Capitolo 43. ❤

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"a parte gli scherzi piccola, voglio vedere i posti che frequentavi quando stavi qui. Voglio sapere di te, dei tuoi anni che mi sono perso"

"sei davvero interessato a questo?"

"sono interessato a tutto ciò che riguarda te" disse dolcemente prima di stringermi a sé e lasciare un bacio sui miei capelli.

"oh che cucciolo!!" gli strapazzai una guancia di proposito facendolo distaccare.

"ehm.. Mi sa che sto perdendo il mio lato da bad boy" si grattò la nuca

"non preoccuparti, resti sempre sexy" subito dopo aver aperto bocca pensai che sarebbe stato meglio non proferir parola. Gli avevo dato un motivo in più per montare il suo ego.

"uh.. Non mi sembra vero che mi hai fatto un complimento" sorrise compiaciuto "Modestamente non mi batte nessuno."

"ehm.. Forse ho sbagliato"

"ma zitta. Non puoi mentire con me"

Scossi la testa "sappi che non ci sarà molto da vedere" lui mi guardò aspettando che continuassi. Non ero molto convinta di fargli vedere quei posti, era una parte che volevo iniziare ad eliminare dalla mia testa. "solo tre posti, di cui uno non mi va di andarci, se non ti dispiace"

Uscimmo di casa mano nella mano. Visto che già avevamo deciso di andare al bar, invece di andare in quello più carino pensai fosse meglio andare in quello migliore. Migliore per me ovviamente.

"iniziamo da questo" indicai il locale di fronte a noi

"le pompe funebri?" spalancò gli occhi preoccupato "Cosa cazzo facevi alle pompe funebri?"

"mi rilassavo facendo i pisolini dentro alle bare" dio solo sa come riuscì a dire quella frase trattenendo le risate per la faccia sconvolta Zayn.

"Ma non ti faceva impressione?"

"oh no, dopo la prima volta ti ci abitui"

"oh mio dio!" era parecchio sconcertato

"scemo, il bar a due porte più avanti" a questa frase buttò un sospiro di solito.

"ma vaffanculo. Sapevo che non poteva essere vero"

"intanto c'hai creduto" risi tantissimo 

"colpa del tuo fascino" se ne uscì così.

Entrammo nel locale, e Giulia, una delle ragazze che ci lavora, mi venne incontro per salutarmi calorosamente. Lei forse è stata l'unica ragazza che mi abbia dato un minimo di conto in quella città. Non avevo molti amici, anzi, non ne avevo proprio oltre qualche compagna di scuola e i miei amici di bevuta con i quali avevo preso confidenza solo perché li incontravo sempre lì.

Ci accomodammo in un tavolino e ordinammo una birra.

"quindi è qui passavi il tuo tempo"

"è qui che passavo le serate oltre ad andare in discoteca, beh lì solo il fine settimana."

"wow.. Non avevi molta fantasia"

"direi che non avevo molta scelta, questo era l'unico bar che mi dava da bere pure essendo minorenne senza fare problemi"

"mi dispiace" mi abbracciò.

"cosa? Che non abbia trovato altri bar? Sei serio?"

"no scema. Mi dispiace che hai fatto questo per colpa mia, cioè, non proprio mia, ma avrei dovuto evitarlo, potevo ma non l'ho fatto quindi è anche colpa mia"

"beh, poteva succedere comunque. Non farti una colpa Zay, non me lo perdonerei" Non avrei voluto si sentisse in colpa per una cosa che ho fatto io, non dopo che eravamo arrivati a quel punto di benestare.

Il fratello della mia migliore amica è uno stronzo!Where stories live. Discover now