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Si strinse meglio nella giacca guardandosi intorno sorpresa e interrogativa, reclinando il capo nel registrare il cicalino che segnalava la chiusura delle portiere. Data la pioggia battente, Lucy era balzata dall'auto riparandosi sotto la tettoia del palazzo e nell'aspettare che Nathan la raggiungesse, incuriosita era rimasta attratta da quell'insegna posta al di sopra del portone, un di quelle vecchie, fatte di legno e probabilmente anche a mano dato la non propria perfetta calligrafia con cui quel "Family house" era impresso sopra.
Ma ora tutta la sua attenzione era incentrata su Nathan e su quel suo modo di camminare sicuro anche tra la pioggia, fino a raggiungerla e affiancarla, guardandola con cipiglio nel vederla così assorta.
Lucy aveva percepito una fitta al ventre nel mettere a fuoco il suo viso bellissimo bagnato di pioggia con quegli occhi verdi, brillanti di malizia e di quella malinconia che le faceva stringere lo stomaco.
Era stata così cattiva con lui in passato, Nathan non lo meritava.
Quell'incrocio di sguardi stava durando fosse troppo per starsene fermi e Lucy avrebbe voluto asciugargli quelle lacrime di cielo direttamente con la bocca, baciare Nathan fino a fargli indolenzire la mascella, farsi afferrare da quelle mani e fare l'amore anche sotto la pioggia se necessario.
Ma si limitò ad arricciare il naso e distogliere lo sguardo da lui.
-Che cos'è questo posto?- domandò, ritornando a studiare con curiosità il portone almeno finché un palmo aperto di Nathan non lo spinse celando l'interno di un ampio salone. Vi si proiettarono all'interno venendo accolti da schiamazzi e risate allegre e fanciullesche.
Spalancò un sorriso istintivo Lucy nel mettere a fuoco l'ambiente caotico di quella che doveva essere una grande casa, nel salone regnava la confusione tipica che solo i bambini riuscivano a fare e osservando Nathan con stupore lesse dai suoi occhi la risposta.
Dire che quel posto fosse un orfanotrofio a Lucy sembrava sbagliato, non vi era il grigiore e la tristezza che potevano trasmettere un posto simile ma era calore di una grande famiglia ciò che percepiva nel guardarsi intorno.
I muri verniciati di un caldo arancio, tappeti di morbido verde a coprire il parquet graffiato in più punti e poltrone grandi a sufficienza da poter permettere a più bambini di sedervi contemporaneamente rendevano l'ambiente famigliare sotto ogni punto di vista, quei quadri appesi alle pareti poi, che non erano altro che disegni degli "ospiti", intensificavano il concetto di famiglia.
Nel sentirsi avvolta da un'appagante sensazione, inconsciamente con le dita andò a catturare quelle di Nathan, lui la lasciò fare e quello sguardo complice che si rivolsero l'istante dopo fu interrotto da un coro di voci.
-Nathan sei qui!- proruppe tra loro quella ragazzina dallo sguardo dolce e codini ramati, regalando un sorriso anche a Lucy, affiancata l'istante dopo da un giovanotto ad occhio e croce della stessa età che per nulla interessato a Lucy diede la sua totale attenzione a Nathan -Sei venuto come promesso!- esordì con voce gonfia di ammirazione.
Ma fu l'apparsa di una terza figura che catturò totalmente l'attenzione di Lucy, una bella ragazza dagli occhi azzurri e la dolcezza a far da padrone sul suo viso disteso in un sorriso cordiale, si frappose tra i due posando le mani sulle loro teste -Romeo, Wendy, non vorrete già assillare Nathan? è appena arrivato!- li rimbeccò senza nessun rimprovero nel tono di voce strizzando un occhio verso Lucy a quel lamento del ragazzino.
-Beth lo sai che non è un problema- mormorò un Nathan appena imbarazzato borbottando un: -Lei è Lucy... una mia amica...- inclinando il capo verso Lucy in un cenno, dato l'impaziente interesse con cui Beth stava aspettando le presentazioni.
-Nathan quel signore buono ci ha di nuovo fatto un regalo! Non ci crederai ma proprio stamattina ci hanno recapitato dei giochi per il giardino!- esclamò con gioia Wendy.
-Ci aiuterai a montarli vero?!- domandò Romeo afferrando per un braccio Nathan che balzato in avanti a causa di quel gesto inaspettato, si fece trascinare dai due ragazzini, facendo in tempo a farfugliare solo un sorpreso: -Ma ora? Sta piovendo!- voltando poi uno sguardo perplesso e interrogativo verso le due donne ridenti.
Beth sibilò un silenzioso -Grazie- fatto di solo labbra rivolgendo poi lo sguardo ancora intriso d'affetto verso Lucy.
-E' meraviglioso vero?- le disse nel vederla assorta e ridente osservare Nathan mentre scherzava con il resto degli ospiti della casa.
-Già- annuì lei deglutendo e voltandosi lentamente verso di lei quando Beth assunse un espressione furba -Intendevo ciò che fa e non ciò che è- continuò con quel sorriso malizioso facendo arrossire Lucy da un orecchio all'altro.
Incrociando le braccia al petto, inclinò lievemente il busto verso Nathan -Sono anni che ci aiuta, e non parlo solo dei regali, eppure è sempre voluto restare anonimo e mostrarsi solo come Nathan agli occhi di questi bambini- snocciolò Beth sobbalzando poi -Oh! Ma forse Nathan non ha detto nemmeno a te che...- sollevata l'istante dopo da Lucy che ridente aveva scrollato il capo.
-Conosco Nathan Davis- le aveva confermato Lucy stringendosi nelle spalle e non ampliando oltre il discorso.
-E' la prima volta che Nathan porta qui un'amica- soffiò poi Beth con uno strano sorriso sornione capace di farla arrossire tutta, per la seconda volta in soli pochi minuti per giunta!
-Vieni, ti va una tazza di té?- le domandò l'istante dopo prendendola sotto braccio per portarla con sé, con Lucy che ridente ne aveva apprezzato il gesto e a cuor leggero, dopo giorni di tristezza, aveva finalmente allargato sul volto un sorriso sincero.

C

ontinua....

A sexy challengeWhere stories live. Discover now