14. Thief -part 2

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'Chiamata da babysitter'

Accetto subito.

«Cameron» dico con voce spezzata sussurrando.

«Allora» dice con molta calma «non uscire dalla cucina»

Annuisco anche se non può vedermi, non riesco a dire una parola.

«Nel retro dell'isola che avete in cucina c'è uno sportello dove dentro tenete il cestino no? In fretta ma nel massimo silenzio esci il cestino dallo sportello e appoggialo da qualsiasi altra parte ed entra tu in quello spazio e se ci riesci chiudi lo sportello, dovrebbe essere abbastanza spazioso» dice in fretta «non ti muovere da li io sto arrivando» dice restando in chiamata.

Mi stupisco per un secondo di come conosca bene casa mia ma lascio perdere, è il momento più sbagliato per divagare.
Eppure c'è qualcosa che non mi spinge ad avere così tanta paura, non sento il dovere di nascondermi. Dal telefono sento il rumore di un motore e deve aver appena messo in moto la macchina, scommetto che sente il mio respiro; peró sento anche parlare dal salotto.
Sono voci familiari che non sono nemmeno tanto vicine, quasi mi rassicuro subito. C'è qualcosa che il cervello non mi vuole dire.

Apro lentamente la porta e in salotto non c'è nessuno, solo la televisione parla. Un ladro dovrebbe venire a casa mia a guardarsi la tv?

Vado velocemente verso la televisione mentre sento Cameron ripetere il mio nome al telefono.

«CAMERON»
«CAM»
«CAM»

«Ho messo il timer alla televisione e me ne sono scordata» NON HO PAROLE NON HO PAROLE.

Non volevo assolutamente perdermi il primo episodio della nuova stagione di Suburgatory.

«COOSA» dice allungando molto di più la o.

Voglio sprofondare, passano alcuni secondi di silenzio.

«Vieni lo stesso da me?» sussurro.

«Certo» sussurra anche lui come se fosse qualcosa di sbagliato.

Scusate per eventuali errori ma adesso ho le unghia corte e siccome non ci sono abituata non riesco a scrivere.

Babysitter ➳c.d.Where stories live. Discover now