Buongiorno Signorina

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"Cosa ti ha detto Ariel esattamente?" Le chiesi subito dopo averla salutata e subito dopo un attimo di silenzio imbarazzante.
Lei, che stava bevendo, per poco non si strozzò a quella mia domanda inaspettata.
Mi avvicinai a lei spaventato ma subito dopo mi fece segno che stava bene.
"Solo... Di darti un'altra possibilità"
"Suppongo di doverla ringraziare" scherzai ma la cosa non sembrò divertirla.
Beh, non era per nulla divertente.
Deglutii e le fissai seriamente le mani.
"Alison non sono stato molto sincero con te" Rivelai e alzai lo sguardo per incontrare il suo.
"Io non sono un amico di Ariel-"
Cercai di dire ma lei mi bloccò dopo aver bevuto un sorso di birra dalla bottiglia.
"No ecco, non c'è bisogno che tu lo dica" Disse ingoiando come se avesse fretta di concludere il discorso.
"Cosa? Ariel ti ha detto che lavoro per lei?" Risposi un po' perplesso e lei fece una faccia più che confusa.
"Aspetta cosa?" Disse sgranando gli occhi.
"Non te lo ha detto?" Continuai guardandomi attorno.
Lei non rispose e le vidi il volto colorarsi di rosso.
"Scusa... A cosa ti stavi riferendo prima?" Ripresi il discorso con tono confuso grattandomi la nuca.
"A nulla!" Si precipitò a dire.
"O-Ok..." Risposi semplicemente cercando di immaginare cosa le fosse passato per la testa.
"Lavori per lei?" Disse schiarendo la voce.
Rimasi un po' zitto a riflettere prima di rispondere poi annuii e decisi di dirle tutto.
"Sì, ecco sono il suo maggiordomo e abito a casa sua per il momento... Per questo quella sera Ariel diceva di tornare a casa con me"
Lei sgranò gli occhi spostando lo sguardo sulla bottiglia di birra e spalancò la bocca.
"Oddio..." Riuscì a dire.
Aveva la mano sul bancone e non riuscii a smettere di fissarla.
"Avrei dovuto dirtelo prima"  Dissi massaggiandomi la fronte.
Lei alzò lo sguardo e tornò a fissarmi dritto negli occhi.
"Mi dispiace tanto Luke, io... Io ho tirato subito le somme e non ho riflettuto abbastanza..." Cercò di scusarsi ma la bloccai scrollando il capo.
"Non credo avresti potuto mai immaginare che Ariel Obelion usciva col suo maggiordomo" La tranquillizzai abbozzando un sorriso.
"Già" concluse e abbassò ancora una volta lo sguardo.
Sospirai e, senza pensarci due volte, le presi la mano.
Lei sorpresa si voltò verso di me sgranando gli occhi.
"Alison, mi piacerebbe molto uscire con te"

Ariel's POV
Le giornate passavano in fretta.
Nel senso...
Erano piacevoli.
Io e nonna non litigavamo mai.
Facevamo passeggiate, dipingevamo quadri e prendevamo il thè insieme.
Scappare di casa era servito veramente.
Mi ero allontanata da tutti i miei problemi e finalmente ero riuscita a memorizzare qualcosa prima dell'imminente esame che avrei dovuto affrontare tra qualche giorno.
Ero in camera quando mi arrivò un messaggio da parte di mia madre.
Sapevo che quel messaggio mi avrebbe di certo rattristato la giornata.
Per un secondo ebbi anche una mezza idea di non visualizzarlo ma alla fine lo feci lo stesso.
"Tesoro prepara le valigie! Domani abbiamo una cena importante con i Signori Stefield! Sono così eccitata!
P.s. Viene a prenderti Luke"
Appena finii di leggerlo sprofondai il volto nel cuscino.
Perché Luke? Perché lui e non Noah?
La mia vacanza era letteralmente finita con quel messaggio.
Decisi di alzarmi e raggiungere nonna in salotto.
"Oh, hai già finito di studiare?" Chiese lei stupita mentre leggeva un giornale sulla poltrona.
Era l'ultimo giorno a casa sua e volevo parlare ancora di me, di quel che stava succedendo e le avrei domandato di quel quadro che avevo visto il primo giorno che ero arrivata.
Non le risposi comunque.
Accesi il cellulare e glielo buttai sulla poltrona in modo che leggesse il messaggio mentre io andai a sedermi di fronte.
"Oh..." Pronunciò soltanto.
"E io che speravo mi avessero lasciato almeno una settimana"
"Sai che puoi venire quando vuoi qua" Cercò di tranquillizzarmi venendomi incontro, poi mi prese la mano e me l'accarezzò.
"Non è la stessa cosa nonna..."
"Lo so, lo so"
Finito di dire questo mi abbracciò e mi fece appoggiare la testa sul suo petto.
Avrei tanto desiderato un comportamento del genere da parte di mia madre.
Ricambiai l'abbraccio e modificai il tono della voce per chiederle del quadro.
"Nonnina" recitai e per poco non risi.
"Sì?"
"Chi sono quei soggetti nel quadro vicino la mia camera?" Chiesi con voce bambinesca e lei rise.
"Specifica tesoro, ne ho molti"
Mi allontanai un po' per guardarla in volto senza staccare l'abbraccio.
"C'è un uomo e una bambina" Specificai come mi aveva chiesto.
Abbassò lo sguardo e abbozzò un sorriso.
"Però, credevo non lo avessi notato"
"Ho pensato che non me ne volessi parlare" Risposi con timore.
Mia nonna non era solita parlare di lei, del suo passato o qualsiasi altra cosa la riguardasse.
Mi prese per le spalle e mi fissò dritto negli occhi.
"E perché non avrei voluto? Ariel ti ho sempre detto che devi mettere da parte il timore nel chiedermi le cose" Mi rimproverò.
"Hai ragione scusa..."
Lei sospirò e si aggiustò una ciocca ribelle del ciuffo che le era finita sull'occhio.
"Comunque, se te lo sei mai chiesto, ti rispondo di sì... Siete tu e tuo nonno. Vi ho dipinti io" Rispose senza dar peso alle parole che pronunciò.
Mi mancò per poco il fiato. Sì, è vero.
Ci avevo pensato e ne ero certa, però glielo chiesi comunque per averne conferma.
Mio nonno era morto tanto tempo fa, avevo sei anni e non fu un anno facile per mia nonna.
Sentii dire a mamma e a papà che cadde anche in depressione. Volevano chiuderla in un casa di riposo, che sciocchezza. Rinchiuderla non avrebbe fatto altro che aggravare la situazione e poi mia nonna era una donna più che forte, l'avrebbe superata, certo con difficoltà, però ce l'avrebbe fatta col tempo. Infatti...
"Ti manca il nonno?"
Stette zitta e per un attimo mi pentii di quel che le domandai, poi però rispose e tirai un sospiro di sollievo.
"Tutti i giorni... Ma so benissimo che non tornerà mai più, perciò me ne faccio una ragione. Rimane di fatto che comunque continuerò ad amarlo per sempre"
Ora ero io quella a rimanere zitta.
Lei aveva ragione, non smetti di amare una persona soltanto perché quella non c'è più...
Cercavo qualcosa da dire per continuare il discorso, perché io non volevo finisse in quel modo, poi mi venne una cosa in mente.
"Nonno non era ricco come te giusto?" Chiesi e mi rispose subito dopo un piccolo sorrisetto.
"No"
Tornò il silenzio e l'unica cosa che continuava a sentirsi era il campanello di Queen.
Inarcai una sopracciglia e sospirai.
"Mi chiedo da chi abbia preso il carattere mia madre" Dissi e lei si mise a ridere.
Mi abbracciò forte e mi scompigliò i capelli.
"Anche io, anche io Ariel" Rispose con tono di rassegna.
Scherzammo per un po', poi decisi di tornare in camera per studiare qualcosa in più prima di tornare ai problemi di casa.
Il giorno dopo, verso le dieci, Luke era davanti alla porta con le mie valigie che mi aspettava per tornare a casa.
Io ero rinchiusa in bagno o, meglio, mi ero fatta una doccia e rimasi a fissarmi a lungo allo specchio.
Come riuscire ad incrociare il suo sguardo? Come riuscire a fare finta di nulla? Come riuscire a non morire dentro ogni volta che mi rivolge una parola?
Non riuscivo... Non riuscivo a trovare il coraggio di aprire quella maledetta porta.
Dopo minuti interminabili, un maggiordomo bussò alla porta.
"Signorina va tutto bene?" Chiese.
"Sì! Sì..." Risposi e decisi di darmi una mossa.
Mi vestii e mi asciugai i capelli, dopodiché presi le ultime cose che avevo lasciato in camera e mi avviai alla porta.
Lui era girato di spalle e per poco non mi sentii il cuore esplodere.
Continuai a pregare che non si voltasse proprio in quel momento ma...
Quando si voltò e mi notò, gli scappò un sorrisetto e io sentii mancarmi l'aria.
"Buongiorno Signorina"





Salve!
Sono tornata 🙈
Spero il capitolo vi sia piaciuto.
Perdonate il ritardo, come sempre, e soprattutto perdonate gli eventuali errori grammaticali/ortografici !
Alla prossima 💕
~Pia

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