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Avevano fatto l'amore, quello vero. Quello di quando una persona ti è mancata da morire e te la ritrovi tra le braccia, tra le gambe, dentro di te. Quello indelebile. Adesso sono nel letto, coperti a metà dal lenzuolo, si guardano senza dire niente. Ogni tanto si sorridono senza un perché e poi tornano a guardarsi intensamente.

Claudio rompe il silenzio. «Se possibile, sei ancora più bello dopo questi giorni».

Mario sorride. «Dovremmo stare separati più spesso allora».

Claudio parla con sincerità. «Quando ero a Padova mi faceva strano non averti vicino».

Mario alza un sopracciglio. «Tutto d'un tratto dici quello che pensi?».

Claudio sorride. «Mi hai stordito con il sesso, non è colpa mia».

Mario ride. «Ah già... scordavo... tu sei la vittima tra i due per quanto riguarda il sesso...».

Claudio annuisce sarcastico. «Io subisco e basta. Fai tutto tu».

Mario lo spinge per scherzo. «Be', non ci scherzare troppo. Ricordati che io vedo come reagisci a quello che faccio».

Claudio si morde il labbro inferiore. «E chi scherza?». Lo tira verso sé. «Sono serio quando dico che sono nelle tue mani». Lo bacia.

Mario sorride. «Diciamo che sappiamo come completarci. I nostri corpi hanno una specie di legame innato. Si incastrano perfettamente...».

Claudio scoppia a ridere. Mario lo guarda perplesso. «Che ridi?».

Claudio prende fiato. «No niente. Mi fa ridere quando ti imbarazzi a parlare sporco e inizi a girarci intorno».

Mario arrossisce. Claudio gli butta indietro i capelli. «Lo dico nel senso buono. È tenero. Puoi dirlo che scopiamo da dio, non succede niente». Ricomincia a ridere, lo prende in giro.

«Come sei stupido. Non è che mi vergogno. Non mi piace ridurlo a quello, tutto qui».

Claudio lo guarda. «Quello che sentiamo è un'altra cosa. Parlo di tecnica Mario, tecnica. Quello è scopare e tu», lo bacia in fronte, «lo fai da dio. Fattene una ragione».

Mario ride. Claudio si alza a prendere le sigarette. Gli occhi di Mario addosso. «Che c'è?».

Mario sposta la testa più sopra il cuscino. «No, niente, sei diverso da prima che partissi».

Claudio accende la sigaretta. «Ah sì? Come?».

«Non so, diverso. Più spontaneo, più aperto».

Claudio fa un tiro e sorride. «Vedi che separarsi fa bene?».

Mario si incupisce. «Per cinque giorni, può essere. Però Cla, dobbiamo davvero pensare che tra tre settimane sarà tutto diverso».

Claudio sospira. «Lo so... Prima però mangiamo per favore».

Mario alza gli occhi al cielo. «Ma tu sempre al cibo pensi?».

Inizia ad alzarsi. «Non è colpa mia. C'è un ragazzo che mi toglie tutte le energie». Ride.

«Ah certo. Anche questa è colpa mia».

Claudio lo tira. «Chi dice che sto parlando di te?».

Sono vicinissimi. Mario alza un sopracciglio.

«Ah è un altro?».

Claudio annuisce mentre gli mette le braccia intorno alla vita. «Ce ne sono parecchi». Lo bacia piano.

Occhi dentro occhi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora