CAPITOLO 55

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Elsa si svegliò a causa di una sveglia dolce; non aprì gli occhi. Sentì qualcuno muoversi appena dietro di lei, e finalmente realizzò di non essere nel suo solito letto solitario a casa, ma nel fienile con Stefano. Quel pensiero la fece sorridere. Si voltò aprendo gli occhi e incrociò quelli scuri di Stefano.

"Buongiorno principessa," mormorò lui, baciandole la fronte.

"Che ore sono?" mugugnò la ragazza.

"Le sei," rispose lui in una smorfia.

"Scusa, non volevo svegliarti, io scendo a dar da mangiare ai cavalli e cominciare a lavorare, tu dormi pure ancora un po'," continuò con voce dolce, lasciandole ancora un bacio.

Si alzò ed Elsa rimase a guardarlo con un sorrisino imbarazzato mentre il ragazzo si infilava i jeans da lavoro che la sera prima aveva lasciato per terra e la maglietta nera. Si guardò un attimo in giro con sguardo perplesso.

"Psst," fece Elsa. Stefano si voltò a guardarla e lei scostò di poco la coperta, mostrandogli la sua felpa grigia che indossava ancora dalla sera prima.

Il ragazzo sorrise "tienila pure." Elsa udì il portone aprirsi cigolando e poi richiudersi, quindi chiuse gli occhi e si addormentò.

Si svegliò un paio di ore più tardi, si sistemò i capelli come poteva non avendo uno specchio e andò in stalla; Stefano non c'era. Un leggero panico la invase, ma pensò che non poteva essere sparito. Infatti poco dopo lo vide; era nel campo esterno e stava montando un cavallo, che però non era Shailou. Si fermò ad osservarli; il cavallo era giovane ed inesperto, si vedeva. Aveva il mantello palomino e si muoveva incerto sotto le mani esperte di Stefano, che gli stava facendo eseguire degli spin. Quando finalmente il ragazzo si fermò, notò Elsa sugli spalti che lo osservava con sguardo amoroso e la salutò con la mano.

Guidò il cavallo fino a dove si trovava la ragazza; "come va?" le chiese.

"Tutto bene," rispose lei.

"Finisco con il piccolo Jack poi andiamo a farci un giro a cavallo, ti va?"

Gli occhi di Elsa brillarono mentre annuiva; si scambiarono un bacio, poi Stefano riprese l'allenamento con il cavallo.

"Ti va di montare Lou?" chiese Stefano.

Elsa rimase a bocca aperta.

"Io? Shailou? Ma Rita ha detto che non la fai montare nemmeno a lei!" replicò.

Il ragazzo fece spallucce: "I tempi sono cambiati. E poi voglio che la provi. Io andrò con Jack a vedere come se la cava."

Elsa sorrise e andò a prendere la cavalla nera dal box. Il suo pelo era morbido e pulito, e la preparò in poco tempo. Andarono in campo e Stefano attese fermo in sella a Jack mentre Elsa riscaldava la cavalla sotto la sua sorveglianza. La fece galoppare un po', e notò che il suo galoppo era cadenzato e comodo; Shailou rispondeva bene e pronta ai comandi dell'amazzone e si muoveva con eleganza. Quando fu riscaldata, lei e Stefano lasciarono il campo seguendo il sentiero che portava nel bosco.

"Per la verità - cominciò Stefano dopo qualche minuto di silenzio - Ti vorrei portare in un posto e parlarti di una cosa che non ho mai detto a nessuno."

"Così mi preoccupi," sospirò Elsa, con voce tesa.

"Ci vorrà un'oretta ad arrivarci, quindi intanto non voglio che ti preoccupi. Godiamoci questa passeggiata," replicò, e si voltò a sorriderle. Ciò riuscì a rassicurare un po' la ragazza.

Parlarono per un po' del più e del meno, poi ad Elsa venne in mente una cosa.

"Hai più scoperto dov'era andata Rita l'altro giorno?" chiese. Stefano negò

SOGNO WESTERNWhere stories live. Discover now