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-Claudio-

Quattro ore dopo Claudio sta entrando nel bar in cui si trovano Luca e Mattia. Apre la porta, la campanellina suona. Gli amici si girano, lo vedono, gli fanno cenno. Luca lo osserva. Non sa decifrare di preciso la sua espressione. Lo vede stanco ma con una storia da raccontare. Si siede senza forze, appoggia la schiena, stende le gambe, incrocia le braccia. «Sono morto».

Mattia guarda Luca. «Fai schifo, è diverso». Claudio alza il dito medio. «Giusto per capire. Ci terrai molto sulle spine o hai intenzione di raccontare?».

Claudio si mette gli occhiali da sole. «Vi racconto». Luca gli allunga la tazza di caffè. Claudio prende subito un sorso e senza pensarci due volte butta fuori. «Ieri sera l'ho portato a casa, l'ho messo a dormire, nemmeno se n'è accorto». Claudio si ferma un attimo a ripensare a Mario che lo chiama Alex. Dio. «Quando si è accorto che ero io è impazzito». Claudio sorride. «Poi è successo tutto». Claudio si ferma di nuovo, sovrappensiero.

Luca e Mattia irritati. «Che cazzo Cla, quindi?». Le sue guance si tingono di rosa, guarda Luca con la punta degli occhi, un impercettibile sorriso gli sorge sulla punta delle labbra.

«Be', ovviamente abbiamo litigato. Lui è incazzato nero e mi odia per agosto. Io per Alex. Abbiamo discusso come animali, come facciamo noi. Non gli ho detto che non l'ho scopato quello. Ormai non fa differenza».

Guarda gli altri in cerca di approvazione. Luca interviene subito. «Ma come no? In tutti i casi, sapere che non l'hai tradito senza pensarci due volte, fa differenza».

Claudio alza le spalle. «Non è quello il punto. Quello che fa soffrire noi due è la mancanza di fiducia più che l'atto in sé. E comunque, se non l'ho fatto con quello, l'ho fatto con gli altri cento dopo, cambia poco».

Luca lo vede convinto del suo ragionamento. Lascia correre, alla fine Claudio decide per sé. Gli fa segno di andare avanti. «Poi ci siamo baciati», si morde il labbro, «anzi, io l'ho baciato». Claudio può ancora sentire la sensazione delle loro labbra che si uniscono dopo tutto quel tempo. Ne vuole ancora. Un velo nero cala sul suo viso. Sente un dolore nel petto. Li guarda ferito. «Ha ammesso di aver scopato con Alex, sapete? A malapena riuscivo a camminare. Stavo tornando da voi ma poi è arrivato lui da me». Arrossisce. «Abbiamo pianto». Claudio che racconta queste cose ti sconvolge.

Luca e Mattia sognano l'amore che esce dalle labbra di Claudio, lo ascoltano come se fosse un film, con lo stesso trasporto. «Cla, ma tu ti rendi conto?». Mattia ne vuole essere sicuro. Claudio che sta già pensando a ciò che è successo dopo, perdendosi nell'odore di Mario, riesce a rispondere prima di allontanarsi con la mente. Annuisce distratto e senza sforzo risponde: «Non ne hai idea».

Sono lì, in quella strada, che sfogano il loro dolore. Claudio apre la presa di Mario e si gira lentamente, senza difese. Si guardano tra le lacrime e si parlano. Claudio sta per dire qualcosa: «Io non...».

Mario non vuole sentire, non vuole Claudio in difficoltà, vuole solo provare quello che sa può provare solo con lui. Gli mette l'indice sopra le labbra. «Shhh, non ora». Gli prende il viso con le mani, si perde nel verde, lo bacia. «Adesso non voglio parlare». Claudio annuisce imbambolato. Mario prende la sua mano e senza dire niente lo trascina. Loro sanno quello che stanno per provare. Sanno quello che si sono persi in questi mesi. Sanno perché stavano così male. Sanno che niente è comparabile. Lo sanno e le loro mani si stringono sempre più forte. Claudio inizia a perdere il controllo del suo corpo come solo con Mario succede. Mentre camminano, stacca la mano da quella di Mario, con un braccio lo tira a sé per la vita, e, mentre Mario cerca di prendere le chiavi ed aprire il portone, Claudio gli sposta la testa da un lato e gli mangia il collo. Cazzo, la voglia, la voglia li divora. Mario cerca di infilare la chiave ma le sue mani tremano. Sussurra: «Cla...».

Claudio senza staccarsi si avvicina col corpo, prende la mano di Mario con le chiavi e lo guida con la serratura. Sta uscendo il Claudio dominante il cui unico scopo è far perdere la testa al ragazzo che ama. Vuole farlo sognare con tutto quello che ha, come solo lui può fare, e come nessun altro si deve permettere di fare.

Aprono la porta ed in un secondo sono dentro l'ascensore. Entrambi sopraffatti dalla voglia dell'altro, si baciano senza respirare. L'ascensore si sta per fermare. Claudio col fiatone guarda perso Mario. «Muoviti ad aprire questa porta o ti spoglio qui sul pianerottolo». Fitte, fitte di piacere colpiscono i loro corpi come fruste. L'ascensore si apre, Mario prende le chiavi deciso a volere Claudio nel suo letto ed apre alla prima. Gli prende un braccio e correndo lo porta in camera sua, sbattendo la porta. Boom.

Silenzio, un silenzio densissimo.

Si guardano come cacciatori con le loro prede. L'energia si sta accumulando nella stanza. Mario vuole vedere il suo Claudio, quello debole solo con lui, quello che non si sa contenere. Sorride, gli si avvicina al viso, abbassa la voce. «Che c'è? Ti è mancato scoparmi?». Gli dà un bacio sul collo.

Claudio sente il suo cazzo scoppiare. Sa che Mario sta giocando con lui. Lui non desidera altro che farlo giocare. Deglutisce. «Può essere».

Mario si avvicina ancora. Con una mano stringe Claudio sui jeans. «Sembra di sì». Claudio si morde il labbro per la sensazione della mano di Mario su di lui. «Che c'è? Claudio Zanca ha bisogno di sfogarsi?». Mario stringe ancora con la mano. Claudio chiude gli occhi. Mario continua col suo gioco. «Non dirmi che in questi mesi non hai trovato nessuno che...».

Claudio apre gli occhi all'improvviso, gli blocca il polso con decisione, lo gira con forza e lo spinge alla parete. Completamente appiccicato a Mario che è bloccato al muro. Claudio si apre la cintura e si sbottona i jeans per sentire meno pressione. Si avvicina all'orecchio di Mario. «Cosa stai dicendo? Vuoi sapere chi mi sono scopato? Vuoi fare questo gioco?».

Mario sente l'erezione di Claudio spingere su di lui. Scuote la testa. «Che c'è? Ti sei già scordato l'effetto che mi fai?». Claudio spinge ancora. «Non ti ricordi più come divento duro con un tuo sorriso?». La mano di Claudio inizia a sbottonare i pantaloni di Mario. «Vuoi giocare? Vuoi sapere se mi è mancato scoparti?». Claudio gli tira giù i pantaloni fino a metà coscia. Mario non sa più nemmeno dov'è. I loro boxer si stanno fondendo, la mano di Claudio va piano verso l'erezione di Mario. Lo bacia dietro l'orecchio. Le sue dita quasi avvolgono Mario.

«Con nessuno farò mai l'amore, questo mi è mancato». La sua mano toglie il respiro a Mario.

Occhi dentro occhi Donde viven las historias. Descúbrelo ahora