X° Capitolo

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Clint POV's

"Svegliatevi ragazzini." Dissi, aprendo la finestra e tirando su le persiane.
"Vaffanculo Barton." Sentii dirmi da Tony, dopo aver ricevuto un cuscino in faccia.
"Che bambino." Gli risposi.
"Dov'è il novellino?" M'interruppe lui.
Avevo notato solo ora che il letto di Steve era vuoto.
"Ah io sicuro non lo so, potresti saperlo tu." Risposi, cominciando a vestirmi per iniziare un nuovissimo ed entusiasmante giorno di scuola.
"Potrei. Ma non lo so." Mi sembrava scazzato, lo vidi scendere dal letto e andare in bagno.
"Geloso?" Gli chiesi, alzando la voce perché mi sentisse.
Non rispose, quando uscì disse, con aria indifferente: "Geloso? Di Steve Rogers?" Rise.
Quant'era palese che stava mentendo, ah Tony, a me le bugie non le dici.
"Okay Tony." Risposi, cercando di non far trapelare emozioni.
"E tu invece Barton? Lo so che esci con qualcuno."
Mi andò per traverso la saliva e tossii ripetutamente, lui ridacchiò.
"Stavo per morire, non c'è niente da ridere." Gli dissi, mettendo una specie di sguardo imbronciato che riuscii a tenere per 3 secondi.
"Mi dispiace della tua quasi morte, okay? Ora dimmi..."
"No, non ti dico niente." Lo interruppì.
"Oh allora c'è qualcosa che mi nascondi."
"No, niente."
"Lo scoprirò."
"Andiamo a fare colazione, Stark." Dissi per bloccare la conversazione.
"Si si, ma non credere che sia finita qui." Continuò lui mentre uscivamo dalla camera.

"Clint. Tony." Mi girai verso la persona che ci aveva chiamati.
Nat ci stava facendo segno di andarci a sedere al tavolo con lei e, e, cosa? Era seduta vicino a Bucky.
Non sono geloso, giusto? Io l'ho praticamente rifiutata, a me lei non piace, cioè si, ma come amica. Lei può stare con chi vuole, giusto? È andata pure con lui alla festa di halloween.
Era giusto andarmi a sedere vicino a loro? Stark e Barnes si odiano. Io odio Barnes? Forse. Dovevo prendermi del tempo a mettere in ordine la mia mente incasinata.
"Clint? Ci sei? Andiamo a sederci?" Disse Tony, passandami la mano davanti per disiscantarmi.
"Si, okay." Risposi, appena mi ripresi.

Cercai di mangiare il più velocemente possibile, Tony continuava a guardarsi in giro come alla ricerca di qualcosa, quando poi incontrava lo sguardo di Barnes si guardavano in cagnesco, e poi ricominciava a guardare in giro. Io, Nat e Bucky parlavamo del più e del meno.
Quando finimmo di fare colazione ci dividemmo, io e Nat frequentavamo le stesse lezioni, mentre Bucky e Tony presero due vie diverse, nonostante fossero nella stessa classe.

