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Oggi è l'ultimo giorno di vacanza.... Da domani scuola. Oggi piove pure, quindi non so che fare e mi metto a chattare al cellulare. Ogni tanto mi scrivo con Armin, è un ragazzo dolce e simpatico, anche se timido.

-Cosa fai?- domanda Levi vedendomi buttato sul divano

-Scrivo ad un amico- rispondo troppo preso dalla chat. Vedo che stringe la mascella e assottiglia gli occhi. Che sia geloso? nah non credo

-Perche me lo chiedi?- domando curioso spegnendo il cellulare

-No cosi a caso- risponde freddo sedendosi affianco a me. Praticamente sto occupando tutto il divano, cosi gli faccio il solletico alla pancia con i piedi. Ma lui niente! Non reagisce!

-Ma hai i riflessi tu o cosa?-

-Moccioso idiota. Io non soffro il solletico e basta- sbuffa

-Daaaiii sorridi un po nano scorbutico-

-Cosa? Ripeti maleducato!- si lamenta

-Nano scorbutico- rido

Lui si alza in piedi sul divano e si butta steso sopra di me reggendosi solo mettendo le sue braccia a lato della mia testa.

-Non ti conviene provocarmi ragazzino- sussurra lui. Siamo tremendamente vicini, troppo forse.

-L-levi hai visto anche tu come è finita ieri- balbetto al ricordo della sera precedente, quando l'ho scansato da me. Distolgo lo sguardo dai suoi occhi magnetici e guardo da un'altra parte.

-Eren, guardami!- mi ordina. Mi ha chiamato per nome... A fatica, faccio ricongiungere i nostri occhi.

-Levi, Tu credi nell'amore a prima vista?- chiedo senza sapere il motivo di questa domanda.

-Prima No, ma ora...- non riesce a finire la frase che Erwin spalanca la porta d'ingresso e urla un saluto a chiunque ci sia nella casa. Solo io e Levi per ora.

Ci dividiamo subito e io riprendo il cellulare in mano, completamente imbarazzato mentre l'altro afferra un libro a caso.

-Tutto ok ragazzi?- ci domanda Erwin entrando in soggiorno e sistemando la sua valigetta in un angolo della stanza

-Hmmmm si- risponde prontamente Levi mugolando

-Bene, ora prepariamo il pranzo, scommetto che avete fame!- esclama correndo in cucina.

E cosi rimango da solo con questo tizio bipolare: prima sembra un asociale di prima categoria, scorbutico e freddo, e poi puff! Diventa irruento e provocante. Ma io non so più cosa pensare!
Nessuno dei due si muove, cosi dopo un po mi alzo annoiato e salgo nella mia stanza. Decido di fare la cartella per Il giorno successivo: infilo le cose nello zaino alla rinfusa e sistemo le penne nell'astuccio. Mi butto sul letto e guardo il soffitto...

Chi avrebbe mai pensato che ora sarei stato qui? Fino a qualche mese fa ormai pensavo che nessuno mi avrebbe più voluto vedere nemmeno il viso, avevo un sacco di problemi a causa della droga e molto spesso mi ritrovato a vagare per la città senza una meta nei quartieri più malfamati.  Mia madre era morta, mio padre era sparito quando ero piccolo senza lasciare traccia di lui. Io ero costretto ad arrangia e mi finché non mi aiutarono ad uscire dalla mia dipendenza in un centro di accoglienza. E ora sono qua, Hanji ed Erwin mi hanno adottato per sostenermi nella crescita. Sono proprio due persone da un cuore grande, nonostante i problemi miei e di Levi hanno deciso comunque di stare con noi e aiutarci.

Affondo la faccia sul cuscino e inevitabilmente mi addormento quasi subito.

Levi's Pov

Entro in camera di Eren e lo trovo addormentato sommerso dai cuscini.
Mi avvicino silenziosamente e provo a svegliarlo, anche se prima mi concedo qualche istante per ammirarlo. I-io non capisco cosa mi stia succedendo: non lo conosco praticamente, la prima volta l'ho visto tre giorni fa eppure fin da subito mi ha colpito. Saranno stati i suoi occhi, i capelli, il viso, il carattere sensibile.... Non lo so. Non che questo possa definirsi "amore", ma credo che i famosi colpi di fulmine in fondo esistano.

Lo accarezzo sussurrando il suo nome.

-Mamma dai è presto ora, lo sai che non mi piace andare a scuola... I bambini con me sono cattivi!- mugola lui mezzo addormentato. Bambini cattivi? Che problemi ha questo!

-Shhhh non devi andare a scuola però adesso!- gli lascio dei baci tra i capelli e l'espressione corrugata del suo volto si rilassa. Mi siedo sul materasso affianco a lui e gli accarezzo le spalle e i fianchi. Voglio vedere se crede sul serio che sono sua madre.

-Dai mamma lasciami dormire!- ride lui con gli occhi chiusi.

-Amore ma cosi il pranzo si raffredda e non mangi più nulla!- gli bacio la fronte e le guance.

-E poi Eren ti ho preparato una torta al cioccolato, solo per te!-

Lui allora apre lentamente gli occhi e sbadiglia sonoramente.

-Grazie mamma- dice abbracciandomi e affondando la testa tra i miei vestiti e trascinandomi  sopra a lui.

-Moccioso non hai capito che io non sono tua madre?- chiedo divertito

-Come no?- gira lo sguardo verso di me e mi mette a fuoco. O meglio, anche le sue guance vanno a fuoco appena realizza chi sta abbracciando. Mi lascia subito e dallo spavento cade dal letto in un groviglio di coperte.

-E la mia torta allora?!- grida ridendo.

-Scusa, era per farti svegliare. Mi sa che te ne devo una fetta- dico aiutando a togliere le coperte.

Lo sollevo e lo trascino giù fino in cucina per le braccia mentre lui si lamenta ogni volta che la sua schiena colpisce uno scalino.

-Levi, cosa stai facendo? Non vedi che gli hai fatto male!- mi rimprovera Hanji appena mi vede.

-opsss- sbuffo sedendomi a tavola e incominciando a mangiare. Il pranzo è silenzioso, a parte qualche domanda di Eren sulla scuola di domani.

Ad un tratto però il castano raddrizza la testa e chiede:

-Ma davvero non c'è la torta Levi?-

Sgrana gli occhi nella mia direzione, come a supplicarmi di tirarne fuori una fetta. Io scuoto la testa in segno di disapprovazione  e lui rimane mogio mogio.
Ma lo sapeva già che non ne avevo! Però la sua espressione dolce è impagabile.

Lo prenderei in giro all'infinito solo per rivederla altrettante volte.

I L✿ve My Br✿ther ~ Ereri RirenWhere stories live. Discover now