9.

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Anche quella tranquilla domenica mattina il sole era sorto sulla piccola città di Modena dopo il brutto temporale della notte. Nonostante fossero solo le sette per strada c'era già una via vai di macchine e di gente che avevano deciso di trascorrere quella giornata al mare, invece, in una piccola casa, c'erano due ragazzi che dormivano ancora abbracciati l'uno l'altro sul letto di Federico. Nessuno dei due durante la notte si era mosso da quella posizione.
Benjamin aprì lentamente i suoi occhioni e sorrise vedendo Federico ancora abbracciato a lui. Iniziò pian piano ad accarezzargli la fronte senza pensare al perché lo stesse facendo, semplicemente gli veniva naturale.
Benjamin dato che era abituato a svegliarsi presto ogni mattina decise di alzarsi ma non voleva disturbare Federico che dormiva così beatamente.
Il moro prese delicatamente il braccio di Federico per spostarlo ma quando stava per alzarsi Federico mugolò qualcosa.
"Ben, resta qui." Sussurrò Federico con la voce impastata dal sonno con gli occhi chiusi.
"Federico, aspettami qui." Disse Benjamin uscendo dalla stanza.
Il moro aveva intenzione di preparare la colazione al più piccolo così scese in cucina e cercò di prepararla girando di quà e di là per trovare ciò che gli serviva.
Dopo venti minuti Benjamin tornò in stanza dal più piccolo che forse si era riaddormentato stringendo il cuscino.
"Federico?" Sussurrò il moro.
"Mhh..." Mugolò Federico girandosi dall'altra parte.
"Ti ho preparato la colazione." Disse soddisfatto Benjamin.
Il più piccolo a questo punto si girò stropicciandosi gli occhi e si sedette sul letto.
"Non dovevi." Mugolò il più piccolo.
"Buongiorno." Rispose Benjamin ignorando la frase detta da Federico.
"Come stai?" Domandò Federico guardando il moro.
"Ho ancora un po' di mal di testa, le gambe stanche ma per il resto bene." Sorrise Benjamin poggiando il vassoio della colazione sul letto.
"Stai guarendo anche tu." Continuò poi.
"Eh?" Chiese Federico confuso.
"Il labbro. Non è più molto gonfio." Rispose Benjamin toccandoglielo con il pollice.
Federico divenne immediatamente rosso in viso e prese il vassoio della colazione per poi poggiarlo sulle sue gambe.
"Mangi con me?" Chiese il biondo.
"Va bene." Sorrise Benjamin.
"Grazie." Disse Federico.
"Grazie a te di tutto." Disse il moro.
"Biondino?"
"Si?" Rispose Federico dopo aver bevuto il suo caffè.
"Che ti va di fare oggi?"
"Non lo so. Se tu non ti senti ancora molto bene potremmo stare anche a c..."
"Mi insegni a guidare?" Domandò Benjamin un po' imbarazzato interrompendo Federico.
"Sì certo però vorrei che la mia macchina rimanesse intatta perché stasera devo andare al lavoro." Sorrise Federico.
"Grazie biondino." Rispose Benjamin abbracciandolo.
"Figurati Ben." Disse Federico stringendolo ancora di più.

Federico aveva portato la macchina fuori dal garage per poi parcheggiarla nel cortile di casa sua che era abbastanza grande per far provare Benjamin a guidare.
"Devo fidarmi?" Chiese ridendo Federico sedendosi sul sedile passeggero.
"Certo biondino." Disse Benjamin salendo sul sedile del guidatore accarezzando la guancia di Federico.
"Bene, si parte!" Urlò Benjamin mettendo le mani sul volante.
"Benjamin?" Disse Federico alzando un soppraciglio.
"Che c'è?"
"La cintura." Disse Federico ridendo.
"Adesso il signorino Rossi fa il perfettino." Sbuffò Benjamin agganciandosela.
"Sei sicuro di voler provare?" Chiese Federico.
"Certo perché?"
"Dopo tutto quello che hai bevuto ieri sera non so se tu..."
"Fidati di me." Rispose il moro interrompendolo.
"Ok ora si può partire!" Esclamò Benjamin.
"Ben?"
"Che c'è Federico?"
"Metti le mani alle dieci e dieci sul volante." Lo istruì il biondo.
"Biondino sei proprio." Sbuffò nuovamente il più grande.
"Dove andresti tu senza di me?" Rise Federico.
"Senza di te non andrei da nessuna parte." Rispose Benjamin mettendo una mano sopra la sua spalla sorridendo.
Federico si era completamente immobilizzato da quando Benjamin aveva pronunciato quella frase. Forse l'aveva detta per scherzo per stargli al gioco o forse lo pensava veramente.
Il biondino spiegò a Benjamin ciò che avrebbe dovuto fare per mettere in moto la macchina e partire. Il moro fece come Federico gli aveva detto e riuscì a guidare per un po'.
"Ben, la marcia." Disse Federico.
"Eh?" Chiese il moro.
"Devi cambiare marcia."
Benjamin non aveva idea di quale marcia dovesse mettere così Federico, notando che il moro aveva semplicemente la mano sopra il cambio, posò la sua mano sopra quella di Benjamin guidandolo su ciò che doveva fare.
Il moro sussultò al contatto con il biondo che premeva la mano contro la sua. Federico disse a Benjamin di fermare la macchina e quando si fermarono le loro mani non si erano mosse da quella posizione.
Si guardarono intensamente negli occhi ancora una volta, per conoscere e scrutare ogni piccola sfumatura di quegli occhi che insieme stavano iniziando a completarsi.

Ehi, scusatemi se questo capitolo non è il massimo, spero vi piaccia comunque. Fatevi sapere💕

Trust || Fenji (IN PAUSA)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora