Capitolo 6.

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04.10.2016

David Roland

All'East End School sono il ragazzo più popolare e bello.
La situazione a casa però è nettamente differente, i miei si sono trasferiti a Miami due anni fa e hanno deciso di lasciarmi qui con i miei nonni, a quanto pare ero un fardello troppo grosso da portarsi dietro.
Stasera c'è la festa della scuola, un party dove la maggior parte delle ragazze mi verrà a chiedere foto e balli.

Ma a me delle ragazze non importa nulla, a scuola faccio la parte dell'omofobo, ma in realtà non lo sono, perché anche io sono gay.

Conosco Daniel Backer dalla prima elementare, eravamo grandi amici fino a quando interza media fece coming out.
In quel momento cambiò tutto perché i nostri amici lo prendevano in giro e di rimando prendevano in giro me perché ero suo amico. Schierandomi con i più forti Daniel rimase da solo a combattere contro tutti, perfino contro di me.

Iniziai a prepararmi per andare alla festa, e iniziai a bere qualche shottino di vodka.
Daniel stasera ci sarà? Ero davvero geloso.

Poi lo vidi, lì in mezzo alla folla con Francis.

Andai a versarmi da bere, e non staccai gli occhi da loro nemmeno per un secondo.
Si strusciavano l'uno contro l'altro come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Così decisi di farli litigare, chiesi a una delle tante ragazze se potesse imprestarmi il telefono per qualche minuto.
Annui e andò a bere altra vodka.
Scrissi un messaggio a Daniel.
'' Grazie Daniel per le emozioni che mi hai fatto provare, spero di rivederti presto, e di sentire ancora le tue labbra sulle mie. Tuo James. ''

Lo inviai senza pensarci un secondo.
E iniziai a godermi tutta la scena. Daniel affianco a Francis tira fuori il telefono per leggere il messaggio e Francis scopre il "'tradimento" del fidanzato.
Iniziano a discutere, Francis inizia a urlare e a dare addosso a Daniel senza nemmeno ascoltare la sua versione dei fatti.
Continuai a bere la mia vodka aspettando il momento giusto.

***

Francis Roberts.

Non posso crederci, dopo tutto quello che c'è stato tra di noi, osa tradirmi? Ma chi si crede di essere? Andai a casa di corsa e preparai un borsone alla veloce. Dovevo andarmene, dovevo trovare mio padre e parlare con lui, non mi importa se mi alzerà di nuovo le mani anche perché in queste condizioni potrei anche reagire.
Presi un taxi e mi feci portare all'aereo porto, aspettai tre ore poi il mio aereo per Manchester arrivò.
Non riuscivo a crederci, è stata una pugnalata dritta al cuore.

Mi assegnarono il posto vicino al finestrino, misi le cuffiette e mi addormentai.

- Signore...siamo arrivati. -

Una mano gentile mi scosse leggermente e aprii gli occhi.

- Siamo arrivati a Manchester signorino... -
- Uhm, mi scusi io...sono un po' stanco. -
- Non si preoccupi, l'aiuto con i bagagli. -
- Grazie. -
Andai nel bar vicino a dove vivevamo prima, e trovai li mio padre, era steso su un tavolino, con una birra vicino alla faccia.
Mi avvicinai a lui e lo scrollai.
- Svegliati. -
Aprì leggermente gli occhi, e bofonchiò qualcosa.
- Ho detto svegliati cazzo! -
Aprì gli occhi del tutto e mi vide.
- Francis cosa ci fai qui? Perché non sei a casa? E la scuola? Cos'è successo? -
- Un cazzo volevo evadere da quel posto di merda per qualche giorno, e il mio ragazzo mi ha tradito. -
- Il tuo. Il tuo ragazzo? -
- Si pà, ti sei perso qualcosa. Sono gay. -
- Oh. -
- Si, oh...! Riesci a dire qualcosa di sensato cazzo? -
- Scusa figliolo è che sono ancora stordito sai. -
- Frega un cazzo, datti una sveglia. Dammi le chiavi di casa, immagino che sei tornato nella casa che avevamo prima. -
- No beh in verità... Il barista ha una camera qui sopra e mi ospita, l'importante è che pago le mie bevute. -
- Beh, sicuramente ci guadagna di più cosi che a farti pagare l'affitto. -
- Dai...-
- Dai nulla, vabbè quindi posso salire di sopra? Dato che tu dormi benissimo su un tavolino io ho bisogno di un letto in questo momento. -
- Si vai pure, scusa Francis, per tutto. -

