre di Paola fosse rimasto al suo posto dopo il licenziamento. Invece, ha presentato in tribunale un'inchiesta esigendo una buonuscita milionaria. Bastardo -Brontolò- Dopo tutto ciò che ci ha rubato, esige pure una buonuscita.

-Potrebbero arrestarlo?

-Non credo, ma almeno, smetterà di romperci.

Camila abbandonò il libro sul pavimento e si mise in ginocchio di fronte a Lautaro. Lui, con la schiena contro la parete, rimase immobile. Camila alzò il braccio e gli accarezzò la guancia con il dorso delle dita. Lautaro la seguiva con uno sguardo attento, forse diffidente. Si chinò e gli baciò la fronte, e successivamente depositò baci leggeri lungo il suo naso. Camila percepiva nel mento la respirazione accelerata di Lautaro, e le mani di lui le afferrarono i fianchi.

-Camila...

-Cosa?

-Voglio...

-No, Paola!- L'esclamazione di Ines taglio l'aria come un filo.

-Lasciami!

Camila ricevette uno spintone e cadde seduta a terra. Lautaro si mise velocemente in piedi e si chinò per aiutarla ad alzarsi. Non ci riuscì. Paola gli colpì il braccio.

-Figlio di puttana! Tu e tua madre siete dei figli di puttana!

-Paola, calmati- Le chiese Ines.

La scena violenta le tolse la capacità di reagire e rimase a terra per un paio di secondi, fino a quando reagì e si mise in piedi. Lautaro estese il braccio per aiutarla e di nuovo Paola preparò il colpo, ma stavolta Lautaro le avverrò il polso, e Paola gridò di dolore.

-Paola, ti ho avvertita l'altro giorno. Non mi devi picchiare.

Lautaro la lasciò con uno spintone, e Paola perse l'equilibrio. Camila si approssimò a Lautaro e lo prese per mano.

-Di a tua madre di ritirare la denuncia contro mio padre!

-Di a tuo padre di ritirare quell'inchiesta.

-E' un suo diritto!

-Era un suo diritto anche truffarci?

-E' una bugia! Una bugia di tua madre! Me la pagherai, Lautaro! Sai che posso fartela pagare!

-Andiamo, Paola- La intimò Sebastián, e la mantenne per le spalle.

-Lasciami, Sebastián!

-No, andiamo -Insistette- O verrà il precettore e ti metteranno in punizione.

Camila e Sebastián incrociarono i loro sguardi, e la calma che scoprì negli occhi verdi di Sebastián la sorprese. Qualcosa era cambiato in lui.


-Perchè non vuoi dire a Lautaro la questione degli anonimi?- Volle sapere Alicia.

-Non lo so, ho paura.

-Paura di cosa?

-Che si arrabbi con me. Lui non voleva che gli altri sapessero che stiamo insieme perchè voleva proteggerci.

-Non è bene che, fin dal principio, tu abbia paura di essere sincera con lui, Cami. In una coppia, la sincerità è tutto.

-Sì- Ammise, consapevole.

-Sei sicura che hai solo paura che si arrabbi? E che ti lasci?

-Sì, ho paura soprattutto di questo. Sono sicura che non avrebbe problemi a lasciarmi da un giorno all'altro.

-Perchè dovrebbe farlo? Tu non c'entri nulla con gli anonimi.

-No? Sono stata io a dire agli altri che stiamo insieme, quando lui mi aveva chiesto di non farlo.

-Per quanto tempo potevate nasconderlo? Non molto, sicuramente. Ma insisto: Perchè dovrebbe lasciarti a causa degli anonimi?

-Non lo so, è una cosa che intuisco, che percepisco. Sento che, se glielo racconto, qualcosa di fragile si romperà e nulla tornerà come prima. Ho paura della sua rabbia -Ammise- Ho paura che smetta di ammirarmi e rispettarmi.

-Ay, Cami, Cami... Indubbiamente, il Plutone di Lautaro, il suo grande centro di potere, è molto forte. Ma anche tu sei una donna dal Plutone forte. Non lasciarti trasportare dalla parte oscura del tuo Toro. Hai tutti i mezzi necessari per combattere tutto questo. Dovresti dirglielo.

-Sì... forse.

Nata sotto il segno del ToroWhere stories live. Discover now