I capelli castani le contornavano il viso e le cadevano sopra le spalle, abbinati agli occhi dello stesso colore, contornati da un verde acceso e le labbra sottili colorate da un rossetto rosa che Clare non si sarebbe mai messa.
A parte questo, era così minuta, il viso della stessa forma della ragazza, le mani sottili e le gambe un po' troppo corte, le sembrava di guardarsi allo specchio.
Non voleva ammetterlo, era la prima cosa che quella donna le aveva detto quando l'aveva visto ma anche se adesso i capelli di Clare erano un po' più scuri e anche se si vestiva in modo diverso, c'erano molte cose che le facevano sembrare uguali.
Che poi, chi era quella donna? Lei non la conosceva, era così tanti anni che non la vedeva che quando se l'era trovata davanti aveva fatto fatica a riconoscerla.
In effetti, non sapevano nulla l'una dell'altra, l'unica cosa che Clare sapeva era che era sposata e le andava bene così, non voleva sapere nulla di lei.
"Tesoro, dove stai andando?" Per guardarla doveva fare un fatica enorme, perché era stano e si sentiva a disagio.
Le parole gli morivano in gola e non riusciva a parlare, non si sforzava nemmeno di farlo.
Non voleva parlare con lei.
In quei giorni non voleva parlare con nessuno in verità, sarebbe stata a casa se non ci fossero stati loro ma doveva uscire perché non voleva stare chiusa lì dentro.
Il suo ragazzo le aveva mandato un messaggio, dicendole che la stava aspettando fuori casa.
Era stato così carino a rimanere con lei persino in quel momento, non ricordava l'ultima volta in cui avevano parlato.
Lui continuava a chiederle cosa avesse, invano.
Lo vedeva nel suo sguardo che era preoccupato: vedeva come la guardava, vedeva che voleva fare qualcosa e vedeva che era arrabbiato perché Clare non glielo permetteva ma continuava a starle vicino.
Avrebbe preferito che fosse uno di quei stronzi che al primo problema si spaventano e scappano via ma Tony era troppo perfetto persino per quello.
Il campanello suonò, era lui, probabilmente aveva pensato che la sua ragazza non avesse visto il messaggio o che la situazione fosse peggiorata e voleva essere sicuro che stesse bene.
Clare rimase in piedi a fissare la donna che andava verso la porta e l'apriva.
Non riuscì a fare nulla, la verità era che nella sua mente si stava ripetendo di correre, di andare ad aprire prima che lo facesse lei ma era stato tutto inutile.
"Ciao." Si risvegliò, appena la sentì parlare con il suo ragazzo.
Sembrava così amichevole, così gentile e dolce e la rabbia si impadronì di Clare.
Sentì il calore percorrere tutto il suo corpo, partendo dal centro, dal cuore, arrivando fino al cervello e alla punta dei piedi.
Il suo volto si stava surriscaldando e se non avesse avuto un minimo di autocontrollo l'avrebbe già presa a pugni.
Apriva e richiudeva le mani, cercando di far passare quel formicolio che cercava di scuoterla e che cercava di farle fare ciò che non aveva mai fatto: essere violenta.
Tony aveva quello sguardo in volto, come se non capisse cosa stesse succedendo ed era così, dato che Clare non gli aveva detto nulla del "gran ritorno".
"Tu devi essere un amico di mia f-" Le passo accanto, colpendola con la spalla e facendola barcollare prima di richiudersi la porta alle spalle e spingere via il suo ragazzo, letteralmente.
STAI LEGGENDO
I'm the worst
FanfictionRyden||Frerard||Kellic Cosa credete di trovare in una delle peggiori scuole d'America? I peggiori alunni, forse. I professori peggiori. - Forse fu una specie di segnale mandato dal cielo, per Brendon Urie. Forse avrebbe dovuto capirlo fin da subito...