Capitolo 30 <Valek>

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Dopo quelle parole, Estia si lanciò contro Kira, cercando di ghermirla per la gola. Balzai di lato mentre la giovane Lupa fece un salto all'indietro, puntò le mani a terra e diede un calcio in pieno petto a quell'arpia di fuoco, scaraventandola in mezzo alla muraglia di fiamme.
La guardai, affascinato da quella dimostrazione di forza, e Kira mi rivolse uno sguardo accigliato, come se pensasse di aver già sconfitto Estia.
《Complimenti, ragazza...》La sua voce si levò dal fuoco mentre la donna rientrava nel campo di battaglia.
Fortunatamente stava contenendo i suoi poteri perché altrimenti la foresta sarebbe già un cumulo di cenere, ma nemmeno Estia, nella sua follia, avrebbe fatto una cosa del genere.
《Grazie.》disse Kira, in tono estremamente sarcastico, assumendo la posizione di guardia, in attesa di un nuovo attacco.
Estia sorrise, leccandosi il sangue che le colava da un angolo della bocca, e s'incamminò lentamente verso di me.
《La ragazza ha gli artigli.》osservò, ammirata, la mia compagna.《Ma, Valek, tu mi conosci...》aggiunse, scomparendo nel nulla.
Maledizione!
Dov'è finita?!
Scrutai gli alberi intorno a noi, cercando qualche traccia, ma non vidi alcunché: solo fronde verdi e lingue di fuoco.
《Ottengo sempre ciò che voglio!》esclamò, comparendo all'improvviso alle mie spalle.
Rimasi immobile, impietrito, mentre le sue mani mi cingevano il petto sudato. Ero ancora sprovvisto di maglietta e, dato che le ferite erano guarite in maniera quasi miracolosa, non avevo più nemmeno le bende, cosa che fece molto piacere ad Estia.
《E cos'è che vuoi?》le chiesi in tono piatto, sotto gli occhi furiosi ed attenti di Kira.
《Ti darò un indizio...》sussurrò la pazza del fuoco, carezzandomi il petto per scendere verso la cintola.
Le bloccai le mani, prendendola per i polsi.
《Spiacente. Non sono disponibile.》affermai in tono tagliente.
Anche se lo fossi stato, non avrei mai preso in considerazione l'idea di diventare suo amante: sapevo cosa se ne faceva una volta esaurita la passione. Non ci tenevo ad essere mangiato vivo.
《Perché? Te la fai con quella ragazza?》mi bisbigliò all'orecchio, mordendomi il lobo fino a farlo sanguinare.
《No...》Le risposi, tranquillo, lasciandole un paio di secondi per gioire.《Non vado a letto con le psicopatiche sadiche.》
Di punto di bianco avvertii un calore immenso come se mi trovassi in una fornace: Estia si era arrabbiata.
Prima che potessi bruciarmi, scostai le sue mani da me ed attivai uno scudo d'ombra che mi salvò dall'essere incenerito. Mi immersi nelle tenebre per poi materializzarmi al fianco di Kira, che sobbalzò leggermente vedendomi comparire praticamente dal nulla.
《L'hai fatta arrabbiare. Sei stato scortese.》osservò la mia compagna con un sorrisetto ironico.
《In effetti devo migliorare le mie maniere...》concordai con lei, scrollando le spalle.
A qualche metro da noi, Estia si era tramutata in uno spaventoso essere di fuoco, ormai di umano non aveva più nulla.
《È finito il tempo delle chiacchiere!》esclamò quella pazzoide prima di attaccarci.
《Attenta!》misi in guardia Kira, dato che Estia stava puntando a lei.
《Vista!》La ragazza si abbassò giusto un secondo prima che la mano infuocata di Estia la colpisse in volto e cercò di atterrarla con una spazzata, ma, essendo costituita da fiamme, la donna guizzò lontano, fuori dalla portata di Kira.
《Cerca di bloccarla così posso metterla k.o. con un incantesimo d'acqua.》mi sussurrò la giovane Lupa all'orecchio.
《Consideralo fatto.》Le risposi in tono sicuro, scattando verso Estia che mi aspettava immobile.
Evocai uno stormo di corvi d'ombra per tenerla impegnata, ma lei riuscì a distruggerli tutti in pochi secondi, così decisi di tornare ai vecchi metodi. Mi rifugiai in un'ombra per coglierla di sorpresa alle spalle, però non tutto andò secondo i miei piani. Estia, infatti, era un'ottima combattente e non si fece trovare impreparata: quando mi materializzai dietro di lei, mi accolse con un calcio nello stomaco che mi scagliò contro una quercia. Sentii la schiena lacerarsi sulla ruvida corteccia, mi rimisi subito in piedi, ma Estia m'inchiodò al legno, serrandomi una mano alla gola.
《Non credere che io stia scherzando,  solo perché tu sei il preferito di Nikolas non vuol dire che sei intoccabile.》Il volto della donna era arancione e rosso come fuoco, ma gli occhi erano rimasti gli stessi: gelidi e privi d'anima.
La mano che mi serrava la gola iniziò a riscaldarsi sempre più, passando da un dolce tepore al caldo atroce del magma. Trattenni a stento un grido di dolore: sentivo la carne bruciare, il sangue ribollire, il mio animo fiaccarsi.
《Catene d'acqua!》Una voce chiara e forte penetrò nella mia sofferenza, ridandomi la speranza e l'energia per combattere.
Alzai le mani ed afferrai quella di Estia, stringendole il polso così saldamente da farle mollare la presa. Nello stesso istante, due catene azzurre e fresche le si aggianciarono agli avambracci, strattonandola lontano da me. Estia gridò di dolore: dalla sua pelle si alzarono volute di fumo e le fiamme si ritirarono dal suo corpo, riportandola alle sue sembianze naturali.
《Valek! Tocca a te!》esclamò Kira, con voce affaticata. Riusciva a tenere a bada Estia, ma non ce l'avrebbe fatta  ancora per molto.
Abbandonando l'appoggio saldo e sicuro della quercia, feci un paio d'incerti passi verso la mia avversaria, stesi il braccio destro e mi concentrai sulle ombre, mie fedeli servitrici. Subito nella mia mano si materializzò un'alabarda nera come la notte e, senza un minimo d'esitazione, l'affondai nel ventre di Estria, trapassandola da parte a parte.
《Questo è per tutte le persone a cui hai fatto del male. Muori, mostro.》Furono le mie ultime parole per lei.
La muraglia di fuoco lentamente diminuì d'intensità fino a scomparire del tutto mentre la vita scivolava via dal corpo di Estia, ancora incatenata, insieme al suo sangue ed al suo potere rubato.
《Sai, Valek, alla fine ho ottenuto quello che volevo...》La voce della donna era debole, ma chiara. Mi scrutava con i suoi gelidi occhi color fumo come se non stesse per morire, come se stessimo facendo una chiacchierata fra amici: era inquietante.《Quella scintilla di soddisfazione nei tuoi occhi...》aggiunse quando capì che non avevo compreso le sue parole.《Ti è piaciuto affondare la lama nella mia carne. Ti piace vedermi rantolare. Ti piace uccidere.》
La fissai sgomento mentre i suoi polmoni si riempivano per l'ultima volta, il suo cuore batteva per l'ultima volta ed il suo sorriso soddisfatto le solcava il volto per l'eternità.

Il Figlio delle OmbreWhere stories live. Discover now