La giornata era passata e vidi Steve solo la sera tardi quando rientrò in camera.
"Hei." Lo salutai mentre giocavo con FIFA.
"Hei." Mi rispose lui, lo sentii buttarsi nel letto.
"Dove sei stato tutta oggi?" Misi in pausa la partita. "Credo che Stark fosse preoccupato per te, anche se non lo dava a vedere facilmente." Continuai, guardandolo.
Diventò rosso come un pomodoro maturo al sole di agosto.
Balbettò qualcosa di incomprensibile.
"Fidati che ho capito tutto." Gli dissi.
Nello stesso tempo Tony entrò nella stanza, vidd subito me, sembrava stesse per iniziarmi a chiedere qualcosa quando vide Steve.
Si fissarono per qualche secondo, non capivo cosa stesse succedendo, ovvio Clint, come puoi pensare di capire gli altri quando non capisci nemmeno te stesso.
Guardai Steve, forse era una mia impressione ma, sembrava avere una faccia da colpevole, cosa aveva combinato?
La tensione era palpabile ma, cosa era successo?
Sentii la porta sbattere, Tony era uscito dalla stanza, sentii Steve sospirare, come se avesse trattenuto il fiato per tutto il tempo durante il quale si erano fissati.
Feci per parlare quando Steve m'interruppe.
"Non chiedermi niente."
Potevo immaginare una reazione così da parte sua, alla fine non era una persona molto "aperta".
Probabilmente dovevo immaginare che lui e Tony non sarebbero mai andati d'accordo, erano troppo diversi, troppo distanti di pensiero.
Il rumore di una notifica proveniente dal mio telefono mi distolse da quei pensieri.
"Sei libero sta sera?"
Un sorriso si formò spontaneamente sul mio volto.
"Forse." Gli risposi.
"Scommetto che sceglierai me, qualunque sia il tuo altro impegno."
Non riuscivo a smettere di sorridere, e Steve mi vide.
"Chi è?"
"Nessuno. È una cosa che mi ha scritto... Nat." Dissi la prima persona che mi passò per la testa.
"Lei, ti piace?" Mi chiese. Un po' troppo invasivo? Come se gli andassi a chiedere se fosse gay. Cioè la risposta era ovvia, ma comunque. Optai per qualcosa di facile, un siamo solo amici doveva funzionare sicuro.
"No, cioè, siamo solo amici."
Semplice e coinciso.
"Ah, capisco." Disse e si rimise a guardare le sbarre del letto sopra il suo.
Certo, la capiva lui la mia vita incasinata, sicuro, almeno lui qualche certezza ce l'aveva.
"Hai disdetto qualunque cosa avevi da fare sta sera, giusto?"
Cazzo. Steve mi aveva deconcentrato.
"Per quale motivo dovrei disdire quello che ho da fare, esattamente?"
"Ho due biglietti per doctor strange."
Aveva colpito giusto.
"A che ora?"
"Tra 10 minuti."
Dieci minuti? Aspe, come mi vesto? Ma la vera domanda era, un'uscita a caso a vedere un film, o un'appuntamento?
Mi alzai di scatto e andai verso l'armadio.
"Clint cosa...?"
"Non ho tempo Steve."
Jeans e giacca?
Non troppo elegante e non troppo sportivo.
Perfetto.
"Dove vai?" Mi chiese Steve.
"Fuori." Gli risposi.

Uscii, prendendo chiavi e telefono.
"Ciao eh." Mi urlò Steve.
"Ciao." Risposi.
Ero in ritardo di cinque minuti, arrivai davanti alla porta del dormitorio. Lui era già lì.
"Scusa il ritardo Pietro."
Mi guardò, poi rise di gusto.
"Cosa c'è di tanto divertente?"
"Niente." Disse, guardandomi. "Andiamo?"
"Certo."
Uscimmo dall'Accademia e prendemmo la mia moto.
Presi la strada che costeggiava il mare, il sole stava tramontando, peccato che dovevo stare attento alla strada, se no avrei fissato quel paesaggio per tutto il viaggio.
Pietro si era appoggiato sulla mia schiena, e probabilmente si stava godendo il tramonto, avevo preso quella strada solo per lui, sapevo che gli sarebbe piaciuto.

Il film fu fantastico, era stato tutto come me l'aspettavo.
Io, Pietro, e il film.
Andiamo a fare un giro? Propose Pietro all'uscita dal cinema.
"Va bene, ma tra mezz'ora dobbiamo tornare, se no ci chiudono fuori."
Passeggiammo per un po' per il lungo mare.
"Dovremmo farlo sai?" Chiese lui ad un certo punto.
"Cosa?" Chiesi io, da perfetto imbecille.
"Una notte, dormire sotto le stelle. Dev'essere una sensazione bellissima."
"Già, dovremmo." Risposi.
Il sole era già tramontato, e quella era una delle notti più stellate che avessi mai visto.

*Note autrice*
Hei gente c:
Come state?
Ho la tastiera che lagga ed è qualcosa di impossibile.
Se trovate errori sapere perché c:
Approfitto per fare gli auguri a Scarlett e a Mark aww.
Addio :3

Avengers Accademy [Sospesa]Where stories live. Discover now