Non risposi nemmeno, andai di sopra. Cristo sta camera fa schifo, le lenzuola sono putride chissà da quanto non le cambiano. C'è puzza di fogna qui dentro, cartoni di pizza sparsi per terra, lattine di birra sparse qua e là. Una topaia.
Cercando di non vomitare mi sdraiai sul letto, misi le cuffiette e mi addormentai.

***

Daniel Backer.

Dopo che Francis se ne fu andato provai a chiamarlo milioni di volte senza ottenere risposta.
Così decisi di andare a casa sua, chi cazzo era sto qui? Non c'è nemmeno un James nella scuola cazzo!
Andai a prendere la mia giacca quando mi ritrovai davanti un David ubriaco.

- David ho da fare, e te sei troppo ubriaco per fare a botte. -
- Ssssh, non fare il guastafeste vieni un attimo con me. -
Mi stava portando in una classe infondo al corridoio e mi fece cenno di fare silenzio.

Cosa potevo fare? Urlare?
Mi prese la mano mentre mi spingeva contro il muro e in meno di un secondo mi ritrovai le sue labbra sulle mie.
Si, sapeva di buono, ma cazzo lui non era Francis.
Anch'io ero parecchio ubriaco, e lui...Lui ci sapeva davvero fare con la lingua.
Dovevo sfogarmi, alla fine Francis mi ha lasciato per una cosa che non avevo fatto senza nemmeno ascoltarmi.
Perché trattenermi? Del resto, ho sempre provato attrazione per David, è stato con lui che ho capito di essere gay. Ma quando ho fatto coming out lui si è staccato da me ed è passato dalla parte di chi mi bullizzava.
Cazzo, cazzo, cazzo. David è gay? David l'omofobo che ha passato gli ultimi anni a menarmi???
Com'è possibile??
Staccandolo da me ripresi fiato.
- Che cosa significa? -
- Daniel io...Io ti amo da quando siamo piccoli, quando hai fatto coming out e mi sono schierato dall'altra parte ho fatto l'errore più grande della mia vita. -

Ma non avrei mai fatto questo a Francis, dovevo vederlo e parlargli doveva sapere la verità.
Spinsi via David.
- Non possiamo David, io non provo quello che provi tu. -
Mi guardò e nei suoi occhi vidi il panico. E capii... Aveva paura che potessi dirlo a qualcuno.
- Non lo dirò a nessuno, da domani, riprenderemo le nostre vite normalmente, tu mi prenderai per il culo perché sono gay e io ti risponderò a modo. -

Annuii con la testa e me ne andai via.
Dovevo trovare Francis.
Arrivai a casa sua e non trovai nessuno, non sapevo dove cercare, alle chiamate non rispondeva, ai messaggi non rispondeva. Dov'è finito?
Non sapevo cos'altro fare, cosi scrissi l'ennesimo messaggio, consapevole che non riceverò risposta.
'' James io non so nemmeno chi sia, controlla dove ti pare ma non esiste nessun James a scuola. Ma una cosa è successa. Quando sei andato via, stavo venendo a recuperarti quando David mi ha fermato e mi ha baciato. Assurdo vero? Io... Io non voglio nessun altro se non te. Ho bisogno di te! ''
Invio il messaggio, e fisso lo schermo del telefono, sullo sfondo c'è la foto di noi due che sorridiamo nel bar di Sherlock Holmes.

Lo schermo si spense, ma si riaccese subito con la notifica di un messaggio.

'' Ho bisogno distare un attimo da solo, lasciami stare, tornerò. ''

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Non lasciarmi andare via.Where stories live. Discover now