Capitolo 24

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Mark

Mi guardo intorno con attenzione. Non credevo che a una gara del genere potessero partecipare così tante persone. È la prima volta che assisto a tutto questo, e ammetto che molto probabilmente non lo avrei mai fatto se non per circostanze come questa, ma ora la cosa importante è capire dove sia Alana.

Mi faccio spazio tra la folla tenendo per mano Margaret. Adesso è decisamente molto più tranquilla e sono grato di tutto questo, perché non mi sarebbe servita a nulla la sua tensione. Arnold ci attende come accordato all'auto per portarci una volta terminato il tutto nuovamente all'hotel per cambiarci. Man mano che avanzo, scorgo in lontananza delle transenne che delimitano la zona di accesso per i partecipanti. Ci sono vari uomini della sicurezza che si aggirano per tenere tutto sotto controllo. Assurdo. Manco se ci fosse davvero il rischio che qualcuno si intrufoli o rubi qualche stupido modellino. Che stronzata.

Dopo un attenta e minuziosa osservazione, finalmente intravedo quel damerino di Jared. Indossa una felpa verde accompagnata da un giubbino e ha un cappello con la visiera con il logo della manifestazione. Sorride estasiato, parlottando con un ragazzo moro, un altro concorrente, mentre maneggia il suo modellino quasi con lo stesso entusiasmo che nutre un bambino per la sua macchinina. Ma poco me ne importa di lui ora, quello che più di tutto mi preme, è trovare lei. La gatta felina.

Mi fermo un momento e ispeziono accuratamente la zona nella sua ricerca. Ma solo sguardi sconosciuti incrociano i miei occhi. Margaret nel frattempo mi tiene la mano e si guarda intorno come me.

«Io non la vedo. Sicuro che anche lei sia qui?»

«Sì, lei è qui. In mezzo a tutta questa gente. Ne sono sicuro.»

«Ookay. Ecco, e... Io cosa farò esattamente dopo?» mormora con la sua voce delicata e fine.

«Dopo quando?» Non le presto molto attenzione mentre mi osservo in giro. Sono giorni che non la vedo, ma ultimamente quando accade è sempre la stessa storia. Ripetuta mille volte. Non so spiegare neppure io quello che mi parte dentro. È un misto di sensazioni, cose che non avevo mai provato prima d'ora per lei. Ma pensandoci, immagino che sia per via del fatto che prima fosse unicamente mia, mentre ora... Ora c'è un intralcio a cui non ero affatto abituato e di cui sinceramente, farei volentieri a meno. Dopo un anno che siamo stati lontani, ora vederla così spesso, trovarla davanti ai miei occhi sempre così intenzionata a darmi contro, a farmela pagare, mi lascia sensazioni inspiegabili che non posso evitare. Provo rabbia, un desiderio pazzo con uno strano velo di tensione, una scia di timore che mi rende maledettamente attratto.

Timore di quello che possa succedere, di quello che potremmo farci, che io potrei fare a lei. Il fatto è che tutto questo mi intriga e mi stupisce. Mi incuriosisce così tanto, che non sono intenzionato a mollare la presa. Per niente. Nonostante l'impossibilità e l'incertezza, nonostante il pensiero di fare qualcosa di maledettamente inopportuno e stupido.

E io e lei siamo inadatti, poco affini, sbagliati, lo so benissimo, ma ci desideriamo ardentemente, per questo non sono capace a lasciarla andare. Tra di noi è un continuo tira e molla di cui mi viene difficile fare a meno.

«Ehi, ci sei? Quando l'avrai trovata, Mark. Quando la terrai di fronte a te, quando la mia presenza non ti servirà più, io cosa dovrei fare? Immagino che tu sappia già cosa dirle, vero?»

Le parole di Margaret mi riportano alla realtà. Mi volto a guardarla e noto che mi osserva in attesa. Non mi piacciono affatto le sue domande e il suo continuo scavare dentro di me. Odio quando qualcuno lo fa, quando la gente si sente in diritto di sapere ogni cosa. Soprattutto quando non a tutte le domande ho una risposta ben precisa. E a questa, per quanto mi sforzi, non ce l'ho.

Sconvolgenti Scoperte (Spin off) Where stories live. Discover now