Capitolo 79

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Nella mia città, c'è un luna park che tutti conoscono vicino al mare.
Di giorno è davvero una palla, per il caldo e per il sole.

La sera invece, con un sacco di ragazzi intorno, chi è intento ad urlare, chi a vincere chissà quale premio.

Aspettiamo come degli emeriti ebeti ad aspettare i miei compagni.
Che non so chi siano.

Iniziano a sorridere, i due.
Li guardo stranita.

Riccardo fa un cenno lontano da noi, di fronte a noi.
Stringendo il fianco della sua ragazza.

Giro la testa verso il punto indicatomi.

Pablo!
Con le mani dentro le tasche dei pantaloni aderenti e blu scuro.

Una maglietta a maniche lunghe, quella collanina con la catenina, dove c'è inciso la sua data di nascita.

"!Hola guapa!"
La sua voce, è cambiata, più forte, più mascolina.
Prendo la rincorsa, per poi stringere le mie braccia intorno al suo collo.

Pablo è il mio migliore amico, ci conosciamo da quando avevamo tre anni.
È spagnolo, andava nella sua città natale ogni estate.

Poi per lo stesso motivo del suo trasferimento qui, ovvero il lavoro del padre è ritornato due anni fa a casa sua.

"Tanti auguri!"
Bacia la mia guancia, ritornano alla mente tanti ricordi
La sua gelosia, la complicità, gli scherzi.

"Mi sei mancato tanto"
Sussurro ancora in braccio al suo, tra l'altro si è fatto un bel fisico, le sue spalle sono diventate più grosse e larghe.

È sempre stato magro, ma mai muscoloso.

"Sei identica, solo un po' più alta"
Ridacchia strofinando la mano sulla mia testa, rimane comunque quello più alto tra i due.

Mimo un grazie a mio fratello che sorridendo e salutandoci se ne va con la sia ragazza.

"Allora niña, che mi racconti?"
Iniziamo a girare tra i vari giochi.

Gli parlo di Nicolas, di Ingrid, di essere stata in Norvegia, gli parlo anche di Lorenzo e del periodo buio della sia vecchia fiamma, Fede.

Per quattro anni è stato innamorato di lei, non si decideva mai a dirle ciò che provava per lei.
E così un giorno se ne va in Spagna.

"Mi dispiace per Fede.
Ora come sta?"
Eccolo che ritorna all'attacco.
Però adesso si deve fare avanti, sennò lo picchio.

"Ti piace ancora?"
Domando sorridendo, riempiendo un palloncino con dell'acqua tramite, la pistola.

"No, e sono serio"
Lo sembra, ma ancora non né sono sicura.
Ancora non gliela voglio dare vinta.

"Ok, comunque puoi chiederglielo tu stesso"
Gli rispondo a tono, perdendo la gara.

Pablo posa la pistola e con la bocca aperta inizia a cercarla con lo sguardo.

No, non le piace più.

"Cretino è dietro di te"

Si gira e vede i miei due amici venire verso di noi.

"Tanti auguri!"
Dicono insieme, ma la ragazza per riconoscersi mi stritola in un forte abbraccio.

"Pablo!"
Urla il suo nome dopo aver notato la sua presenza.

Lo abbraccia e decidiamo di salire sulle montagne russe.

Spero vi piaccia

Un amore impossibile 2. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora