Capitolo 2

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MARK

«Perfetto Mark, sono contento che abbiamo trovato un accordo. Allora ci vediamo al mio party domenica. Sentiti libero di venire accompagnato se lo desideri.»

«Grazie. Non mancherò, Gideon. A domenica allora.» Gli regalo un sorriso e chiudo la comunicazione prima di lasciarmi andare contro la spalliera della sedia e massaggiarmi le tempie.

Siamo stati esattamente due ore e mezzo a parlare di lavoro e mi ci vuole davvero qualcosa di forte per riprendermi.

«Arnold?» mi passo una mano sul volto e poi osservo il soffitto bianco. Devo scegliere una donna con cui presentarmi al party di domenica. Ma chi? Sono davvero incerto.

«Signore, mi ha chiamato?»

Abbasso lo sguardo e poso i gomiti sui braccioli della sedia prendendomi un momento le labbra tra le mani congiunte. Resto qualche secondo perso tra i pensieri e poi torno a posare i miei occhi su di lui. «Gideon della Jakland darà un party domenica. Mi serve una donna che mi accompagni. Silenziosa, bella, intelligente ma con la bocca chiusa a meno che non le si pongano domande.»

«Certo signore. Ha già in mente qualcuna?»

Mi raddrizzo e mi avvicino alla scrivania per accendermi un sigaro. «Non esattamente. Sarebbe stata perfetta Eloise in quanto a bellezza e intelligenza, ma non vorrei che incontrassimo qualcuno con cui sia già andata a letto. E' molto rischioso. Non sono mai stato lo zimbello di nessuno, tanto meno voglio iniziare ad esserlo ora. Non mi presenterei ad un party con lei neanche se fosse l'unica donna sulla faccia della terra.»

«Capisco, signore.»

Prendo una boccata di sigaro e lo osservo tra la nuvola di fumo.

«Vuole che trovi qualche donna che l'accompagni?»

«Te ne sarei grato.»

«Farò del mio meglio per trovarle una donna con caratteristiche appropriate. Con permesso, signore.» Si volta e fa per dirigersi fuori dall'ufficio.

Poso il sigaro nel posacenere e mi sistemo il nodo della cravatta. «Aspetta Arnold!»

Si ferma e si volta guardandomi in attesa. «Si, signore?»

«Non voglio che tu vada in cerca di una donna che offra servizi a pagamento.»

«Cosa intende?»

«Intendo dire che voglio che sia assolutamente personale. Esclusivamente mia, se chiarisce meglio l'idea. Trova una donna che non abbia mai lavorato prima in questo modo e che un po' di soldi le facciano comodo. Quelle che lavorano in questo campo sono quasi tutte snob. Mi irritano quelle esigenti.»

Si schiarisce la voce e annuisce. «Come desidera. Mi metterò immediatamente in cerca della donna giusta signore.»

«Ottimo Arnold. Puoi andare adesso.» Gli faccio un cenno con la mano e mi lascio andare comodo contro lo schienale della sedia girevole.

Una volta solo, lascio vagare lo sguardo per tutto il mio ufficio con orgoglio. E' molto diverso da quello che avevo a Ferret Day, ma questo fa parte del cambiamento. Quello che conta più di tutto, è che qui non c'è nulla che mi ricordi la mia vecchia vita. Mi sono lasciato tutto alle spalle: la mia infanzia, gli anni passati cercando di trovare una motivazione al fatto che i miei genitori se ne fossero sempre fregati di me, gli errori che ho commesso. Come quello di amare.

Non potevo di certo pretendere di essere in grado di farlo in modo giusto dopo che mai nessuno mi ha insegnato a farlo. Non ricordo carezze e baci ricevuti da bambino, non ricordo favole udite sotto le coperte... Nulla.

Sconvolgenti Scoperte (Spin off) Where stories live. Discover now