Capitolo 3

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La cena era iniziata. Victoria era seduta di fronte a Cesc che alla sua destra aveva Iker e alla sua sinistra Sergio.

Victoria lo aveva salutato con un gelidissimo "Buonasera", il più distaccato possibile, e non aveva osato alzare lo sguardo quando lui lo alzava per paura di incontrarlo. Lui sembrava alquanto tranquillo rideva scherzava chiacchierava Victoria no. Non ci riusciva. Sapeva che per Sergio era solo abilità nel nascondere sapeva che dentro di sé aveva lo stesso terremoto distruttivo che sentiva Victoria. Mentre chiacchierava con Cesc, senza che se ne accorgesse, si fermò un momento a guardarlo. Erano passati tre mesi eppure Victoria provava la stessa sensazione di lacerazione e dolore nel vederlo. Il suo cuore batteva a fatica mentre lo squadrava. Osservava i suoi tatuaggi che si potevano vedere dalla camicia che aveva addosso, ormai sapeva a memoria i suoi disegni e cosa rappresentassero, guardò i suoi occhi luminosi, il suo sorriso - ogni singolo pezzo di lui le era mancato. Le mancava ancora.

Ines si accorse che Victoria lo stava fissando con l'espressione più sofferente che avesse mai potuto avere. Scostò lo sguardo poco dopo, tornando sul suo piatto. Così facendo, non poté non notare due segni nuovi all'interno del polso. Nascosti dal cinturino dell'orologio, due nuovi tatuaggi.

Victoria provò a capire cosa fossero senza farsi notare, si concentrò e quando Sergio spostò il polso mentre parlava inconsapevole, lei capì cosa rappresentassero.

Erano due lettere. Due iniziali. Socchiuse gli occhi, provando a metterli a fuoco. Una era sicuramente una S tatuata con una linea nera continua. L'altra era nascosta dal cinturino e non riuscì a capire cosa fosse.

S sicuramente era l'iniziale di Sofia. Victoria alzò gli occhi, con il cuore in gola. Era bellissimo che si fosse tatuato l'iniziale di sua figlia sul polso. L'altro doveva essere sicura la sua iniziale vicina, o un disegno diverso con altri significati.

"E tu Vicky dove hai lasciato Sofia stasera?" domandò Sara ad un certo punto spostando l'attenzione su di lei. Victoria sentì subito gli occhi del marito addosso.

Inspirò provando anche lei a mostrarsi tranquilla. "Oh con Sonia. Sai la ragazza che fa da baby-sitter.."

"Beata te che hai una bambina tranquilla e pacata..Nicolàs ha fatto scappare tutti.." disse Sara rivolta verso Iker.

"Cosa c'entro io scusami?!" protestò il portiere "Nicolàs è un talento del calcio deve esercitarsi col pallone..!" si giustificò.

"Ha beccato giusto la baby-sitter in faccia l'ultima volta.." chiarì Sara.

"Accidenti! Un terremoto!!" commentò Cesc ridendo.

"Sì. Non ti dico che guancia le è venuta poveretta..." commentò di nuovo la moglie di Iker.

"Deve dare spazio al suo talento!" continuò Iker "un giorno quando giocherà come suo padre allora direte che aveva ragione ad allenarsi.."

"Ne deve distruggere ancora di facce!" rise Ines dando a Iker una pacca sulla spalla.

Finita la cena tra una chiacchiera e l'altra, Victoria si alzò per andare un momento al bagno lì vicino.

Si sistemò allo specchio poi camminò verso la stanzetta di nuovo finché non scorse sulla terrazza esterna, Sergio, immobile di fronte al parapetto che guardava il panorama.

Rimase lì a guardarlo dal vetro: fermarsi? Non fermarsi? E se fosse stata l'unica possibilità per parlargli quella sera prima di separarsi di nuovo? Si fece coraggio, chiuse un attimo gli occhi poi uscì affiancandosi a lui.

Sergio si voltò di scatto, sorpreso di trovarla lì. La squadrò con un debole sorriso sul viso.

"Che c'è?" domandò Victoria lottando con la paura e l'ansia di quel momento.

Nuestro amor será leyenda (II parte) || RamosWhere stories live. Discover now