VII° Capitolo

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Clint POV's

Ormai erano due settimane che continuavo a ignorarla, due settimane che continuavo a rimandare il "problema".
Dovevo mettere le idee apposto, e magari parlarle.
Non ero ancora giunto ad una conclusione, lei mi aveva baciato e si era alzata dopo un'infinità di tempo di silenzio.
Forse avrei veramente dovuto dirle "devo pensarci", avrei dovuto dirle qualcosa, qualunque cosa.
Chissà cosa pensava ora di me.
Magari pensava di non piacermi, magari pensava che fossi gay.
Il vero problema era che non lo sapevo nemmeno io.
Perché ero stato semplicemente zitto?
Senti qualcuno entrare dalla porta ma non ci diedi molto peso.
"Allora Clint, già finito di studiare per il compito di domani?"
Compito? Domani? Cos?
Aprii gli occhi e guardai Stark e il novellino.
"No. Ma scommetto che voi avete studiato molto." Risposi, cercando di captare ogni reazione possibile.
"Certamente" disse Tony con un sorriso beffardo in volto, forse era una mia impressione ma Steve cercava di non guardarmi in faccia.
"E dove siete andati a studiare?" Chiesi, sorridendo maliziosamente.
Risposero contemporaneamente uno biblioteca, e l'altro sala comune.
Si guardarono.
Scoppiai a ridere.
"Okay. Non m'interessano i particolari."
Steve arrosì.
"Vado a fare un giro" disse poi, uscendo dalla camera.
"Tony..?" Iniziai.
"Studia Clint, studia." Disse, andando poi a sdraiarsi nel suo letto con la musica, che riuscivo a sentire anche io nonostante avesse le cuffiette.
Forse aveva ragione lui, dovevo mettermi a studiare, ma non riuscivo. Non riuscivo a smettere di pensare a Natasha, più che altro, al bacio che lei mi aveva dato.

Dopo due ore che stavo provando seriamente a studiare, Tony mi chiese di andare a cenare.
"No grazie, sto bene così." Avevo lo stomaco chiuso, non sarei riuscito a mangiare niente comunque.
L'ansia per la verifica di domani continuava a salire, e pensare che avrei dovuto vedere anche Natasha non mi aiutava per niente.
Avrei dovuto affrontare i miei problemi comunque, prima o poi.
Non so per quale motivo, ma mi vennè in mente il fratello di Wanda, come si chiamava? Pietro. Era un ragazzo simpatico.
Avevamo parlato per la prima volta quando c'eravamo incontrati nel corridoio per andare a fare colazione, avevamo cominciato a parlare, e così iniziammo a conoscerci, ogni tanto ci trovavamo per andare a fare colazione.

Guardai l'ora, erano le due passate.
"Clint, chiudi quella cazzo di luce e va a dormire." Mi disse Tony, in modo molto gentile.
I miei compagni di stanza stavano dormendo da un paio d'ore ormai, mentre io ero ancora su quel libro di diritto, cercando di finire di studiare.
"Mhmh" risposi.
Mi sentii arrivare un cuscino in testa.
"Stark. Se ti prendo giuro che ti picchio."
Mi alzai dalla sedia.
"Haha fallo su." Ora era seduto sul suo letto.
"Portami rispetti piccolino." Gli urlai.
"Ragazzi, cosa state facendo?" Chiese Steve, accennando uno sbadiglio, svegliandosi.
Io e Tony cominciammo a parlare contemporaneamente, forse era la stanchezza, ma non gliel'avrei data vinta tanto facilmente.
"Allora, finitela. Tony, lascialo studiare, Clint, muoviti e finisci. Poi chiudi quella dannata luce. Buonanotte." Disse, e tornò a dormire, credo.
"Notte" salutò Tony, si sdraiò e si girò verso il muro.
E io tornai sul libro.

Il mattino dopo ero uno zombie, ma non come quelli di the walking dead, peggio.
Le occhiaie erano profonde come due buchi neri. Forse potevo inventarmi qualche scusa per restare a letto, potevo andare in infermeria e darmi per malato.
"Clint, alza il culo. Oggi c'è IL COMPITO." Disse Tony, enfatizzando le ultime due parole.
"Sto male." Dissi, cercando di assumere un'espressione tra il sofferente e il dispiaciuto.
"Solo perché hai le occhiaie non vuol dire che non puoi farti vedere in giro per l'Accademia." Continuò.
"Dai Clint, sei guardabile. E comunque, ti conviene farla ora se non vuoi recuperarla da solo." Aggiunse Steve.
Solo il pensiero di dover stare con la prof di diritto, a recuperare una verifica,p er di piú durante il pomeriggio, mi fece alzare dal letto.
Mi vestii velocemente, ed andai con gli altri a fare colazione.

"Allora, com'è andato il compito?"
"Ha-ha, che simpatico il nostro Stark." Risposi, enfatizzando il simpatico.
"Bene, spero." Rispose Steve.
"Beh tutto quello che avete studiato tu e Tony..." Accennai un sorrisino.
"Clint, sta zitto." Disse Tony.
Stavo per ribattere quando sentii qualcuno chiamarmi. Mi girai, e vidi Nat davanti a me, che mi veniva incontro.
"Clint."
"Hei Nat." Salutai in modo più razionale possibile.
"Ragazzi..? Potete..." Chiese rivolgendosi alle persone con cui stavo parlando fino a poco fa.
"Certo" disse Steve.
"No." Rispose Tony.
"Invece si." Aggiunse il novellino, e si trascinò l'altro dietro.
"Dobbiamo parlare." Disse lei, quando si furono allontanati.
"Hai ragione." Confermai, e iniziammo a passeggiare per il campo.
Andammo a sederci su una panchina.
"Qual'è il problema? Dimmelo, per piacere. Sono in ansia da due settimane ormai, non faccio altro che pensare a te. Sono così brutta? Faccio così tanto schifo da non guardarmi nemmeno in faccia?"
La fissai. Stava piangendo, aveva le guance solcate da delle lacrime.
Non l'avevo mai vista piangere, credevo non ne fosse nemmeno capace.
Le asciugai le guance.
"Nat..."
Mi guardò.
"Okay, ho capito, me ne vado." Fece per alzarsi, ma la trattenei.
"Aspetta. Nat, non sei tu il problema, okay? Sono io. Non so cosa voglio, non so cosa provo, ho una confusione in testa che non saprei nemmeno da dove partire per spiegarti. Quindi, finché non troverò quello che cerco, non credo di poterti dare risposta."
Mi alzai, senza aspettare che parlasse.
Mi bloccò quasi subito, prendendomi il braccio, mi girai, e mi baciò.
Un bacio che entrambi sapevamo cosa voleva dire. Che sapeva più d'addio, che d'arrivederci.

*Note autrice*
Buon pomeriggio persone :3
Questo capitolo non piacerà me lo sento, ma io l'ho ADORATO.
Comunque, vorrei dedicare questo capitolo ad una mia amica clintasha_always che oggi fa gli anni e che mi odierà per questo capitolo u.u
E niente, al prossimo capitolo.

Avengers Accademy [Sospesa]Where stories live. Discover now