xxiv. birre disgustose e morbide poltrone

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dedicated to waeyen , ci conosciamo poco ,ho pensato che questo è il modo migliore per ringraziarti per leggere la storia e sO CHE SEI LÌ MOHOHOHOHOH

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E appena Jungkook si trovò fuori , chiudendosi la porta dietro ,al contempo staccarsi dalle voci che urlavano, rimproveravano, e perché no, ridacchiavano dentro

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E appena Jungkook si trovò fuori , chiudendosi la porta dietro ,al contempo staccarsi dalle voci che urlavano, rimproveravano, e perché no, ridacchiavano dentro.
Si guardò intorno vedendo non altro che buio, c'era non troppa nebbia bianca che fluttuava nell'aria e sfumava il nero col candido sfumato.

Alla sua destra un vicolo cieco, alla sinistra una lontana sagoma scura, tanto da mimetizzarsi tra le tenebre stesse. Una sagoma che si allontanava veloce e visibilmente - anche da lontano - incazzata.

Era lei, era senz'altro lei. Lo capiva da come camminava e come i fianchi oscillavano in un modo leggiadro ed elegante, o come i capelli lisci rimbalzassero ad ogni movimento.
E senza esitare o pensarci due volte, la rincorse.

C'era un aura furiosa attorno a lei, come se la rabbia stesse fumando dritto fuori i suoi suoi pori per poi fondersi alla nebbia in una danza lenta, i suoi passi erano forti e veloci e le mani impugnalate.
Dio santo che cazzo di umiliazione!

"Non mi sorprenderei se mi dicessi che fai lavori non degni di rispetto per guadagnarti da vivere"
"Gayoon alla tua età sapeva fare solo capricci"
"Era cosi rude e maleducata"

Aveva lavorato sodo per arrivare ad essere ciò che era ora, era stata notti insonne per ottenere una posizione rispettabile nella società, e a cosa cazzo era servito? Nonostante fosse una brillante professoressa doveva continuare a sentirsi le offese indirette e umiliazioni riguardo il passato??
A cosa se poi le persone continuavano ad avere cose da dire , pettegolare e insultare?!

Piangere? Ah! Qui non c'erano posti per lacrime, Gayoon mentre aveva i denti stretti, avrebbe avuto la forza di uccidere un leone a mani nude, l'ira era così pesante sulle spalle e mente da essere quasi tangibile.

Ad un tratto si sentì essere strattonata da un braccio, tanto forte da farla girare e farle cacciare un sospiro silenzioso e sorpreso.
«Ti stavo richiamando da un pezzo!»

Jungkook! Cazzo, lui aveva assistito tutto! Merda !
La donna voleva prendersi a capelli ma aveva le braccia bloccate.
«Non ti avevo sentito.» ammise, serrando le labbra. Certe volte entrava in una specie di lastra di ghiaccio , un posto tutto suo, con le sue emozioni e il suo mondo, si allontanava da ciò che la circondava e non percepiva più niente, succedeva quando si arrabbiava, o quando era terribilmente triste ㅡ e quando è detto terribilmente, non si intende altro che stato di pura angoscia, un dolore tanto forte da essere insopportabile, perché sinceramente Gayoon aveva oltrepassato la fase depressione della sua vita, dove anche quando cadeva un cucchiaino sembrava la fine del mondo, ora se c'era una cosa che le riusciva bene (a parte fare errori) era anche respingere la tristezza , sostituendola con la rabbia.

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