2. Ⓣutta colpa mia

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"E  così, piccolo birichino... ti piace vero? Sei talmente eccitato che potresti quasi venire sul momento"

"Ehi baby... vogliamo continuare in bagno?"

La schiena di Jimin venne percossa un brivido.


Pov. Jimin
Con... Conti... CONTINUARE?

No ma dico... questo è pazzo, è uno svitato, è uno psicopatico.

Io NON ho nessuna intenzione di continuare!

Perchè poi dovrei continuare, chi lo conosce questo!

Come se poi mi interessasse conoscerlo!

DIO che imbarazzo... ho appena ricevuto una... una... dio non riesco nemmeno a pensarla quella parola!

Ma la cosa più importante è che questa COSA è successa in classe! Di fianco al mio migliore amico! Come faccio ora a rivolgergli la parola... è impossibile che non lo abbia notato... ovvio che ha assistito a tutto! E ora?

Aspe... aspetta... cosa... cosa è questa sensazione di... OH DIO NON DI NUOVO!

Fine Pov


Mentre Jimin era occupato nei suoi pensieri, Suga assisteva a scene impagabili.

La prima cosa che vide fu confusione nei suoi occhi, poi paura seguita da terrore e vergogna; ma ora, ora vedeva... eccitazione.

Abbassò di fretta lo guardo, verso le parti basse del suo "compagno", notando che il piccolo problema, era appena... ricomparso.

Un ghigno cattivo si stampò sulla sua faccia.

Prese per il polso Jimin e lo condusse in bagno.

Il povero disgraziato non si accorse di niente, era ancora troppo concentrato su quello che aveva appena pensato.

Ma i suoi pensieri si ruppero quando si sentì sbattere contro la porta del bagno, e notò che i suoi pantaloni e mutande erano rovinosamente caduti per terra.

"MA... Ma cosa... cosa stai facendo?! Lasciami!"

Cercò di spingere via l'altro, ma non era abbastanza forte, era in sua balia, in uno schifoso bagno sporco, dove da li a poco avrebbe perso la verginità.

Ne era più che certo, un bastardo del genere non si sarebbe di certo fermato, solo perchè una persona qualunque l'avrebbe pregato di risparmiargli quell'umiliazione in un bagno putrido come se fosse una troia.

Ma era troppo per lui, poteva accettare di essersi eccitato al tocco dell'altro, poteva accettare il fatto che gli fosse piaciuto che tutti fossero stati in classe, ma non poteva accettare per nessuna ragione al mondo... QUESTO.

"Ti prego... Ti prego no" disse con le lacrime che gli solcavano le guance.

"Ti prego... io... io non l'ho mai fatto... qui... non voglio che sia qui... ti prego... farò tutto quello che vuoi... ma ti prego... ti supplico!!!!"

Suga era sconcertato.

Non poteva di certo immaginare che uno come lui, un ragazzo con quel fisico e con quella sensualità, fosse ancora vergine.

Non era la prima volta che prendeva qualcuno senza il suo "volere", perché tanto poi tutte gli chiedevano di continuare un altro giorno.

Tutte troie si ripeteva, ogni singolo giorno.

ℬULLYING Where stories live. Discover now