II° Capitolo

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Tony POV's

"Il letto singolo è mio!" Disse, Barton, buttandocisi sopra a mo' di sloggiate questo letto è mio.
"Ma, non è giusto! L'hai avuto anche l'hanno scorso!"
"Io prendo questo." Disse il novellino, Steve, mi pare. Entrambi lo guardammo mentre buttava la sua valigia nel letto sotto.
"Barton. Scendi subito da quel fottuto letto."
Dissi, rivorgendomi di nuovo a Clint, sentii Steve che mi fissava, e sapevo che aveva qualcosa da ribattere, probabilmente sul linguaggio, non so perché, era solo una sensazione, ma non disse niente.
"No." disse mettendosi comodo.
Cioè, va bene che aveva un anno in più, ma non è che era il capo del mondo per questo.
Pensai di costringerlo a scendere, Natasha lo cercava? Nah, non c'avrebbe mai creduto. Il preside lo cercava? No, troppo presto, ancora. Forse avrei potuto buttarlo giù dal letto..
"E Stark. Non ci provare neanche." Perché doveva conoscermi così bene quello stronzo?
"Non stavo per fare niente." Dissi con la mia solita aria da vittima che ero troppo bravo ad usare.
"Mhmh, come no. Non stavi cercando un modo per togliermi da questo letto, giusto?"
Okay. Gliel'avrei data vinta. Per ora.
"Per ora hai vinto tu." Dissi e mi arrampicai nel letto superiore, senza usare le scale che erano messe apposta per comodità.
Che palle.
"Allora Steve, da dove vieni?"
Che domanda stupida. Solo Clint poteva partire così per una conversazione. Avrei potuto trovare migliaia di frasi diverse per iniziare una conversazione.
"Lakeland. Ma gli ultimi due anni sono stato in Inghilterra, per lavoro dei miei."
"Oddio ho sempre voluto visitare l'Inghilterra, com'è? Piove così tanto come dicono realmente?..."
"Bene ragazzi, quando avete finito di fare le vostre smancierie fatemi un fischio che torno." Dissi scendendo dal letto e uscendo dalla stanza.
"Fa sempre così?" Sentii dire da dentro.
"È un po' strano si, ma ti piacerà vedrai."
Oh, grazie Clint. Io non sono strano.
Li sentii ricominciare a parlare, mentre io iniziai a girovagare per il dormitorio.
Strano, avevano il coraggio di definirmi.
L'accettavo da Clint solo perché lui mi conosceva, ma in quell'accademia io ero quello strano, quello che sembrava facesse di tutto pur di farsi espellere.
"Tony!" Mi girai per sentire da dove veniva la voce che aveva bloccato i miei pensieri.
"Peter. Come te la passi amico?" Gli chiesi dandogli una pacca sulla spalla, nonostante sembrasse più piccolo di me avevamo la stessa età.
"Sono un po' in ansia per il mio nuovo compagno di stanza. Ma tutto sommato bene." Sorrise. Era uno che se la cavava con la felicità, nonostante la sua vita non fosse tutta rose e fiori, o forse era solo uno bravo a mentire.
"Non dirmi che ti sei beccato quello che viene dall'Accademia militare?" Risi.
"Ha-ha. Chi sa cosa ha combinato. Spero che non sia troppo male..." sembrava veramente preoccupato.
"Attento che quello ti uccide nel sonno." Dissi, ridendo. Ehm, non ero mai stato bravo a consolare la gente, in verità non ero mai stato bravo con la gente punto.
"Molto di aiuto Stark. Veramente. Grazie."
"Figurati" dissi, facendo un segno di saluto, e tornando a camminare per i corridoi.

[...]

Avevo passato un paio d'ore a girovagare per il campus, continuando a incontrare persone che mi raccontavano cose di cui a me non fregava un cazzo.
Ora ero lì, sulla spiaggia, a guardare le onde che s'infrangevano sulla sabbia.
Avevo una terribile voglia di surfare, quell'estate non c'ero riuscito perché avevo girato l'Europa, e lì non avevano idea di cosa significasse veramente "onda".
Avrei ricominciato presto ad andare sulla tavola.
Mi alzai dalla sabbia, con l'intento di tornare al dormitorio, sperando che le cose che avevo ordinato fossero arrivate.

[...]

