16.

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Nulla fu più terrificante per Louis di svegliarsi con uno spazio vuoto accanto a sé. Aveva aspettato per più di due giorni, senza mangiare, senza dormire, il ritorno di Harry e una volta che lui era tornato, se n’era andato di nuovo nel giro di qualche ora. Si sedette, sfregandosi gli occhi mentre il panico si mescolava alla confusione dentro di lui, e tastò il posto accanto a lui. Per un istante, il lontano pensiero che forse il ritorno di Harry era solamente stato un altro dei suoi sogni si addentrò nella sua mente. I sensi di colpa erano ancora presenti: non riusciva a ricordare se si era scusato correttamente o meno. Allungando le gambe nell’altra metà del letto, sentì come un vuoto allo stomaco. Rimase immobile, aspettando che la sensazione scomparisse perché aveva cose più importanti di cui preoccuparsi.

Il salotto era vuoto, ma uno spiacevole ricordo sotto forma di un cocktail di pillole era sparso per il pavimento. “Merda.” Louis si chinò a raccoglierle una ad una. Ne contò quattordici, lottando duramente per astenersi dal chiedersi quante ne avesse prese Harry la notte passata e la notte in cui se n’era andato. Louis entrò in cucina, superando Zayn vicino al tavolo da pranzo, e buttò le pillole nella pattumiera.  Si appoggiò al bancone, completamente intenzionato a non far nulla al di fuori di preoccuparsi.

“Harry è tornato ieri notte.” Mormorò piano. Era tutto così surreale; si sentiva ancora come se avesse solamente sognato tutto.

Zayn non alzò lo sguardo dalla sua tazza di cereali al cioccolato. “Lo so.”

Louis alzò la testa di scatto. “Lo sai? Sai dov’è andato?”

“Chi lo sa?” Zayn alzò le spalle. “Mi ha chiesto di non svegliarti e di chiamare Niall. Quindi, credo che sia da lui.”

Prima ancora che Zayn avesse finito di parlare, Louis stava correndo per l’appartamento in cerca del suo cellulare. Dopo essersi catapultato in camera sua si rese conto che probabilmente il suo telefono era ancora in soggiorno, quindi tornò indietro di corso e raccolse il cellulare dal divano.

“Niall? Harry è lì con te?” chiese Louis freneticamente subito dopo aver sentito la voce di Niall rispondere alla chiamata.

Niall sospirò profondamente. “Sì, è qui.”

“Sta bene? Cosa gli è successo? Te l’ha detto?” Louis si alzò e ricominciò a camminare.

Penso che stia bene. Si è fatto una doccia, ma non vuole mangiare. E non mi ha detto niente tranne che sua mamma lo ha cacciato di casa.” Niall fece una pausa, schiarendosi la voce. “Sono preoccupato per lui.”

“Passagli il telefono.”

Zayn si trascinò in salotto, guardando Louis indifferentemente. Louis avvicinò l’indice alle labbra, facendo segno a Zayn di chiudere quella bocca per un attimo.

La voce di Harry era limpida, ma debole. “Ciao.”

Le parole uscirono freneticamente dalla bocca di Louis, completamente disorganizzato. “Harry, mi dispiace. Perché te ne sei andato di nuovo? Non ce n’era bisogno. Stai bene? Cosa ti è successo, Harry? Il tuo collo, e i tuoi polsi … il tuo polso.” Louis respirò profondamente al ricordo della cicatrice fresca sul polso di Harry. “Merda, Harry mi dispiace così tanto. Non avrei dovuto dirti quelle cose. Perdonami.”

Bittersweet Pill - Larry Stylinson // ITALIAN TRANSLATIONDonde viven las historias. Descúbrelo ahora