V° Capitolo

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*Note autrice perché mi piace rompervi le scatole.*
Non so se l'avete notato, ma a me piace mettere nei capitoli dei piccoli easteregg /spoiler. Quindi boh, i più intuitivi di voi ci arriveranno*^*
E boh, niente.
Capitolo un po' corto, sorry, mi farò perdonare, mi fa anche un po' schifo, sorry ancora.
Ho appena finito di vedere Age of Ultron.
STONY DOVUNQUE + NATASHA CHE LI SHIPPA.
E boh mi bruciano gli occhi.
Ma okay, buona lettura.

Steve POV's

"Quindi, lei ti ha baciato, e tu esattamente cos'hai fatto?"
Tolsi le cuffiette, e guardai Clint, non avevo sentito di cosa stessero parlando fino a quel momento.
Ero seduto sul letto con il computer davanti, fino a poco prima stavo cercando musica, senza ascoltare Tony e Clint, ora la conversazione si era fatta più interessante.
Clint era sdraiato nel letto, che guardava il soffitto, mentre Tony era seduto nella sedia della scrivania che fissava Clint.
"Oh l'asociale ha deciso di unirsi alla nostra conversazione."
Aveva pure il coraggio di fare quello scazzato, dio, non lo capirò mai. Semplicemente lo ignorai, continuando a guardare Clint, e, ogni tanto, il mio computer.
Quest'ultimo sembrava perso, nel suo mondo, stava pensando ad altro, ed era distante da noi di non so quanti anni luce.
"Clint? Sei ancora sveglio?" Gli chiese Tony.
Lui alzò le spalle.
"Quindi ricapitolando, lei ti ha baciato, tu NON hai ricambiato, sei stato ZITTO per 5 minuti, e poi le hai detto, cosa? Tipo devo pensarci? Oppure, no. Non dirmi che l'hai friendzonata? Cioè una delle persone più sexy dell'intera Florida ti bacia, e tu la friendzoni? Seriamente Clint, cosa ti passa per la testa?"
Ci fu un silenzio imbarazzante per qualche minuto, Clint fissava il nulla nel soffitto, Tony fissava Clint, io passavo il mio sguardo da Tony a Clint e viceversa.
"Forse."
Cioè, due minuti per riuscire a rispondere forse?
"Clint ma che disagi hai? Cioè, cosa vuol dire forse? O l'hai friendzonata o no. Non c'è un forse."
"No, cioè..."
Dio. Riusciva ad essere così assillante Tony.
"Tony, non vedi che Clint è stanco?"
Mi alzai dal letto, e lo portai via di peso dalla stanza.
"Sei un'idiota." Dissi, iniziando a camminare.
"Cosa? Stai scherzando spero?" Lui mi seguì.
"Era palesemente stressato e nervoso, e tu continuavi ad assillarlo, non credo sia così che si comporti un amico."
"E tu cosa ne sai?" Uscimmo dal dormitorio.
"Quando un amico è in difficoltà, bisogna aiutarlo. E non dargli fastidio." Lo guardai negli occhi.
"Non gli stavo dando fastidio, come dici tu. Stavo cercando di aiutarlo." Mi guardò anche lui.
"Be, hai un modo strano di aiutare la gente, e per niente utile, aggiungerei."
"Almeno io provo a fare qualcosa." Urlò lui. L'irritazione continuava a crescere nella sua voce.
"Il problema è che sei convinto di star facendo giusto. Ma sbagli."
"Sei sicuro di non essere tu quello che sbaglia?" Mi fissò con un senso di disprezzo. "Stronzo" aggiunse, e se ne andò verso la spiaggia.
Lo guardai allontanarsi, che idiota.
Tornai dentro, e passeggiai un po' per i corridoi del dormitorio.
Sapeva essere così irritante quel tipo, be, in ogni caso, gli sarebbe passata.
Bello iniziare litigando, davvero fantastico, non che m'importasse qualcosa di come iniziassimo la settimana io e lui...
Probabilmente sarebbe andata avanti a litigi per tutto l'anno se continuavamo di questo passo.
"Steve!" Mi girai.
"Bucky..." Si fermò impietrito, sembrava stesse cercando una scusa da darmi. "Allora? Weekend impegnato eh?" Gli chiesi in modo ostile.
"Perdonami Steve. Ci sono stati dei problemi e.. " lo bloccai.
"Okay, ho capito. Non serve che t'inventi scuse." Dissi, tornando a camminare, e ri-uscendo dal dormitorio, m'incamminai verso il margine della foresta.
Forse non si stava inventando scuse? Forse era stato veramente impegnato? Forse dovevo ascoltarlo senza giungere a conclusioni troppo affrettate.
"Ascoltami." Gli sentii dire poco più indietro.
Io cercai di allontanarmi il più possibile dalle persone, addentrandomi nella foresta.
"Steve. Cazzo. Fermati."
Trovai una piccola radura, dove non c'era nessuno, quello era un posto abbastanza tranquillo per sfogarsi.
"Steve. Se tu..." Lo bloccai, di nuovo.
"Okay Bucky. Capisco che magari, ora come ora, ci siamo divisi o persi di vista, magari non ti fidi più di me, ma... Almeno potresti dirmelo."
Incrociai le braccia al petto, aspettando una sua reazione.
"No, non è questo. Solo, un mio amico ha avuto dei problemi con la sua relazione, e sono dovuto stargli accanto... Steve..."
"Ah, quindi questo tuo amico è più importante di me, giusto?"
"È complicato."
Lo fissai, e lui puntò i suoi occhi sui miei.
"Così complicato da non poterlo spiegare al tuo migliore amico?"
Lo vidi abbassare la testa, e stringere i pugni, poi mi riguardò.
"Ascolta Steve. Non è che perché adesso sei tornato tu, devo lasciare tutto quello che mi sono creato nei due anni in cui tu mi hai abbandonato. Da solo. Quindi è inutile che ritorni qui, e pretendi che sia tutto fottutamente uguale a prima." Urlò tutto d'un fiato, poi mi voltò le spalle e se ne andò.

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