Arrivai e vidi Steve intento a squadrare uno scatolone, mentre Clint parlava con un fattorino.
"Stark!" Mi urlò dietro appena mi vide.
"È tua sta roba?" Chiese indicando Steve, si okay indicava la scatola.
Annuii.
"Questo sta chiedendo di te da mezz'ora." disse indicando il fattorino.
"Una firma e me ne vado."
Firmai, e finalmente il tipo se ne andò.
"Su Barton, aiutami a portarlo dentro."

[...]

"Sei sicuro che sia giusto quel cavo lì?" Non ero sicuro che andasse collegato così.
"Mh vuoi controllare te le istruzioni signor sono troppo intelligente per aver una mano?"
"Lancia."
"Te le vieni a prendere genio." Disse Steve facendo svolazzare il libretto delle istruzioni.
"Sai cosa? Fanculo a te e alle istruzioni."
Ci rimase abbastanza male, mentre io iniziai ad armeggiare con i cavi per collegare la televisione alle casse e alla PlayStation.
Sì, mi ero fatto inviare tutto dai miei, almeno non avrei avuto di che annoiarmi, anche se riuscivo a trovare altri modi per non annoirami.
Guardai Steve, era carino quando era imbronciato, aspetta, cosa? Non l'hai pensato veramente Tony, giusto? Non lo conosci nemmeno.
Oh si che l'hai pensato
"Oh vaffanculo, Steve passami quel libretto. Ora."
"Vienilo a prendere." Era sdraiato nel letto, a pancia in su mentre leggeva il libro delle istruzioni.
Oh Tony. Non pensare male.
Troppo tardi, Tony e lo sai anche tu.
Distolsi, lo sguardo.
Perché l'hai fatto?
Ignorai la vocina che continuava ad irritarmi.
"Grazie dell'aiuto Clint, veramente." Dissi, rivorgendomi al tipo che non stava facendo niente da una buona ora, mi misi ad armeggiare di nuovo con i cavi, non gliel'avrei data vinta tanto facilmente.
"È tutta roba tua, sei tu che la devi mettere apposto."
"Certo, scommetto che poi l'userai anche tu senza avermi dato una mano a far niente."
Lo guardai, era seduto sul letto guardando il computer, facendo non so cosa.
Alzò le spalle. "Probabile" rispose.
Dovresti obbligarlo ad aiutarti, oppure obbligare Steve.
Dio se non stava zitta l'avrei presa a pugni.
Non puoi prendermi a pugni.
Basta.
Oh, ma lo sai anche tu che ti servono o il libretto delle istruzioni, o Steve. E tu preferiresti Steve, o sbaglio?
"Cazzo Tony stai attento."
Due contatti avevano provocando delle scintille, okay Tony concentrati ora.
"Se fai bruciare il dormitorio e mi obblighi a dormire in tenda come l'hanno scorso giuro che ti amazzo." Continuò.
"Ha bruciato il dormitorio l'hanno scorso?" Disse il novellino Steve. Dio. Si mise seduto, per osservare i nostri movimenti.
"No, l'ha allagato." Rispose Clint, io lo guardai in cagnesco.
Steve mi guardò, come per calcolare il livello di pazzia.
"Non sono pazzo come credi." Gli dissi.
Si alzò dal letto, e mi passo il libro delle istruzioni, si avvicinò.
"Cerca di non mandare tutto a fuoco."  Mi sussurrò.
"Ehm ragazzi. Non ho intenzione di..."
"Barton." Mi girai verso di lui. "Sta zitto, okay?"
Steve, dal canto suo, ridacchiò, e uscì dalla stanza, prendendo la sua copia delle chiavi e chiudendosi la porta alle spalle.
"Tony. Cosa mi vuol dire questa cosa?" Mi chiese, come se dovessi capire cosa intendeva.
In verità, hai capito.
Zitta.
Guardai il libretto delle istruzioni e mi rimisi ad armeggiare con i fili, questa volta sapendo cosa collegare.
"Tony Stark. Ti piace il novellino?"

*Note autrice*
Buona sera gente.
O forse dovrei dire notte c:
Mi piace un casino scrivete questa ff.
Spero che stia piacendo anche a voi :3
Questo capitolo è un po' più corto sorry :c
Mi farò perdonare.
Comunque, la STONY*^*
Adoro c:
//Anna

Avengers Accademy [Sospesa]Where stories live. Discover now