Capitolo 4.

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Francis Roberts
24.09.2016

Preso dal panico gli dissi che quello che era successo durante la notte non sarebbe più dovuto accadere, però mentre quelle parole mi uscivano dalla bocca, capii che non era quello che volevo.

Baciarlo è stato stupendo, travolgente un turbinio di emozioni che non avevo mai provato.
Quando ho pronunciato quella frase la sua espressione mi spezzò il cuore, vedere sul suo viso la tristezza e si anche la delusione... Mi fece tremare il cuore. Mi pentii di averlo detto. Non volevo renderlo triste non volevo spezzargli il cuore, volevo assicurarmi che ciò che provavo fosse vero, reale. Non volevo illuderlo, non volevo essere il "cattivo ragazzo". Non volevo ferirlo.
Passammo la giornata girando per Londra, facendo qualche foto insieme e comportandoci come se nulla fosse accaduto, ma ogni volta che si avvicinava a me per fare una foto sentivo il suo profumo, quel profumo che non avrei mai dimenticato, e ogni volta che era vicino a me avrei voluto prenderlo tra le braccia e baciarlo fino a fargli diventare le labbra violacee.
Oggi a Londra splende il sole, e le lentiggini di Daniel si vedono ancora di più. Vorrei baciarne a una a una, fino ad arrivare alle sue labbra e baciarle ancora e ancora.
⁃ Biondo mi ascolti o no? -
Cazzo, mi sono nuovamente perso a pensare a lui. Datti una sveglia Francis.
⁃ Scusa non ho sentito, stavo ammirando il parco. -
Una bella bugia del cazzo, potevo inventarmi qualcosa di meglio?!
⁃ Il parco eh, va bene! Comunque è quasi ora di pranzo, torniamo all'ostello o mangiamo qualcosa in giro? -
⁃ Per me possiamo anche mangiare qualcosa in giro. -

Andammo a comprare dei panini in un fast food lì vicino e ci stendemmo sull'erba del parco, con noi avevamo portato anche delle birre, alla quarta iniziai a parlare a nastro.

⁃ Daniel quello che ho detto stamattina...-
Mi interruppe subito.
⁃ Non c'è problema Biondo, davvero capisco. -
⁃ No, non hai capito. Non stanno così le cose, sinceramente io provo attrazione per te. Non mi è mai successo e per me è una cosa nuova. Ho bisogno di capire cosa provo, devo capire chi sono. -
Lo guardai dritto negli occhi, brillavano.
Avrei voluto baciarlo.
Senza accorgermene mi ritrovai a stringergli la mano, erano ghiacciate. Le strinsi tra le mie e ci lasciai su un bacio.
Daniel sì lecco il labbro di sopra e non staccava un secondo gli occhi dai miei, erano incatenati.
Per un momento il mondo intorno a noi non esisteva, c'eravamo solo io e lui.
E di nuovo quella sensazione al basso ventre risvegliò qualcosa in me. Avevo voglia di lui, non c'era niente da capire se non che lo desideravo.
Mi avvicinai alle sue labbra con le mie, e presi il suo labbro inferiore tra i denti e succhiai piano... Sapeva di birra mista a menta. Era afrodisiaco.
Baciandoci la sua lingua esplorò la mia bocca e qualcosa di duro mi sfiorò la coscia. Era lui.
Ne sentivo il bisogno, i miei pantaloni stavano esplodendo.
Ci staccammo ed entrambi stavamo ansimando, decisi che dovevo vivere quello che stavo provando e fanculo le conseguenze. Entro oggi avrei fatto l'amore con Daniel.

***

Daniel Backer.

Ero confuso.
Prima dice che non deve succedere più, poi dice di essere attratto da me. Cos'altro devo aspettarmi da lui? Che viene a letto con me e poi dice che non deve più succedere? Però intanto mi ha baciato al parco, davanti a tutti. E non un bacio ingenuo, un bacio con tanto di lingua. Un bacio di quelli veri.
Un bacio di quelli che ti fanno tremare le ginocchia e perdere i battiti del cuore.
Quando si staccò da me lo guardai spaventato. E lui lo capì.
⁃ Non scappo Rosso, te lo prometto. -
Sorrise, e sorrisi anch'io. Mise il suo braccio sulle mie spalle per abbracciarmi e mi sentii protetto, al sicuro.
Continuammo a fare qualche giro in centro poi andammo all'ostello.
Arrivammo in camera che era ormai ora di cena, ordinammo la pizza in camera e mangiammo guardando fast and furious.
⁃ Tanta roba Vin Diesel. -
Lo dissi giusto per spaccare un po' il ghiaccio, alla fine a me Vin manco mi piaceva.
⁃ Beh, si è un bell'uomo. -
Gli sorrisi, avevo bisogno di sentire ancora le sue labbra sulle mie.
Dopo cena andai a farmi la doccia, era meglio staccarmi un attimo da lui, non volevo sforzarlo troppo.
Andando in bagno mi resi conto che avevo davvero bisogno di una doccia e una volta aperta l'acqua andai sotto il getto caldo, non mi accorsi nemmeno che la porta si era aperta che mi ritrovai Francis accanto a me, nudo.
Mi spostò per andare anche lui sotto il getto dell'acqua, mi girò e iniziò a strusciarsi contro di me, la situazione era parecchio eccitante, volevo di più e lui lo capì.

Mi fece voltare di nuovo, la testa attaccata alle piastrelle della doccia e la sua bocca sul mio collo, s'insinuò dentro di me non fece male, era una sensazione strana tra il dolore e il piacere ma non faceva male era più piacevole.
Probabilmente perché lo desideravo troppo. Continuammo a farlo sotto la doccia quando a un certo punto mi prese tra le braccia e mi lanciò sul letto.
Prendendomi il viso tra le mani mi baciò ancora con foga, la sua lingua esplorava ogni centimetro di me.
È completamente dentro di me, ancora e ancora.
Venimmo entrambi urlando, era stato pazzesco. Una cosa mai provata. Dentro di me iniziai ad avere paura di perderlo, paura che potesse cambiare idea. Probabilmente lui se ne accorse perché mi strinse più forte e mi sussurrò all'orecchio:
⁃ Non voglio lasciarti mai più. -
Sorrisi, nemmeno io voglio lasciarlo.
Non voglio più andarmene da questo Ostello. Voglio restare qui con lui.

***

Il mattino dopo partimmo per tornare a casa, non sapevo comportarmi e Francis era un po' freddo nei miei confronti, il viaggio fu abbastanza silenzioso, chissà cosa sarebbe successo una volta arrivati a casa... E come se lui mi avesse letto nel pensiero mi disse:
⁃ Mio padre non capirebbe, non deve saperlo nessuno ok? -
Pugnalata al cuore.
⁃ Ok, certo. -
⁃ Ai tuoi genitori l'hai detto subito? -
⁃ Si, appena l'ho capito gliel'ho detto. -
Annui, dopo tutto quello che è successo riesce ancora ad avere dubbi?
Per il resto del viaggio rimasi in silenzio.
E non lo guardai nemmeno quando scese dalla macchina, andai a casa e andai dritto a letto, e ci rimasi per i seguenti quattro giorni. Francis mi scrisse parecchi messaggi, che ignorai.
" Rosso dove sei?"
" Daniel cos'è successo?"
" Stai bene?"
" Mi manchi."
" Ho bisogno di te."
" Se entro domani non ti fai vivo vengo a casa tua. "

Il giorno dopo arrivò ma lui non si fece vivo.

Non lasciarmi andare via.Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang