CAPITOLO 22

548 45 14
                                    

Maggio era arrivato, e, insieme a lui, un periodo di continue interrogazioni e verifiche per Elsa, da aggiungere a tristezza e nostalgia di Rita e del salto. L'unico suo punto fisso era Alex, sempre pronto ad ascoltarla. Si sentiva molto fortunata ad averlo, e gli era grata.

Al Ranch a volte incontrava Eva, che aveva da poco ricominciato a montare; si scambiavano un saluto ma nient'altro, anche se ogni volta la bionda sembrava voler dire qualcosa, ma poi cambiava idea e si allontanava.

Jessica invece le lanciava occhiate sempre più perfide, ma Elsa ancora non capiva bene perché; però aveva notato che qualche volta guardava Alex con un certo interesse. Le piaceva il suo ragazzo? Sperava di no, o non sapeva se sarebbe riuscita a tenerle testa.

Le lezioni di Reining andavano bene: stava imparando gli spin, e grazie agli speroni era un po' più facile, anche se indossarli le faceva uno strano effetto; si sentiva parte di quel mondo western, perché tutti al Ranch li portavano, e si poteva chiaramente dedurre dal rumore dei passi, ma dall'altro lato aveva paura di utilizzarli con troppa forza e fare del male al cavallo. Inoltre,a lezione, faceva pratica con i cerchi grandi e veloci, o piccoli e lenti. Non era male, e lentamente si stava abituando all'idea che il salto ostacoli era una cosa passata, e ora lei era per l'americana. Chi l'avrebbe ai detto che si sarebbe definita una che fa monta western, quando l'aveva sempre snobbata?!

Non vide più Stefano con la bambina e la cosa la rattristava; quella che aveva visto era una scena molto dolce e non l'aveva affatto dimenticata. Ma il ragazzo che sorrideva alla sua sorellina non somigliava per niente a quello che le faceva da istruttore; sembrava totalmente un'altra persona. Elsa provava a vederlo diverso da come appariva, ma era impossibile: quel volto tirato e lo sguardo serio e severo non erano assolutamente compatibili con un sorriso sincero e rilassato. Eppure quella bambina gli faceva quell'effetto; avrebbe voluto sapere di più su di lei e sua sua famiglia, ma l'unica persona alla quale avrebbe potuto chiedere era Rita, e al momento non certo il caso, considerando anche il rapporto che aveva dimostrato di avere con la famiglia.

Quella bambina le ricordava un po' Beatrice, che non vedeva più dal gara, e si chiese che grandi progressi stesse facendo: era piena di talento, e sapeva che sarebbe arrivata lontano.

Sentiva spesso delle ragazze, Jessica compresa, chiacchierare a proposito di gare a cui avrebbero partecipato a breve. "Soldier stoppa benissimo!" diceva una ragazza bionda, sempre appiccicata a Jessica, ma che non riceveva grandi attenzioni da lei.

"Gare - pensò Elsa - che figata deve essere! Chissà, forse anche io parteciperò a gare di Reining..."

Un mercoledì, finita la lezione, Elsa portò Roger a mangiare un po' d'erba intorno al Ranch, cosicché si asciugasse il sudore grazie al caldo sole di fine maggio. Vide Eva avvicinarsi, e notò una strana espressione sul suo volto.

"Che c'è?" chiese.

"Dovrei parlarti..."

"Ti ha mandata Rita?" domandò Elsa sospettosa.

"No, no, giuro. So che il vostro rapporto sta..."

"Non c'è più un rapporto," la interruppe la ragazza con grande angoscia, ma seria.

"Ehm, comunque, vorrei dirti che mi sento in colpa per questo..." fece una pausa e scrutò la reazione di Elsa, arricciandosi una ciocca di boccoli intorno al dito.

"In colpa? No, no, Eva tu non c'entri niente!"

"In realtà io... - esordì la bionda - Non so come spiegarlo. Hai presente che Rita sapeva che eri tornata vecchio maneggio? Ecco gliel'ho detto io..."

"Cosa? - esclamò - Perché? Come facevi a saperlo?"

"È un po' complicato, ma in poche parole, Silvana è mia zia..." abbassò lo sguardo mordendosi il labbro.

SOGNO WESTERNWhere stories live. Discover now