(NEW) xxxiv. petali di rododentro e covi di marmotte

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Gayoon sospirò, sollevata. Passò una settimana da quel tragico incidente, ancora si ricordava le espressioni sbalordite di alcuni suoi allievi, ancora percepiva la musica appannarsi mentre un qualcosa simile ad un attacco di panico la colpì nel bel mezzo del locale.
Era domenica, la donna rilassata sul divano di Hyuna senza scarpe e reggiseni.

"Te l'ho detto che nessuno si sarebbe ricordato; anche se ti hanno vista non hanno nessuna garanzia che fossi realmente tu o solo un'allucinazione" Hyuna arrivò con due tazze calde: una cioccolata calda e un cappuccino stradolce.

Hyuna aveva ragione. Nessuno ti diede occhiate strane, nessuno ti interrogò, nessun gossip nei corridoi riguardo "ho visto la professoressa Gayoon alla festa di Namjoon". Era stata una settimana tranquilla e silenziosa. La professoressa arrivò alla conclusione che infondo erano tutti troppo ubriachi da potersi ricordare facce.

"Non posso che darti ragione" disse la donna, prendendo il suo caffè con un po' troppo latte. "Anche se..."
Anche se Jeon Jungkook non sembrava affatto ubriaco, il suo tocco era sobrio, le sue labbra chiare e i suoi occhi ben attenti.

"Anche se cosa?" Hyuna si sedette al suo fianco.
"Niente. Non faccio che pensare a cose inutili." Sospirò la donna. Sì, cose inutili come le labbra di Jeon.

Ugh, sarebbe stata una bugia se avesse detto al mondo intero che non pensasse a quel ragazzo immaturo, stupido, cretino e rompipalle quasi tutti i giorni. Dava fastidio, molto fastidio, irritava la pelle.

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Zaini pieni di cosa? Quattordici panini con vari tipi di condimenti.
"Jimin è una gita di un giorno, non stiamo andando alla giungla per ventitré settimane."
"Ma sta zitto Yoongi sei solo geloso perché nonna Park non ti ha fatto dei panini." Disse un Hoseok raggiante di prima mattina.
Jimin il giorno prima fece un salto da sua nonna, appena lo accennò l'intero gruppo di amici iniziò a lamentersi del perché non lo avesse annunciato prima. Tutti avevano una giornata già pianificata piena di classi e corsi dopo scuola, solo Hoseok e Jungkook rimasero con dei bei sorrisi sul volto sapendo di essere liberi, più che felici di incontrare nonna Park e avere un po' del suo amore.

Quando misero piede nella sua casa che profumava di pane e biscotti (una fragranza che veniva emanata dai muri, non dal forno) Nonna Park aveva una trentina di panini impacchettati e una torta appena sfornata. Jimin ci era abituato ma Jungkook e Hoseok avevano le lacrime agli occhi; la donna aveva preparato una torta! Per loro! Con tanto amore!

Jimin non esitò a prendersi i panini che voleva, quattordici come già detto mentre i due ragazzini si presero il resto riempendo la nonna di abbracci.

Che donna deliziosa.

"Okay okay! Ci siete tutti? Iniziate ad entrare nei bus, prego!" La professoressa di storia annunciò e in meno di cinque minuti i due pullman della scuola erano riempiti. Jungkook si sedette affianco a Jin infondo mentre Jimin e Taehyung stavano ridacchiando fra di loro sui sedili al lato opposto perché...si stavano toccando i cazzi a vicenda???
Kook notò come la mano del rosso cercò di schiaffeggiare il pacco di Jimin che non poté non urlare, velocemente lui fece lo stesso ma questa volta seriamente colpendo le palle di Tae, che diventò dello stesso colore dei suoi capelli.

Grades ⚜ j.jk & h.gy [M] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora