Cap. 56

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<< È arrivata ora che voi serviate il re. Avete giurato la vostra lealtà alla Francia, è ora di mostrare il vostro onore. >> afferma la regina al generale inglese dopo averlo fatto convocare.

I giorni passarono e, finalmente, il re aveva ripreso le forze. Il funerale della donna viene rimandato in modo da darle la degna sepoltura. Caterina ancora addolorata. Maria ancora dispiaciuta. Bash si riempiva la giornata di impegni vari, mentre la notte non riusciva a dormire il neccessario e i suoi occhi continuavano a perdere lacrime. Rossi e gonfi i suoi occhi erano. Ristretto e spezzato il suo cuore era. Rabbia ed adrenalina nelle sue vene scorreva. Pensieri e ricordi nella sua mente viaggiavano. Un Bash mai visto prima era venuto fuori. Nessuno, però, sapeva cosa stesse subendo interiormente l'uomo distrutto dalla perdita della donna amata. Questa era diventata la quotidianità di Bash.

Per quanto riguarda Claudia, invece, qualcosa dentro di lei era cambiato. Una notte, la principessa, uscì dalla sua stanza. Aveva bisogno di aria aperta e di certo non sarebbe stata la semplice vestaglia da notte a fermarla.
Facendo qualche passo lungo il corridoio, si soffermò davanti una porta. Non era sorvegliata da nessuna guardia in quanto chi c'era dentro era lui stesso una guardia. Senza bussare alla porta, la ragazza entra.
<< Claudia! >> esclama l'uomo assonnato e disteso sul letto.
<< Non riesco a dormire. >> sussurra la ragazza sedendosi sul letto, senza dare importanza che l'uomo di fronte a lei non indossava nessun tipo di maglia ma solo le braga da notte. La guardia da cui Claudia si era presentato era il giovane Leith.
<< E perché siete qua principessa? Non penso sia una buona idea. >>
<< Perché avreste potuto essere non presentabile? >>
<< Avrei potuto, si ma non c'è nessuna donna al momento nella mia vita. >>
<< Nessuna donna che v'interessa? >>
<< C'era una donna. >>
<< E cos'è successo poi? >>
<< Vi hanno mai detto che siete troppo curiosa? >>
<< Sempre! >> esclama sorridendo la principessa. Claudia passa tutta la notte con Leith, ridendo e scherzando, cominciando a conoscersi seriamente. D'un tratto, Claudia fa un intervento strano:
<< Ho paura Leith. >>
<< E di cosa? >>
<< Paura che qualcosa possa andare storto. E se succedesse qualcosa e portasse via la mia vita? ... La vostra vita? >>
<< Abbiate fiducia Claudia. Non vi succederà nulla di brutto, ve lo prometto. >> posa poi la sua mano sulla guancia della principessa.
Fra altre chiacchere e risate, la principessa si addormenta lí accanto a Leith. Al valoroso soldato dispiaceva svegliarla soprattutto perché a conoscenza della sua insonnia. Prese la coperta e glielo avvolse sopra il suo corpo.
<< Buona notte principessa. >> sussurra lui all'orecchio della giovane ragazza. Anche lui, poi, si stende accanto la ragazza chiudendo gli occhi.

Il generale inglese arriva finalmente a destinazione. La regina Elisabetta lo convoca immediatamente ignara della morte del principe di Condè e della svolta del suo esercito.
<< Vostra grazia. - chinandosi dinnansi la regina tiranna - Il primogenito della regina Caterina è passato a migliore vita. Il principe di Condè ha dato tregua alla Corte francese in questo delicato momento. La regina Maria è distrutta, ce lo si poteva spettare. Il vice re estremamente esausto a causa della perdita della sua donna e la regina Caterina uguale per la perdita del figlio. >>
<< Narcisse? >>
<< Scappato. Non so come abbia fatto ma non è più un prigioniero dei francesi. >>
<< Voi giurate alla vostra regina di aver detto tutta la verità? >>
<< Lo giuro. >> porgendo il palmo della mano al cuore.
<< Io porgo la mia fiducia in voi generale. La Francia è quindi indifesa? >>
<< Si vostra altezza. >>
<< Bene. Addestrate e avvertire gli uomini. Sta sera partiremo. Quando tutto sarà finito voi sarete il braccio destro della regina di Inghilterra-Francia-Scozia. >>
<< Con permesso. >> si congedò il generale.
<< Ah, generale? Se mi state tradendo in un qualche modo, rimpiangerete di essere nato perché la pena sarà quella di torturare la vostra famiglia e tagliare la testa a voi. Adesso si che potete andare. >> pronunciarono le labbra con un ghigno di perfidia. Il generale non era del tutto rilassato.
Se si sentisse in colpa? Si.
Se si sentisse un traditore? Si.
Se si sentisse resposabile per tutte le vite che sarebbero volate in cielo durante quella violenta guerra? Assolutamente si ma giurò fedeltà alla Francia e non poteva permettersi di perdere il suo valoroso orgoglio solo perché la regina gli offrì un ruolo molto importante. L'orgoglio non si comprava ma lo si otteneva con sacrifici, e la fedeltà uguale.
Il sole tramonta e la Luna comincia a sorgere. La notte stava cominciando ad oscurare la nazione e le navi pronte a salpare. Quando le navi si riempiono di coraggiosi soldati e la regina inglese prese possesso della sua lussuosa camera navale, questi tolsero le ancore e cominciarono il loro viaggio verso la Francia.
Dopo svariate ore di dondolio fra le onde del profondo mare, al sorgere dell'alba, le flotte si fermarono e i piedi della regina e del resto dei soldati riuscirono ad andare in contatto con la sabbia della riva francese.
<< Sopra i cavalli, SUBITO! Verso il castello, adesso! >> urla la monarca tirando verso il cielo la spada regalatole dal padre prima di morire. Tutti cominciano a cavalcare diretti verso la Corte. Il generale era preoccupato, spaventato per cosa sarebbe accaduto. "Il re e la regina di Francia, si sarebbero salvati? O forse dovrei lasciarli morire e salvare la mia regina?" Questo era il suo unico pensiero.

La truppa si trovava davanti al catello. Il cancello chiuso era l'unica cosa che separava gli inglesi dai francesi. Dentro al Castello, Elisabetta riusciva ad intravedere numerosi soldati.
<< Generale, avevate detto che saremmo riusciti a penetrare. >>
<< Altezza, le guardie sono solo queste. Seguitemi, c'è un'entrata segreta dietro il castello. >>
<< Generale, state cercando di ammazzarmi? >>
<< Le guardie sono tutte all'esterno per non mostrare la loro debolezza. >>
<< Non mi state mentendo vero? Perché ho fatto rapire vostra moglie e la vostra piccola bambina. Nel caso io non ritorni, loro ne pagheranno le conseguenze. >>
<< Ve lo giuro! >> esclama, stranamente, senza esitare.

Entrarono dall'entrata secondaria del castello, lí dove c'era la servitù (immediatamente fatti tacere). La regina non era sola, oltre al generale c'erano altri due uomini al 100% fidabili.
<< Da questa parte. >> indicò il generale silenziosamente.
Il piano studiato era quello di mandare Elisabetta verso le segrete, lí dove centinaia di uomini si erano espansi per intrappolare la regina, distruggerla senza ucciderla.
<< Dio perdonatemi. - sussurra il generale - Pietà per la mia bambina. Altezza, non sono stato del tutto onesto con voi. Il re Francesco non è morto! >> esclama con il cuore che quasi gli usciva dal petto.
<< Traditore! >> esclama Leith uscendo da una porta nei corridoi. Estrae la sua spada e comicia a combattere contro gli uomini. Dalla stessa stanza esce il re francese, quello spagnolo e Bash che andarono in aiuto di Leih. Anche la regina Maria e Caterina, la principessa Claudia e la consorte della Spagna si trovavano all'interno della stanza.
<< Voi restate qua. >> si rivolge alle quattro donne Francesco.
<< Portate al salvo la regina Elisabetta! >> urla uno dei due uomini fedeli a quest'ultima. L'altro uomo, il quale avrebbe perso la vita piuttosto che lasciare la regina nelle mani dei francesi, prende quest'ultima e fa il possibile per portarla fuori. Percorrendo i lunghi corridoi privi di guardie, pensa ad una cosa che avrebbe funzionato meglio: aprire i cancelli del castello. Così fece, si precipitò velocemente fuori, sul terrazzo nel quale si trovava la manopola per aprire i cancelli. Appena i cancelli si aprirono, tutto l'esercito inglese si intrufolò e la guerra ebbe inizio.
<< Vostra altezza, statemi sempre vicino così posso proteggervi. >> si rivolse alla regina inglese.
Maria, nel frattempo, uscì dalla stanza e si diresse verso le segrete.
<< Il generale ci ha traditi, gli inglesi sono qui! Dobbiamo difendere la nostra nazione! >> urlò Maria non appena vide i soldati francesi. Loro corsero, chi fuori, chi lungo i corridoi ma tutti con lo stesso obbiettivo: salvare la Francia.
<< Lunga vita al re e alla regina di Francia! >> urlarono in coro i soldati.
Nessuno si accorse, però, che i soldati inglesi cominciarono ad entrare, non solo dentro le mura ma addirittura all'interno del castello.
Gli inglesi erano arrivati fino ai corridoi dove si trovavano i reali. Le tre donne erano spaventate, alcuni soldati inglesi erano entrati nella stanza e chissà cosa avrebber potuto fare.
<< Lascia subito stare la mia bambina, lurido inglese! >> urla Caterina non appena vede uno di loro prendere la figlia dal collo. In quel istante Leith si gira e vede la principessa nelle mani di un soldato, Caterina a terra e l'altra Valois rannicchiata in un angolo a piangere dalla disperazione.
<< Claudia! >> urla il soldato notando il suo colorito cambiare. Gli occhi della principessa cominciano a lucidarsi e il suo respiro comincia a farsi debole. L'uomo corre verso di lei buttandosi sopra il nemico. Lo riempie di pesanti pugni fino a quando non permette alla lama di entrare in contatto con la carne inglese.
<< Claudia state bene? >> domanda lui aiutandola ad alzarsi da terra.
<< Leith attento! >> urla quest'ultima ma purtroppo in ritardo. La spada inglese riuscì a trapassare il fianco sinistro di Leith, rendendolo debole. Cadde a terra tamponandosi la ferita e prendendo lunghi ma rapidi respiri. Respiri di dolore.

Francis & Mary - A Better End? -Where stories live. Discover now