Capitolo 1

445 23 7
                                    



Manchester, 21.09.2016.

Francis Roberts.

-Francis allora, contento di aver cambiato città? -
Gli feci cenno di sì con la testa e notai che mio padre è proprio a corto di argomenti, e forse è meglio così poiché nemmeno io ero in vena di chiacchiere.

Cosi lo guardo, e voltandomi verso il finestrino metto le cuffiette e osservo la strada che scorre veloce.

Io e mio padre vivevamo in una topaia a Burnage un quartiere di Manchester.
Eravamo quasi sempre senza riscaldamento e d'estate a Manchester si sta anche bene, ma l'inverno è gelido.
Quindi in 17 anni di vita ho avuto milioni di volte la febbre perché non riuscivamo a pagare le bollette.

Mio padre è un veterinario, eppure nella clinica dove lavorava prima non era riuscito a guadagnare abbastanza, cosi decidemmo di trasferirci.

Abbiamo scelto Londra, o meglio un quartiere non molto ricco di Londra, East End.
Londra dista circa quattro ore di viaggio da Burnage. Quindi ne mancavano ancora due prima di arrivare a destinazione, cosi scelsi di fare un pisolino.

***

East End School, 21.09.2016.

Daniel Backer.

- Frocio del cazzo, levati ho detto. -
- Sai una cosa? Mi sposterò quando avrai imparato il mio nome. Coglione. -

Guardai David dritto negli occhi, l'ultima volta ero arrivato a casa con la faccia completamente ricoperta di sangue e mi ripromisi che non sarebbe più successo.

Così avevo iniziato un allenamento molto duro. Non sarei più tornato a casa con un occhio nero per colpa di qualche cazzone omofobo.

- Allora devo picchiarti di nuovo per farti ubbidire? -

- Beh, puoi provarci, coglione. -

Sgranò gli occhi, di sicuro non se l'aspettava.

Non gli diedi il tempo di muovere un muscolo così gli assestai un pugno dritto nella bocca dello stomaco e un calcio nei coglioni.


- Basta! Basta Daniel basta! -
- Chiedi pietà adesso? Prima mi picchi dalla mattina alla sera e ora che mi vendico mi dici basta? No, brutto stronzo ora le prendi! -
Continuai a picchiarlo finché i nostri compagni non ci divisero.
Non avevo nemmeno un segno, lui invece era messo parecchio male.
- Daniel Backer, in direzione. Adesso. Daniel Backer, in direzione. Adesso. -
Aaah fanculo, se l'è meritato. La voce metallica della preside mi fece imbestialire ancora di più, quella donna aveva occhi ovunque. Arrivato in direzione mi fermai un secondo, presi un bel respiro ed entrai.
- Mr. Backer, mi può spiegare gentilmente cosa è successo? -
La signorina Harris è sempre stata gentile con me, e non ho mai capito il perché di tutta questa indulgenza.
Era una donna veramente gentile, forse con me è così buona perché sono gay? Non lo so, ma in questo momento nei suoi occhi non vedo rabbia ma soddisfazione.
- Preside Harris lei sa quante volte sono uscito da scuola con gli occhi neri e i vestiti pieni di sangue.
Stavolta mi sono semplicemente stancato di esser bullizzato a questo modo e ho semplicemente deciso di reagire. -

- Si, ma stavolta non hai reagito, non è stata legittima difesa, stavolta hai attaccato. -
- Lo so, ho sbagliato a iniziare io, ma ero veramente stanco di avere segni in faccia e non ne volevo altri. -

- Hai fatto bene Daniel non sei qui per essere punito. - mi rivolse un sorriso affettuoso.
- Cosa? - ero sbalordito, non potevo crederci.
- Ti ho fatto venire qui per farti i complimenti. Hai avuto la tua vendetta ora comportati di nuovo bene, ok? -
- Va bene, grazie Signorina Harris. -
- Non ringraziare, perché ho un lavoretto per te ok? -
Annui interessato. - Di cosa si tratta? -
- Domani a scuola ci sarà un ragazzo nuovo, posso contare sul tuo aiuto? -

- Certo, ora dovrei andare a casa, ho dei compiti da fare. -

- Certo, a domani Daniel, ti chiamerò in direzione per farti conoscere il ragazzo. -
- Ha un nome? Oppure dev'essere un mistero? - sorrisi alla preside.
-Lo saprai domani, ora vai. -
Andai via, la preside mi aveva messo una bella pulce nell'orecchio.

Chi è questo ragazzo misterioso? 

Non lasciarmi andare via.Donde viven las historias. Descúbrelo ahora