Capitolo 33

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Gennaio del 2012

Camila passò un po' di tempo nella casa delle vacanze della famiglia di Lautaro, a San Justo, una casa di un piano, grande, fresca e luminosa. Quella casetta, l'aveva costruita il padre di Lautaro in una zona isolata, vicino alla fabbrica, per questo aveva un certo valore.

Quella mattina, Camila e Ximena lo osservavano dalle loro comode posizioni, mentre bevevano un mate e mangiavano biscotti.

-Imita Héctor -Commentò Ximena- Mi sembra di rivederlo, mentre spinge lo stesso tagliaerba.

Camila sorrise di fronte a quel commento. Rimase in silenzio. Nel pomeriggio, i suoi genitori sarebbero andati a prenderla per andare a passare una quindicina di giorni in una spiaggia di Florianópolis, in Brasile. Erano le prime vacanze dopo tanto tempo e, soprattutto, le prime dopo il periodo di separazione, che si prolungò durante vari mesi dopo il riscatto di Camila. Dopo quel fatto, sicuramente, le cose tra Josefína e Juan Manuel erano cambiate per il meglio.

Non dimenticherà mai il pomeriggio di fine novembre, giorni dopo il compleanno di Lautaro, nella quale, dopo essere tornata da casa di Alicia, si scontrò contro la valigia di Juan Manuel in salotto. Sentì le voci e le risate di Ignacio e dei suoi genitori, provenienti dalla camera da letto, e si coprì la bocca per frenare il pianto. Senza far notare la sua presenza, incrociò di corsa la cucina e si chiuse nella sua camera per chiamare Lautaro.

-Lautaro?

-Ciao, amore.

-Io...- Riuscì a dire, prima che le si bloccasse la voce.

-Camila, sei lì? -Camila singhiozzò- Ah, sì, ho capito. Hai appena saputo che tuo padre è tornato a casa.

-Sì- Riuscì a dire.

-Ignacio mi ha chiamato dieci minuti fa per dirmelo.

-Davvero?

-Sì, già sai quant'è ansioso. Sono felice per voi, piccola.

-Grazie- Sussurrò, perchè, grazie a lui, aveva sopportato quell'orribile domenica nella quale Juan Manuel aveva abbandonato casa sua. Solo con lui voleva condividere una delle migliori notizie dell'anno.

Il ritrovo le riempì gli occhi di lacrime, e si mescolò anche la tristezza che le causava immaginare la sofferenza di Lautaro per l'assenza di suo padre. Quanto lo aveva amato! Quanto continuava ad amarlo! A volte, le dava fastidio che esistesse una cosa nella vita di Lautaro che gli causava una pensa così profonda e che lei non potesse risolvere. In varie occasioni, quando le sue parti oscure prevalevano su quelle luminose, diventava gelosa del padre di Lautaro e, subito dopo, se ne vergognava.

Lo osservò con avido interesse, mentre spingeva il tagliaerba. Portava solo un costume e delle Nirvana. Studiò la sua schiena abbronzata, le braccia, le gambe e il profilo del suo viso. Lui fermò la macchina e si girò per guardarla, come se avesse sentito che lei lo stava chiamando con la mente.

-Ximena, posso portargli un mate?

-Certamente.

Si aggiustò il copricostume, calzò le infradito e glielo portò, insieme a due biscotti. Lautaro le baciò le labbra prima di prendere un sorso del tè. Camila si chinò per accarezzare Nahuel.

-Ciao, tesoro. Sei il cane più bello del mondo, lo sapevi? -Nahuel abbaiò; muoveva la coda senza smettere- Sì, certo che sei il migliore e il più bello.

-Ti sei alzata presto -Commentò Lautaro- Che strano. Non mi hai detto che a quelli del Toro piace dormire?

-Sì, ma oggi è il nostro ultimo giorno insieme e mi sono sacrificata per te, perchè voglio approfittarne per stare con te tutto il tempo.

Nata sotto il segno del ToroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora