10.

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Dopo quel pomeriggio trascorso insieme Federico sarebbe dovuto andare al lavoro e ovviamente Benjamin andò con lui. Dopo quella sera trascorsa a bere senza il biondo, Benjamin aveva capito che non poteva stare lontano da Federico, non poteva e non voleva.
La serata insieme era stata perfetta, finalmente Federico continuava a sorridere e a servire i clienti con il sorriso stampato sul volto e tutto grazie a Benjamin. Ovviamente l'aveva riportato a casa e durante il viaggio di ritorno si erano messi d'accordo che si sarebbero trovati anche la sera dopo a casa di Federico, per stare in tranquillità. Niente musica, niente fumo, niente gente sconosciuta, solo loro.

Un nuovo giorno era iniziato. Federico si alzò verso le nove perché quella mattina non sarebbe andato a correre come ogni lunedì insieme a Kyler. Dopo la loro litigata, l'amico non si era fatto né sentire né vedere e Federico era rimasto molto deluso dal comportamento del suo amico. Non gli aveva nemmeno chiesto scusa per quel pugno; era orgoglioso, lo conosceva bene ma non pensava che sarebbe caduto così in basso.
Ad attirare l'attenzione del biondo fu il suono del campanello. Sicuramente non poteva essere Benjamin perché era al lavoro ma Federico aveva una mezza idea di chi potesse essere e infatti quando aprì la porta si ritrovò davanti Filippo.
"Ehi." Lo salutò il ragazzo.
"Ciao." Rispose duro Federico.
"Posso entrare?" Chiese Kyler guardando oltre il biondo.
"Sì..." disse Federico anche se avrebbe voluto mandarlo via.
"Come stai?" Chiese il ragazzo sedendosi sul divano.
"Ti preoccupi ora?" Chiese Federico rimanendo in piedi mettendo le braccia a conserte.
"Venerdì ti ho portato a casa io, non mi sembra che non mi sia preoccupato per te."
"L'hai fatto solo perché c'era Benjamin." Rispose il biondo alzando il tono della voce.
"Si parla sempre di lui? Benjamin, Benjamin, non riesci a pensare ad altro?" Chiese il ragazzo.
"Lui si è preoccupato per il labbro gonfio che avevo a causa del tuo pugno." Sputò acido Federico. Se Fi
Kyler avesse parlato male di Benjamin sarebbe scoppiato.
"Io non volevo..." Sussurrò Kyler abbassando lo sguardo.
"Non ti credo."
"Mi dispiace veramente." Disse Kyler alzandosi allungando il braccio per accarezzare la guancia di Federico.
Il biondo si scostò senza rispondergli.
"Quando ti farà lui del male, capirai che avevo ragione." Sospirò Kyler.
"Non mi farebbe mai del male." Rispose freddo Federico.
"Io cerco solo di proteggerti." Replicò Kyler afferrando il braccio del biondo.
"Lasciami!" Urlò Federico cercando di liberarsi dalla presa.
"Voglio solo proteggerti." Ripeté di nuovo sussurrando all'orecchio del biondo.
"Lo vedo." Rispose Federico dimenandosi ancora di più.
"Non voglio farti del male. Sarà lui che farà del male a te."
"Non parlare male di Benjamin hai capito?" Urlò il biondo.
"Posso parlare male di lui quanto voglio." Disse Kyler stringendo ancora di più il braccio di Federico.
"Te lo ripeto lasciami." Disse il biondo guardando il suo, se così lo poteva chiamare ancora, amico.
"Non venire a piangere da me quando ti farà star male." Rispose Kyler lasciando finalmente il braccio di Federico graffiandolo con le unghie.
"Esci." Cercò di dire abbastanza calmo Federico aprendo la porta di casa.
Kyler uscì dalla casa di Federico e si avviò verso il parco.
Si sedette su una panchina e chiamò qualcuno. Dopo tre squilli la persona dall'altro campo del telefono rispose.
"Allora?" Chiese la persona al telefono.
"Sì stanno avvicinando sempre di più. Stasera si vedranno ancora." Sospirò Kyler.
"Devi rovinare la loro serata, in qualche modo hai capito?" Disse duramente la voce al telefono.
"Mi inventerò qualcosa." Disse Kyler.
"Dopo tutto il male che mi ha fatto e che mi sta facendo, Benjamin deve soffrire." Disse la voce.
"Ma non lo amavi?"
"Lo amo ma deve soffrire." Ripeté la voce per poi attaccare la chiamata.

Un'altra giornata di lavoro era terminata e Benjamin stava chiudendo il negozio. Alessio se ne era andato prima a causa di un impegno e il moro era rimasto solo a sistemare le ultime cose. Quando pensava di
aver finito il suo lavoro, si accorse di dover portare in magazzino degli scatoloni. Posò il cellulare sul tavolo, prese gli scatoloni e si diresse in magazzino. Appena entrò la porta alle sue sbattè forte e il rumore delle chiavi girare si sentì perfettamente. Qualcuno l'aveva chiuso dentro.
"Merda, no no." Urlò facendo cadere gli scatoloni dalle mani e iniziando a dare pugni alla porta.
"Devo andare da Federico, no no!" Urlò ancora.
Si accasciò a terra tenendosi la testa tra le mani. Quel luogo era piccolo, non c'erano finestre e mancava l'aria. Era inutile chiedere aiuto, nessuno avrebbe potuto sentirlo.
Si alzò e iniziò nuovamente a colpire la porta con pugni e calci.

23:30.
Federico era rimasto tutta la sera ad aspettare Benjamin per il loro appuntamento ma il moro non si era presentato. Il biondo ci era rimasto male ma poi pensò che se Benjamin avesse avuto da fare glielo avrebbe detto così senza pensarci due volte uscì di casa per cercarlo. Temeva che gli fosse successo qualcosa.
Salì in macchina e corse verso casa di Benjamin. Appena arrivò scese velocemente dalla macchina e bussò alla porta.
"Benjamin, Benjamin!" Urlò Federico sperando che il moro rispondesse ma non fu così.
"Dove sei?" Sussurrò Federico poggiando la schiena contro la porta.
"Devo trovarti." Disse decise e corse alla macchina.
Stava girando per tutta la città. Si fermava ad ogni bar per chiedere informazioni su Benjamin il quale era conosciuto da tutti nella piccola cittadina ma nessuno l'aveva visto. Federico stava iniziando a preoccuparsi sempre di più. Stava perdendo le speranze così pensò che fosse meglio tornare a casa ma sapeva benissimo che non avrebbe chiuso occhio così continuò a cercare il moro.
Passò davanti al negozio di Benjamin e notò che la porta era completamente aperta.
Federico scese dalla macchina ed entrò velocemente nel negozio senza preoccuparsi se ci fosse qualcuno, voleva solo trovare Benjamin.
"Ben!" Urlò Federico.
Benjamin nel frattempo si era nuovamente accasciato a terra. Non si sentiva per niente bene, aveva la gola secca e gli mancava l'aria a stare dentro quel posto.
Quando il moro sentì una voce, quella voce si girò e cercò di alzarsi.
"Federico." Sussurrò appoggiandosi alla porta.
"Federico!" Urlò Benjamin affinché il biondo potesse sentirlo e iniziò a dare pugni contro la porta.
Federico sentì dei rumori provenire dal magazzino del negozio così si avvicinò.
"Federico!" Urlò di nuovo Benjamin.
"Benjamin!" Urlò a sua volta Federico correndo verso la porta mettendo le mani sopra di essa.
"Ti tiro fuori di qui." Urlò Federico.
"Ti farai male." Rispose Benjamin.
"Per te potrei farmi male anche cento, mille volte." Rispose Federico.
"Spostati." Ordinò il biondo a Benjamin.
Federico diede un colpo deciso contro la porta ma non riuscì a sfondarla.
"Federico lascia stare, aspetterò domani mattina Alessio che mi apra." Disse il moro.
"Non ti lascio qui." Disse Federico e ricolpì nuovamente la porta.
Dopo un po' di tentati Federico riuscì a sfondare la porta e vide Benjamin seduto a terra. Il moro, prima che lo facesse Federico, si alzò e lo abbracciò stringendolo fortissimo, molto più forte delle altre volte.
"Mi dispiace così tan..."
"Shh." Sussurrò Federico all'orecchio di Benjamin.
"Ho rovinato tutto." Disse Benjamin.
"Siamo insieme ora, è solo questo che importa." Sussurrò il biondo stringendolo ancora di più.

Ehi, ho visto che nel capitolo precedente non c'è stato nemmeno un commento😔. Vorrei sapere che cosa ne pensate così capirò se la storia vi piace oppure no altrimenti non continuerò💕

Trust || Fenji (IN PAUSA)Where stories live. Discover now