6. Numbers

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2 giorni dopo/

Cameron, il babysitter di mia sorella dovrebbe arrivare a momenti. Mamma in questo periodo è chiamata un sacco per il lavoro, e mi sto preoccupando un po' per il suo mancato riposo e la sua soglia di sopportazione. Dai, non mi devo fare tanti problemi, è sempre stata una donna forte.
Ho appena finito di leggere Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere e penso proprio di non aver letto libro più stupido di questo. Partiamo dal fatto che stereotipa un sacco, poi arriviamo al fatto che se lo è letto una diciasettenne e forse qui la stupida sono proprio io. Ma hei, è di John Grey! Io adoro John Grey, cercando Alaska, colpa delle stelle, città di carta e teorema Catherine.
Quest'ultimo è molto divertente, quasi un incantesimo maligno sembra quello a cui è sottoposto Colin che per ben diciannove volte è stato rifiutato da una ragazza di nome Catherine, così parte per un viaggio con il suo buffo amico in una specie di catorcio.
Ma il mio preferito rimane assolutamente cercando Alaska.
Sono una stupida con la S maiuscola, sul serio.
Sono stata per minuti a blaterare insistentemente nella mia testa non accorgendomi che i due scrittori sono due persone ben distinte e separate.
John Gray, John Green.
Il secondo è quello di tutti i libri di cui ho parlato.
Diamine, questi cognomi con i colori e pure lo stesso nome!

Cameron's pov

Suono il campanello e aspetto che mi venga aperta la porta. Quando questa si apre mi si para davanti una ragazza con i capelli legati disordinatamente e senza trucco. Ha una maglietta oversize blu scura che le arriva alle ginocchia.

«Ciao Maya» dico guardandola.

«Ciao» risponde con lo sguardo nel vuoto.

«Come stai?» entro in casa e le sorrido.

«Mh bene, grazie Cameron» dice arrossendo leggermente. È ancora più carina quando arrossisce.

So che mi sta guardando con la coda dell'occhio mentre si trova al mio fianco, poi dalle scale appare Miah che non esita a correre verso di me e abbracciarmi la parte superiore delle gambe, perchè è lì che mi arriva.

«Ehi piccola Miah» dico abbassandomi alla sua altezza e prendendola in braccio di scatto facendo un verso simile a un morso di un lupo, «ti porto a giocare» aggiungo con una voce da mostro.

«Lupo Cam mi ha fatto preda!» urla e ridiamo, la metto come un piccolo sacco di patate sulla spalla e saliamo le scale mentre batte pugni sulla mia schiena e ridiamo ancora.

Posso perfettamente immaginare la faccia allibita di Maya, ma io e Miah abbiamo subito trovato una grande intesa e mi adora già, un po' una cosa reciproca. Solo ora mi accorgo di quanto sono simili i nomi di queste due sorelle, si potrebbero confondere facilmente ma per fortuna non ho mai sbagliato, fin ora.

***

Sono circa le dieci ed esco dalla camera di Miah in modo più silenzioso possibile come la scorsa volta.
Al piano di sotto Maya è seduta in un modo tutt'altro che composto sul divano e con il telecomando è intenta a selezionare un film su Netflix.

«Posso?» mi avvicino al divano e la guardo, alza la testa e si ricompone in fretta.

«Oh, certo» dice facendomi spazio.

Mi siedo e finalmente dopo cinque minuti riusciamo a scegliere un dannato film, Zoolander.
È molto divertente ma sembra che entrambi siamo presi a guardarci furtivamente piuttosto. Un quarto d'ora dopo sento la sua testa adagiarsi lentamente sulle mie ginocchia e penso sia talmente tanto carina che non riesco a svegliarla. La osservo, ha davvero un viso angelico in questo stato. Sembra svegliarsi da sola dopo poco e si raddrizza con uno scatto.

«Oddio scusami non volevo!» mi dice in preda all'imbarazzo.

«Sei molto carina quando arrossisci» nasconde la faccia nell'incavo della spalla e respira.

«Scusami non so davvero quello che dico» mi alzo dal divano e sembra che un filo invisibile ci abbia stretto in un nodo e poi legati insieme perchè ci alziamo conteporaneamente.

«Oh non ti preoccupare per quello, anzi, grazie» dice mordendosi il labbro e guardando da tutt'altra parte. Sta bruciando qualcosa dentro di me dopo questo, come una reazione chimica al suo gesto.

Maya's pov

Si avvicina a me e sussurra «Maya».

«Si?» mi avvicino anche io.

«Non è che mi puoi dare il tuo numero? Sai per ogni evenienza, per Miah» porta una mano dietro la nuca e si allontana di qualche passo.

Avvampo subito, che razza di pensiero avevo in mente? Mi sento ridicola. Però mi diverte un po' la cosa che abbia usato una scusa simile per avere il mio numero. Ci scambiamo i numeri e poi va via.
Chiudo la porta e mi ci appoggio portando le mani sopra il viso ancora in preda all'imbarazzo.

yo!
QUESTO CAPITOLO È UGLY AS SHIT
MA È MOLTO MOLTO MOLTO PIÚ LUNGO DEGLI ALTRI CHE SONO CORTI QUANTO I CAPELLI DI JERRY SCOTTI
Adesso posto anche un altro capitolo, così tre capitoli in una giornata eeeh! Dovrei fare matematica ma sono qui a scrivere su questo sexy babysitter..
In qualche modo sto riuscendo a farmi perdonare
Spero.

with love, Mich♡

Babysitter ➳c.d.Where stories live. Discover now