Incontro

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Essere un ex agente dello SHIELD non è una delle cose più facili al mondo. Dovrei essere a casa e non dovrei immischiarmi di tutto quello che mi succede perché lasciare il proprio lavoro ha i suoi motivi, ma questa non sono io. Essere Emma Swan ha i suoi vantaggi, come i suoi svantaggi, e trovarsi a Bucarest non ha né vantaggi né svantaggi, se tutto va come pianificato dal mio caro amico Steve Rogers. Mi aveva rintracciata per chiedermi di sorvegliare il suo amico James Barnes, ed ecco spiegata la mia presenza a Bucarest. Giuro che strozzerò Steve Rogers con le mie stesse mani. 

Oggi la giornata non sembra delle migliori; il sole è coperto da moltissime nuvole, anche se la cosa non mi dispiace. Seguire Barnes non è uno dei compiti più facili al mondo. Cercare di avvicinarlo sembra la cosa più difficile fatta in trent'anni della mia esistenza ma tenterò di farlo comunque. Steve mi assicura che lui sia cambiato e che il soldato d'inverno sia sepolto nel passato, ma tutto quello che quei bastardi hanno messo nella sua testa per usarlo a loro piacimento è sempre dietro l'angolo più remoto della sua mente.

Mentre penso a tutto questo, il mio telefono inizia a suonare: Steve. Come tutte le mattine mi invia il suo "speciale" buongiorno.

-Rogers, come tutte le mattine ,buongiorno.

-Ciao Em. Come va?

-Tutto bene, capitano. Stavo per andare alla caffetteria prima di continuare la mia missione.

-Em, non so come ringraziarti davvero.

-Non devi Steve. Pensa a sistemare la situazione con gli altri, invece di complicarti la vita. Qui ci penso io, per quanto posso.

-Sta tranquilla, non è più il ragazzo di prima. E grazie.

-Hai ragione, non è lo stesso Barnes degli anni '20 che tu conoscevi. Adesso è diverso e instabile. Senti, Steve, fammi finire la colazione. Ci aggiorniamo, eh? Ciao.

Chiusi la chiamata.

Come ogni giorno, il tempo riesce a cambiare il mio umore e, la pioggia che inizia a cadere, mi  costringe a correre dentro il bar per ripararmi. Quando entro, il bar è affollato ma la prima persona che noto è proprio James; un nome così bello. 

Dopo la mia abbondante colazione, noto l'uomo andare via. Ovviamente, mi tocca seguirlo per molto tempo, a debita distanza. Mi distraggo per un solo secondo e lui è sparito. Mi guardo in torno ma non riesco ad individuare la sua presenza. Poco dopo, mi afferrano per le spalle e reagisco atterrando la persona, davvero pesante, davanti ai miei piedi. Alzo lo sguardo e mi accorgo che davanti a me ho proprio Barnes.

-Bella mossa, non me lo aspettavo. Adesso, per favore, potresti dirmi perché mi sta seguendo?-chiede alzandosi

-Quindi ti sei accorto della mia presenza. 

-Non mi capitava da molto tempo di avere una bella ragazza alle calcagna. Per chi lavori?

-Per un amico, un amico comune. Anche se, la curiosità è tutta mia. Un tipo davvero particolare.

-Posso sapere il tuo nome? Tu sai già il mio nome, presumo.

-Emma. Molto piacere, James.

-Uno strano effetto sentirsi chiamare con il proprio nome.

-Lo trovo bellissimo e mi piacerebbe usarlo più spesso.-  dico ammiccando un po'.

-Basta non arrivarmi più alle spalle.- ammicca anche lui

-Vorrai sapere molte cose, immagino.

-Si, ma sto cercando un pretesto per rivederti.

-Possiamo pranzare insieme, se ti va.

-Molto volentieri.- dice sorridendo, e che sorriso.

Che Steve avesse ragione sul Soldato D'Inverno?


[Inizio revisione della storia: 2/3 del capito modificati]


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