Noi (3)

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Ridiamo e scherziamo come non succedeva da tempo, e alla fine arriviamo al nostro piccolo problema. Il nostro bambino.

"So che sto per rovinare questo bel momento, che fra l'altro mi mancava da un bel po', ma.. prima che sia tutto finito.. potrei capire meglio perché proprio non lo vuoi?" Mi chiede Zayn, mentre mi ritrovo a mangiare l'ultima cucchiaiata di gelato.

"Non lo stai rovinando, anzi è giusto che ne parliamo. Diciamo sempre di farlo e poi non succede mai. A me sta bene farlo, non è un problema." sorrido per fargli capire che è davvero tutto a posto. "E comunque è solo paura, credo."

"Si, ma paura di cosa precisamente?"

"Paura di tutto" poso il barattolo vuoto sul tavolino basso, e lui fa lo stesso. Senza rendercene conto abbiamo finito entrambi 300 grammi di gelato ciascuno, il suo poco meno. Anche se da me c'era da aspettarselo, non credo di avere più limiti.
"Sono convinta di essere piccola per qualcosa di così esageratamente grande." Ecco, finalmente l'ho detto. Sono piccola, ed ho paura di lui,  che essendo piccolo è comunque più grande di me.

"Ma ti ho detto mille volte che siamo in due, non sei sola." mi prende le mani tra le sue, "Sai bene che ti aiuterei, in qualsiasi circostanza."

"Lo so.." 

Lui annuisce con la testa, non ha cosa rispondere al momento, e posso capirlo. 

Si guarda per un attimo in torno, poi torna a guardare me, è leggermente triste in viso, e in fine guarda le nostre mani unite. Prende un grosso respiro e poco dopo riprende a parlare.

"Domani è l'ultima occasione per scegliere, giusto?"

"Giusto" Cioè.. alla fine potrei sempre non presentarmi la mattina dell'operazione, non mi obbliga nessuno a farlo dopo aver detto quel sì.

"Hai già compilato i documenti."

"Si, l'ho fatto." L'aria è molto tesa.

"E sei convinta giusto?"

"Se devo essere sincera, fino a ieri ero convinta al cento percento. Ma oggi, ora, che siamo alla fine, inizio ad avere dei dubbi." Ed è vero, non sono più così tanto convinta. "Io non vorrei avere dei rimpianti un giorno.. non vorrei nemmeno tappare le ali ad una creatura innocente. Ma è la paura a farmi fare questo, paura e ormoni che non controllo. Ho paura: di non sapergli dare tutto ciò di cui avrà bisogno; di non saper distinguere quando piangerà perché avrà fame o quando perché avrà una stupida colica, stupida ma che in realtà  a lui sembrerà il dolore peggiore; di viziarlo troppo o troppo poco. Ho paura di non saper essere una brava madre."

"Su questo hai ragione, tu non sarai una brava madre" conferma la mia convinzione.

"Ecco, te ne rendi conto pure tu."

"Sarai una madre perfetta." dice lasciandomi a bocca aperta. 

Come può dire una cosa del genere? Non ho avuto un buon esempio come madre nella mia vita, come potrei esserlo io allora. Non saprei nemmeno da dove iniziare. E' una cosa impossibile.

"Tu non sei come lei" e per l'ennesima volta è riuscito a leggermi nel pensiero. "Non pensare a lei, non lo sei, e non lo sarai mai. Devi fartelo entrare in questa capoccia." picchietta un dito sulla mia testa. "Nemmeno io ho avuto un buon esempio di padre, eppure so per certo che non sono come quell'essere. Lo sai anche tu che sono diverso. Non dobbiamo farci influenzare dai cattivi episodi che abbiamo visto e vissuto nella nostra vita. Noi non siamo loro, noi siamo noi."

E presa dalla troppa tensione, e dalle troppe emozioni, mi lascio fuggire qualche lacrima. In fondo ha ragione, noi siamo noi, siamo diversi da loro un miliardo di volte, e siamo migliori. Non dovrei lasciarmi prendere dai cattivi pensieri, non dovrei assolutamente.

Mi lascio stringere tra le sue braccia, mi lascio cullare da quello che per me vuol dire casa. Perché lui è la mia casa, il mio tutto, e non posso continuare a fargli del male. Devo finirla. Ora.

"So che ti sto facendo riflettere, e se mi permetti voglio fare una cosa. Posso?" interrompe la continua flotta di pensieri che che navigano dentro la mia testa.

"Si, tutto quello che vuoi"

Si allontana da me per pochi minuti e subito dopo torna con in mano il suo telefono ed un paio di cuffie. 

"E' la mia ultima possibilità e perciò voglio andare fino in fondo, anche se credo di essere comunque a buon punto" 

Non mi da nemmeno il tempo di rispondere che mi ha già messo le cuffie alle orecchie. Mi porta il più vicino possibile a sé, e fa partire un audio dal suo cellulare.
All'inizio è lui che parla:

"Perdonami per questo. Non voglio che mi odi, voglio solo evitarti di piangere un giorno, di farti stare male per i rimorsi di coscienza che avrai, voglio evitarti di essere triste, di farti soffrire.. voglio evitarti il dolore peggiore del mondo. Voglio solo vederti felice insieme a me.. e a lui.. che sono sicuro non vorrebbe nulla di questo.
Ti ricordi quando tempo fa ti dissi che avevo tre sogni da realizzare? Uno era stupido e banale, ovvero di vederti con un completo sexy da togliere il fiato, e tu mi hai accontentato. Il Secondo era più serio, ed che tu venissi a vivere con me in una casa tutta nostra, ed infatti ecco qui. Il terzo, che non ti ho mai rivelato, è il più importante, ed è quello di avere una famiglia con te, di avere dei figli. Ed è per questo che ci tengo tantissimo a lui. E so che magari in futuro ce ne saranno altri, che non devo avere fretta, e tante altre cose.. però non posso nemmeno pensare che di lui avrò solo un ricordo.

E ora non voglio farti sentire in colpa, voglio solo farti capire cosa provo io quando lo ascolto." Qui finisce la sua voce, e parte un suono di cui mi innamoro all'istante. Si sente il battito del cuore di un bambino. Il nostro. 

E' stupendo, è la cosa più bella che io abbia mai sentito. E qui sono sicura, non posso ucciderlo. Non posso assolutamente farlo. 

Ma più ascolto, più mi rendo conto che qualcosa non va. Questo battito non va. 

Il fratello della mia migliore amica è uno stronzo!Where stories live. Discover now