Blood

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Capitolo 11

Tutto il pomeriggio lo passai in camera con Soohyun poi, verso l'ora di cena, andammo in mensa. Aspettai per dieci minuti ma Jungkook non era ancora arrivato. Era strano. Non eravamo in tanti a scuola e il suo compagno di stanza non c'era nemmeno. Aspettai altri cinque minuti, ma non c'era traccia di lui. Così iniziai a preoccuparmi. Lo chiamavo ma non rispondeva. Così lasciai il cibo e con l'aiuto di Soohyun iniziammo a cercarlo per tutta la scuola. Lo chiamai tantissime volte fino all'ultimo squillo, per poi arrivare alla segreteria. Arrivai fino a dietro la scuola quando sentii un telefono suonare. La riconobbi, era la sua suoneria. Iniziai a correre verso il suono e lo vidi là, svenuto per terra, con il braccio in una pozza di sangue. Mi bloccai un attimo e scoppiai a piangere. Poi chiamai l'ambulanza ed aspettai vicino a lui, fin quando non arrivò. Avvisai Soohyun e i professori che sarei andata con lui all'ospedale così da sapere che cosa sia successo.

I medici misero Jungkook su una barella e all'arrivo al pronto soccorso, lo portarono in un repartino il più veloce possibile e mi allontanarono da lui. Per tutta la sera rimasi su una sedia a piangere, aspettando che qualcuno mi dicesse qualcosa.

Erano 3.00 quando un dottore uscì dalla porta e venne da me.

Dot: ragazzina!

Io: si- mi alzai in piedi.

Dot: il ragazzo sta bene ora. Ha perso molto sangue, ma ce la farà- mi sorrise.- stagli molto vicino. Ne ha bisogno.

Io: va bene- gli sorrisi e feci un sospiro di sollievo.- che cos'ha?

Dot: questo ragazzo è molto autolesionista. Si è rovinato un braccio. Abbiamo notato che anche sull'altro ha alcune cicatrici... e poi..

io: e poi?

Dot: abbiamo trovato dei tagli sulla schiena e alcuni lividi. Sa se lo maltrattano?

Io: non lo so- mentii. Volevo aiutare Jungkook. Ma allo stesso tempo sapevo che se avessi confessato, il padre l'avrebbe portato sicuramente via da me. Questo non poteva succedere. Dovevo aiutarlo in un altro modo.

Dot: ora vai a casa. Sta dormendo e non puoi vederlo. Riposa anche tu e poi vieni domani mattina. Va bene?

Annuii e lo ringrazia. Ero distrutta e anche se tornai a scuola, non riuscii a dormire per tutto il giorno.

Arrivai davanti alla stanza in cui era ricoverato Jungkook e sentii qualcuno cantare. Aprii la porta e lo vidi cantare per un'infermiera. Appena mi vide smise di cantare.

Jung: oh, sei arrivata finalmente!-mi sorrise.

L'infermiera mi vide ed uscì di corsa dalla stanza.

Io: come mai va via così?- gli chiesi andando a sedermi nella sedia vicino a lui.

Jung: gliel'ho detto io- sorrise.

Io: che cattivo!- risi.- intanto le stavi cantando una canzone.

Jung: sei gelosa?

Io: nono, fai pure- feci una smorfia.

Jung: te ne canto una anche a te?

Io: no, non preoccuparti.- mi sedetti vicino a lui.

Jung: cosa sono quelli?- disse guardando la borsa che avevo in mano.

Io: ci sono delle tortine di riso. So che non danno buon cibo in ospedale, quindi ho pensato di farti queste- sorrisi.

Jung: buone!- si passò la lingua tra le labbra.

Io: tanto non te le do.-tornai seria.

Jung: perchè?

Io: perchè vai a cantare canzoni a gente a caso.

Jeon Jungkook || Marry meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora