CAPITOLO 13

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"Più preciso quel pivot... hai la redine destra più corta... entra bene negli angoli, non tagliarli. Possibile che ti debba ripetere sempre le stesse cose?!" brontolò Stefano.

"Okay, ferma. Vieni vicino al cancello. È un po' complicato, quindi stai attenta."

"È così difficile passare per un cancello?" chiese Elsa, un po' sfacciata. Rita le rivolse uno sguardo di rimprovero.

Stefano sbuffò e rispose "Non devi semplicemente passarci. Ti avvicini da questo lato. Afferri la corda e fai back. Poi pivot sui posteriori, aggiustando con alcuni passi avanti se vedi che non ci passi. Una volta dall'altra parte fai ancora back e chiudi con la corda. Tutto chiaro?"

Elsa annuì poco convinta e si mise in posizione per provare l'esercizio. Non le riuscì granché bene. Provò varie volte, senza ma essere capace di eseguirlo come desiderava l'istruttore. Quando finalmente le riuscì perlomeno decente, partì un piccolo applauso; alzò gli occhi e vide Alex, vicino a Rita, con un sorriso bellissimo. Gli sorrise a sua volta incantandosi nel guardarlo mentre si aggiustava i capelli, tenuti alti dal gel.

"Elsa! - urlò l'istruttore - mi ascolti?"

"Sì, sì," balbettò lei.

"Non mi pareva. Ti ho detto che la gara è domenica prossima, non questa ma quella dopo, e per mercoledì ti preparerò un percorso con tutto quello che potrebbe esserci alla gara. Preparati, non voglio tutte quelle schifezze che hai fatto oggi."

"Fa così con tutti?" domandò più tardi Elsa all'amica.

"A dire il vero, no. Voglio dire, non è che con gli altri sia gentile e carino, è sempre severo ed esigente; ma con te è peggio di tutti. Probabilmente perché sei un'inglesina, non li ha mai sopportati quelli come te."

Rita alzò le spalle e, vedendo arrivare Alex, se ne andò.

"Ciao bellezza!" mormorò lui, accarezzandole una guancia. Elsa sorrise, incapace di trattenersi; solo vederlo la faceva felice.

"Stasera i miei sono fuori a cena. Ti andrebbe di venire a casa mia? Possiamo ordinare una pizza e guardare un film," propose la ragazza, timidamente.

"Ottimo!" rispose il ragazzo con un ghigno soddisfatto in volto. La ragazza si imbarazzava a stare in pubblico con Alex, e fu felice che lui avesse accettato la sua proposta; potevano migliorare il loro rapporto.

I genitori di Elsa erano già usciti quando il campanello suonò. Elsa aprì la porta e si trovò davanti Alex, vestito casual ma elegante. La ragazza invece indossava jeans neri e una camicetta bianca semitrasparente. Si accomodarono in salotto e chiamarono la pizzeria.

"Due pizze margherite, una Coca Cola e una birra." ordinò Alex.

"Una birra?" chiese Elsa, un po' sorpresa.

"Sì, una volta tanto che non ci sono i miei a controllarmi!"

Quando il fattorino arrivò, Alex si offrì di pagare, e così si misero sul divano con le pizze e le bibite.

"Uhm, che film guardiamo?" chiese Elsa tra un boccone e l'altro.

"Non so - rispose il ragazzo prendendo un sorso di birra - che proponi?"

Lei rifletté un momento.

"Che ne dici di Alice in Wonderland?"

"Nah, già visto."

"War Horse?"

"Sì, meglio, adoro quel film!"

"Anche io - rispose la ragazza, prendendo il dvd - ma mi commuovo sempre."

SOGNO WESTERNWhere stories live. Discover now