Capitolo 40

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Nonostante Jonas sia simpaticissimo, non faccio altro che pensare a Nicolas ed al suo essere strafottente.

Ricordo ora una delle mie regole più importanti, non voler troppo bene ad una persona.
Quanto lo vorrei, a quest'ora sarei felice e spensierata.

Ma come faccio, rimane pur sempre il mio ragazzo, è innaturale non volergli bene.
Tranne che tu non ti voglia divertire.

Non è il mio caso.

"Così tu sei italiana"
Dice dopo aver sorseggiato un drink dal nome strano.
Praticamente Ingrid e Finn sono ad una rimpatriata, anche se la star è Jørgen.

Io e Jonas ci siamo allontanati, siamo seduti su dei sgabelli del bancone.

Ha preso una pizza, ma le dimensioni sono più che superiori per una persona sola, la dividiamo.

Io ho preso una semplice limonata.

"Si, siciliana per la precisione"
Rispondo alla sua domanda.

Prendendo una fetta di pizza margherita, la mia parte e lui finisce una fetta della sua pizza, norvegese.

Base margherita con formaggio quark, salmone affumicato, tuorlo d'uovo.

"Vuoi assaggiare?"
Porge una fetta della pizza norvegese.

Non voglio sembrare maleducata, ma no!

Muovo la testa e ridacchia.

E no, se fai così mi arrabbio!
"Ok, ma solo un pezzo e tolgo em.."

La parola l'uovo non so quale sia, così faccio direttamente il gesto e capisce, annuendo.

"Allora io prendo la tua"
Il mio sguardo lo trafigge.

Perché la mia pizza è strana, no giusto.
Quant'è scorretto!

La mordo e, forse è accettabile.
Mangio un altro morso, no, non mi piace.

Faccio 'no' con la testa, ripetendo il gesto molte volte.

Jason invece sorride e ci credo, chi non ama la pizza margherita?
"Sei scorretto!"

Dico con tono duro, dopo aver bevuto un bel sorso di limonata.

"E dimmi, perché sei qui?"
Domanda peggiore non poteva fare.

Ma non ce la faccio a prendermela con lui, lo dice col sorriso, con ingenuità.

Il mio viso diventa subito triste e distolgo lo sguardo.

Anche lui cambia atteggiamento.
"Scusa, ho forse detto qualcosa che non va?"

Porta il suo viso alla stessa altezza del mio.

"No.
Sono qui perché ho dei problemi in famiglia e mio fratello sta cercando di risolverli.
Ingrid e suo fratello stavano partendo, così ha chiesto se potevano portarmi con loro.
Ora ecco mi qui a parlare norvegese"
Anche se con gli occhi lucidi alzo le braccia e rido.

Gli orecchini continuano a fare rumore, danno anche fastidio.

Li levo, posandoli sul bancone.
"Sei proprio buffa sai"
Commenta divertito.

"Perché?"
Ribatto subito, immaginandomi una rissa.

"Nessuna ragazza si comporta così.
A loro importano, la bellezza esteriore ed alcune sembrano proprio troie.
Raramente si capisce chi lo sono veramente e chi hanno bisogno di attirare l'attenzione"
Fa spallucce infine.

Ha detto delle cose vere, molte di loro, lo fanno per sentirsi belle.
È così semplice.
Hai gli sguardi di tutti, soprattutto maschili addosso, allora sei figa.

"Già, il tuo discorso non fa una piega"
Dico d'accordo.

Il suo sguardo diventa subito perso.
"Una piega?"

Ripete.

Forse qui non si utilizza questa frase.
Inizio a dirgli dei sinonimi, ed il significato.

"Ah, capisco.
Giulia ti va di uscire fuori?
C'è un bel parco"

Mi giro, alla fine Ingrid si sta divertendo, Finn si occupa di Jørgen.

Posso allontanarmi qualche minuto.
Annuisco ed insieme usciamo fuori.

Spero vi piaccia!!

Un amore impossibile 2. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora